Insegnamento TERRITORIO E PATRIMONIO (A)

Nome del corso di laurea Planet life design
Codice insegnamento A001933
Sede ASSISI
Curriculum Comune a tutti i curricula
Docente responsabile Daniela Piscitelli
CFU 19
Regolamento Coorte 2021
Erogato Erogato nel 2021/22
Erogato altro regolamento
Anno 1
Periodo Annuale
Tipo insegnamento Obbligatorio (Required)
Tipo attività Attività formativa integrata
Suddivisione

DESIGN DELLE OPERE PROVVISIONALI

Codice A001935
Sede ASSISI
CFU 6
Docente responsabile Giovanni Mochi
Docenti
  • Giovanni Mochi
Ore
  • 54 Ore - Giovanni Mochi
Attività Caratterizzante
Ambito Discipline tecnologiche e ingegneristiche
Settore ICAR/10
Tipo insegnamento Obbligatorio (Required)
Lingua insegnamento Italiano.
Contenuti L'insegnamento è volto a trasmettere i principi fondamentali utili al progetto delle opere provvisionali in contesti urbani storici
Testi di riferimento R. Acanfora, La pianificazione delle opere provvisionali: i ponteggi, Graus Editore, 2018.
Comitato pari tecnico territoriale di Torinoe di Perugia, La sicurezza dei ponteggi e delle altre opere provvisionali. Manuale di antinfortunistica per operatori e tecnici di cantieri, Il Sole 24 Ore, 2007.
A.M. Caivano, Le opere provvisionali nei cantieri edili e di ingegneria civile. Progettazione e sicurezza di ponteggi e armature degli scavi, EPC Libri, 2001.
M. Bellizzi, Le opere provvisionali nell’emergenza sismica, Ed. Protezione Civile, 2001.
C.N.VV.F., Manuale Opere Provvisionali (STOP), Tipolitografia Inail, 2011.
Obiettivi formativi Il corso si propone di trasmettere agli studenti le competenze necessarie per valutare l’impatto delle opere provvisionali nell’ambiente urbano e per migliorare tali impatti.
Le principali conoscenze (Descrittore di Dublino 1) acquisite saranno:
•conoscenza delle nozioni di base sulla sicurezza dei lavoratori e delle costruzioni;
•conoscenza dei dispositivi idonei a garantire la sicurezza;

Le principali abilità acquisite (capacità di applicare le conoscenze acquisite, Descrittore di Dublino 2, e di adottare con autonomia di giudizio l’opportuno approccio, Descrittore di Dublino 3) saranno:
•capacità di valutare gli impatti delle opere provvisionali con l’ambiente urbano;
•capacità di elaborare, proposte di miglioramento delle situazioni di impatto che potrebbero creare le opere provvisionali;
Prerequisiti Nessuno.
Metodi didattici Il corso è articolato in lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche.
Altre informazioni Nessuna.
Modalità di verifica dell'apprendimento L’esame consiste in una prova orale individuale.
La verifica degli obiettivi formativi dell’insegnamento (esame) prevede una prova orale, che sarà svolta nelle date fissate nel calendario degli esami del CdS.
La prove orale consiste in un colloquio di durata non superiore a circa 30 minuti finalizzato ad accertare:
i) il livello di conoscenza dei contenuti teorici del corso (descrittore di Dublino 1);
ii) il livello di competenza nell’esporre le proprie conoscenze (descrittore di Dublino 2);
iii) l’autonomia di giudizio (descrittore di Dublino 3).
La prova orale ha anche l’obiettivo di verificare la capacità dello studente di rispondere con proprietà di linguaggio alle domande proposte dalla Commissione, di sostenere un rapporto dialettico durante il colloquio e di dimostrare capacità logico-deduttive e di sintesi nell'esposizione (descrittore di Dublino 4).
La valutazione finale verrà stabilita dalla Commissione in trentesimi.
Programma esteso Nella prima parte del corso si apprenderanno i diversi tipi di opere provvisionali utilizzate in edilizia sia per la protezione dei lavoratori (ponteggi), sia per garantire la messa in sicurezza degli edifici danneggiati da eventi sismici in attesa degli interventi di riparazione (puntellamenti, incatenamenti e cerchiature). Il contesto ambientale analizzato sarà quello dei centri storici dove l’impatto, visivo e funzionale, di questi provvedimenti può creare ostacolo alla fruizione urbana. Nella seconda parte del corso verranno quindi ipotizzate soluzioni migliorative tese a restituire una adeguata vivibilità agli spazi urbani interessati da queste opere.

