Anno Accademico 2021/22 - Regolamento 2021

Corso di laurea in Scienze agrarie e ambientali

Attività Formative

Tirocinio
1) Da verbale dell'incontro di consultazione con le Parti Sociali del 31 ottobre 2019.

I dati utilizzati per le seguenti osservazioni derivano dall'incontro di consultazione con le Parti Sociali dal titolo: 'Il DSA3 incontra professionisti e imprese - Tavola rotonda sulla formazione dei futuri laureati' che si è tenuto il 31 ottobre 2019 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, organizzato dai Presidenti di alcuni dei principali CdS del DSA3 con l’obiettivo di fornire un’occasione di confronto sul ruolo della formazione universitaria a servizio dell’agricoltura e dell’agroindustria italiana, oltre ad essere di stimolo per studenti e laureandi per decidere il proprio futuro professionale. L'iniziativa, inoltre, è particolarmente utile in vista della revisione degli ordinamenti didattici per rinnovare l’offerta formativa del DSA3 a partire dall’Anno Accademico 2020-2021, per raccogliere i pareri e i suggerimenti di autorevoli professionisti. Hanno partecipano, infatti, oltre agli studenti e docenti del DSA3, 11 autorevoli relatori, rappresentanti del mondo del lavoro.
Particolare attenzione è stata posta sull’importanza dell’innovazione e della sostenibilità nella proposta di riforma degli ordinamenti didattici del DSA3. Apprezzamenti sono arrivati agli studenti laureati presso il DSA3 da parte degli stakeolders, per la buona preparazione teorica e anche pratica che dimostrano. Fondamentale nella formazione dei laureati le conoscenze sul funzionamento e le caratteristiche delle filiere agroalimentari, compreso l’ultimo anello, vale a dire il consumatore. Al laureato, inoltre, si richiede, in certe realtà del mondo del lavoro, la capacità di trasmettere fiducia, la conoscenza di sé e degli interlocutori, la capacità di essere consulenti di vendita che condividono conoscenze e non solo raccoglitori di ordinazioni; per questo si suggerisce che agli studenti venga fornita anche una preparazione psicologica per la relazione con il cliente. Il capitale umano è il più importante e va progettato e costruito in anticipo dando competenze ma anche flessibilità, curiosità, dinamismo, capacità di mettersi in gioco. Importante è anche la capacità di incrociare saperi e bisogni. Per questo di suggerisce lo strumento del Master per formare personale insieme alle imprese con la massima flessibilità. Inoltre, nel laureato è importante la capacità di comunicazione, la conoscenza delle lingue, la disponibilità ad andare all’estero. Altre competenze richieste sono quelle nella modellistica, nella capacità di programmare in linguaggi come Pyton o R e quella di gestione dei gruppi di lavoro e il project management. I relatori infine hanno indicato agli studenti le modalità di selezione dei candidati per le loro aziende. Per cui, oltre alle competenze tecnico-scientifiche, vengono citati i video curriculum (autopresentazione dei candidati con video di tre minuti), che vanno curati anche nella forma (abbigliamento, sfondo, qualità del prodotto) e devono dar prova anche dei soft skills del candidato; è importante la disciplina e la preparazione anche per i colloqui di lavoro, per conoscere bene la posizione a cui si aspira. Molto importanti anche la conoscenza di sé, la capacità di relazione, le capacità legate al problem solving. Importante anche è l’uso che si fa dei social network, che i datori di lavoro consultano spesso per conoscere meglio i candidati. L’incontro ha consentito, grazie al contributo degli stakeolders, di definire i tre pilastri del processo formativo universitario: il trasferimento delle conoscenze tecnico-scientifiche, l’esercizio e potenziamento degli 'skills' operativi ed infine, come anche emerso dal dibattito, i soft skills e le capacità empatiche necessarie per la gestione dei gruppi ed affrontare le sfide del mercato. Il verbale dell'incontro, con i nomi dei partecipanti è pubblicato nella homepage del DSA3: (http://dsa3.unipg.it/images/verbali_ps/Verbale_incontro_parti_sociali_311019.pdf).
L'iniziativa rientra nell'attività a cadenza annuale che il Dipartimento organizza per verificare l’adeguatezza dell’offerta didattica e monitorare il profilo del laureato nei confronti delle aspettative del mondo della produzione, dei servizi e della società civile.