DESIGN FOR EMERGENCY

Codice A001940
Sede ASSISI
CFU 8
Docente responsabile Daniela Piscitelli
Attività Caratterizzante
Ambito Design e comunicazioni multimediali
Settore ICAR/13
Tipo insegnamento Obbligatorio (Required)
Lingua insegnamento Italiano.
Contenuti L'insegnamento intende affrontare i temi legati alle contemporanee emergenze, intese queste nell’accezione di ‘emergenze permanenti’ attraverso gli strumenti, le strategie, i linguaggi e le metodologie della comunicazione visiva.
Testi di riferimento - Piscitelli, D. (2019) First things first. Comunicare le emergenze, Listlab
Editore
- Sinni, G. (a cura di) (2018) Designing Civic Consciuness, Macerata: QuodLibet
- AA.VV. Krisis: orientation. vol. 2, Aiap edizioni.
- Piscitelli D. (2016) Per una ecologia dell’erranza, in G. Sinni (a cura di),
Design X. Dieci anni di design a San Marino con uno sguardo ai prossimi cento, Quodlibet editore, Macerata
- AA.VV. Hiatus II “Blak on White” . Sanserif Creatius SL.
- Bollini, L., Branzaglia, C. (a cura di), No brand more profit. Etica e comunicazione, Milano: Aiap Edizioni.
Obiettivi formativi Il corso si propone di trasmettere agli studenti le competenze necessarie per utilizzare il design della comunicazione per affrontare le nuove emergenze cui la contemporaneità ci sottopone.
Le principali conoscenze (Descrittore di Dublino 1) acquisite saranno:
•conoscenza dei fondamenti teorici del design della comunicazione visiva;
•conoscenza della storia della grafica e in particolare della Stagione della Pubblica utilità e dei manifesti e delle Carte programmatiche;
•conoscenza degli strumenti, delle tecniche e delle metodologie innovative del design della comunicazione visiva;
•conoscenza dei fondamenti del design dell’emergenza applicate in particolare al paradigma dell’emergenza permanente.
Le principali abilità acquisite (capacità di applicare le conoscenze acquisite, Descrittore di Dublino 2, e di adottare con autonomia di giudizio l’opportuno approccio, Descrittore di Dublino 3) saranno:
•capacità di individuare le strategie e i linguaggi della comunicazione finalizzati agli obiettivi degli specifici progetti assegnati;
•abilità nell’utilizzare i linguaggi della comunicazione visiva come strumenti di divulgazione per la previsione, prevenzione, gestione dell’emergenza;
•capacità di apprendere dai risultati raggiunti per implementare i processi e le competenze nella gestione degli stati di anomia permanente.
Prerequisiti Capacità di gestire tutti gli strumenti di rappresentazione, progettazione e visualizzazione dell’immagine, analogici e digitali, on-line e off-line.
Elementi di base della grammatica del vedere, sintassi della composizione. Psicologia della percezione visiva, Teoria del campo, Basic design.
Metodi didattici Il corso è articolato in:
Lezioni ex catedra
Sessioni laboratoriali.
Correzioni e verifiche collettive.
Team working.
Altre informazioni Sono previste, compatibilmente all’organizzazione e alla gestione dei tempi e degli spazi, conferenze e seminari con progettisti che hanno lavorato sui temi del corso.
Modalità di verifica dell'apprendimento Sarà valutato il percorso di crescita per ogni studente.
Gli studenti saranno seguiti per ogni esercitazione intercorso e per il progetto finale.
Ogni singolo step avrà una propria valutazione intermedia.
L’esame verterà sulla valutazione delle esercitazioni singole e del progetto finale di gruppo.
Saranno valutate le competenze e le abilità previste dall'insegnamento.
Saranno valutate la capacità di raggiungere l'obiettivo attraverso elaborati originali.
La prove orale consiste in un colloquio di durata non superiore a circa 20 minuti svolto sulla base degli elaborati grafici prodotti in occasione delle esercitazioni applicative e finalizzato ad accertare:
i) il livello di conoscenza dei contenuti teorici del corso (descrittore di Dublino 1);
ii) il livello di competenza nell’esporre le proprie conoscenze (descrittore di Dublino 2);
iii) l’autonomia di giudizio (descrittore di Dublino 3).
La prova orale ha anche l’obiettivo di verificare la capacità dello studente di rispondere con proprietà di linguaggio alle domande proposte dalla Commissione, di sostenere un rapporto dialettico durante il colloquio e di dimostrare capacità logico-deduttive e di sintesi nell'esposizione (descrittore di Dublino 4).
La valutazione finale verrà stabilita dalla Commissione in trentesimi.
Programma esteso Le lezioni frontali riguarderanno gli aspetti legati al progetto dell’emergenza, inteso nella sua accezione più ampia e contemporanea, intesa quale emergenza permanente. Verranno mostrati molti casi-studio per circoscrivere il tema.
Le sessioni laboratoriali prevedono:
- esercitazioni individuali, mirate su piccoli temi;
- un tema di corso, da svolgere in gruppo,
calato su un contesto di emergenza – economica, culturale, religiosa, etica, sociale, ambientale – Gli studenti sono chiamati a realizzare un progetto in grado di proporre
soluzioni concrete per la soluzione o la gestione dell’emergenza oggetto del tema e del contesto scelto. Il corso è articolato nelle seguenti unità didattiche. 1. Principi teorici, contesti e approcci multidisciplinari, accenni storici. 2. Progetto: individuazione dello scenario, scelta del tema specifico, ricerca, analisi, strategia e progetto finale. Verifica degli obiettivi e dei risultati attesi.