2) Da fonte questionario Tirocinio Pratico Applicativo di DSA3 (TPA).
Sono oltre 300 le strutture pubbliche e/o private in convenzione con il DSA3 che ospitano studenti per il tirocinio pratico applicativo (TPA): tra queste, circa 70 sono quelle più attinenti le competenze del CdL-SAA,
prevalenti le aziende agricole (45%) e strutture dedite alla ricerca e imprese private della filiera agroalimentare (31%), meno rappresentati gli studi professionali, enti pubblici e associazioni. L'elenco completo, aggiornato e ordinato per settori e tipologia di azienda è pubblicato nella homepage del DSA3 (http://dsa3.unipg.it).
I dati utilizzati per le seguenti osservazioni derivano dal questionario predisposto dal Dipartimento per la valutazione dl tirocinio pratico applicativo (TPA) periodo Settembre 2019-Settembre 2020, sia da parte dello studente (TPAs) sia del tutor aziendale (TPAt).
Le valutazioni relative a tutti gli indicatori considerati sono in miglioramento rispetto alla media del triennio precedente (m.t.p).
La valutazione media rilevata mediante TPAt delle conoscenze iniziali del tirocinante rispetto a quelle richieste per operare nella struttura ospite è buona (3.3/4, era 3.1/4 media triennio precedente, m.t.p.). Ottimo (4/4) risulta la valutazione della socializzazione con il personale dell'azienda (3.7/4 m.t.p.). Molto buona (3.7/4) risulta anche la valutazione relativa al livello di autonomia acquisita dal tirocinante nello svolgimento delle attività (3.5/4 m.t.p.). Ottimamente vengono anche valutate la responsabilità del tirocinante nello svolgimento delle attività (3.9/4, in crescita dal 3.7/ m.t.p.) ed il livello di interesse nello svolgimento delle attività (3.9/4, in crescita dal 3.8/4 m.t.p.). Il giudizio complessivo sull'atteggiamento del tirocinante nell'interfacciarsi con la realtà lavorativa è stato valutato 3.9/4 (3.7/4 la m.t.p.); il 100% dei tutor aziendali ritiene utile ospitare tirocinanti.
La valutazione media rilevata mediante TPAs, in generale l'esperienza del TPA è molto positiva con votazione media di 9/10 (il leggero miglioramento rispetto alla media del triennio precedente, m.t.p. 8.7/10), avendo potuto svolgere in modo appropriato le attività previste (9.1/10, in miglioramento rispetto alla m.t.p. 8.7/10), riscontrando una ottima disponibilità dal parte del personale della struttura (9.6/10, in crescita rispetto alla m.t.p. 9.1/10), e ritenendo il tempo impegnato buono per appropriarsi in modo efficace delle funzioni svolte (8.9/10 anche questo in miglioramento rispetto alla m.t.p. 8.3/10). Sale notevolmente, passando da una valutazione sufficiente (6.3/10 m.t.p.) ad una discreta (7.4/10) il giudizio sulle possibilità di impiego del tirocinante nella struttura ospitante.
I tutor aziendali, pur riscontrando alcune difficoltà operative dei tirocinanti, auspicano di instaurare un più saldo rapporto tra il CdS e le Aziende, estendibile anche ad altre attività oltre tirocinio, e suggeriscono una miglior articolazione del periodo di presenza dello studente presso la struttura.
Prova finale
Caratteristiche della prova finale
Per essere ammessi alla discussione della prova finale occorre aver acquisito tutti i 180 CFU previsti nel piano di studio del corso. Le attività formative relative alla preparazione della prova finale per il conseguimento del titolo prevedono un carico didattico pari a 3 CFU.
Tali attività consistono nella elaborazione di uno studio su un tema di rilevante interesse per il settore delle Scienze Agrarie; in particolare, l'elaborato e/o la relazione saranno sviluppate su un argomento di documentazione, sperimentazione e/o ricerca inerente i diversi aspetti delle scienze agro-ambientali. La scelta dell'argomento inerente all'elaborato e/o alla relazione è effettuata dal laureando in funzione dei propri interessi scientifici e professionali e della tipologia delle attività di ricerca e sperimentazione svolte dai docenti del Dipartimento. Il laureando, a tale fine, individua la disponibilità di un docente del Dipartimento che concorda l'argomento della prova con lo studente e svolge il ruolo di guida per la preparazione dell'elaborato e/o della relazione e di relatore durante la discussione della prova finale. Il relatore, inoltre, è responsabile di verificare l'impegno operativo del laureando durante la preparazione e di valutare la completezza dell'elaborato e/o della relazione prima della discussione. La prova finale consiste nella presentazione e discussione dell'elaborato e/o della relazione davanti ad una apposita commissione. La valutazione seguirà i criteri stabiliti nel Regolamento didattico del CdL e del Dipartimento. La valutazione è espressa in centodecimi con eventuale lode.
Modalità di svolgimento della prova finale
Gli studenti presentano alla Commissione di laurea un elaborato di tesi sperimentale o compilativa.
L'elaborato della prova finale viene presentato in forma multimediale durante la seduta di laurea, discusso con la Commissione e quindi sottoposto a valutazione in base ai criteri riportati nel Regolamento Didattico del CdS.
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