RISCHIO IDRAULICO E PROTEZIONE DELL'AMBIENTE

Codice A001941
Sede ASSISI
CFU 5
Docente responsabile Renato Morbidelli
Docenti
  • Renato Morbidelli
  • Stefano Casadei (Codocenza)
Ore
  • 9 Ore - Renato Morbidelli
  • 36 Ore (Codocenza) - Stefano Casadei
Attività Affine/integrativa
Ambito Attività formative affini o integrative
Settore ICAR/02
Tipo insegnamento Obbligatorio (Required)
Lingua insegnamento Italiano
Contenuti Il corso tratta le metodologie di definizione degli scenari di riferimento per la caratterizzazione dei rischi naturali, in particolare quello idraulico e degli interventi per la protezione del territorio e delle attività antropiche.
Testi di riferimento Murachelli A. e Riboni V., Rischio idraulico e difesa del territorio, Dario Flaccovio Editore, 2010.

Rosso R., 2002. Manuale di protezione idraulica del territorio. CUSL, Milano.
Obiettivi formativi Il primo obiettivo riguarda l'acquisizione delle principali conoscenze relative a:
•definizione di scenari di riferimento per la caratterizzazione dei rischi naturali e di quello idraulico in particolare;
•possibili interventi sul territorio per la protezione dal rischio idraulico;
•tecniche di pianificazione che prevedano l'interazione virtuosa tra opere, territorio e attività antropiche.

Un secondo obiettivo è relativo all'acquisizione delle principali abilità riferite alla capacità di:

•selezionare, applicare e interpretare strumenti e tecniche di misura delle principali grandezze per la definizione di uno scenario di rischio;
•selezionare e applicare metodologie di base di valutazione del rischio idraulico;
•valutare l'efficacia di strumenti di protezione del territorio;
•valutare l'effetto di opere e attività antropiche sul territorio.
Prerequisiti Al fine di comprendere e saper applicare i più importanti concetti illustrati e discussi nell'ambito dell'insegnamento è necessario che lo studente abbia acquisito competenze matematiche di base.
Metodi didattici Il Modulo è organizzato in:
•lezioni frontali in aula su tutti gli argomenti del programma con confronto con gli studenti;
•esercitazioni in aula svolte nella modalità classica (alla lavagna).
Altre informazioni Nessuna
Modalità di verifica dell'apprendimento La verifica degli obiettivi formativi dell’insegnamento prevede una prova orale.
La prova orale consiste in una discussione della durata di circa 45 – 60 minuti finalizzata ad accertare: i) il livello di conoscenza dei contenuti teorico-metodologici relativi al rischio idraulico, ii) il livello di competenza nell’esporre le possibili soluzioni tecniche di problemi di valutazione del rischio, iii) l’autonomia di giudizio nel proporre l’approccio più opportuno per ciascun ambito applicativo, con piena consapevolezza delle ipotesi semplificative adottate nelle diverse rappresentazioni del rischio, del significato fisico delle grandezze coinvolte, del livello di indeterminazione dei risultati conseguiti. Le prove orali hanno anche l’obiettivo di verificare la capacità dello studente di esporre con proprietà di linguaggio i temi proposti dalla Commissione, di sostenere un rapporto dialettico durante la discussione e di riassumere i risultati applicativi delle teorie studiate.

La valutazione finale verrà effettuata dalla Commissione in trentesimi.

Per informazioni sui servizi di supporto agli studenti con disabilità e/o DSA visita la pagina http://www.unipg.it/disabilita-e-dsa
Programma esteso Il corso tratta di:
- calcolo della portata di progetto per opere idrauliche;
- metodologie di caratterizzazione dei rischi naturali con specifico riferimento a quello idraulico;
- gli strumenti di pianificazione, Piano stralcio per l'Assetto Idrogeologico ed il Piano di Gestione del Rischio Alluvioni;
- interazione tra opere, territorio e attività antropiche;
- la manutenzione idraulica dei corsi d’acqua e la possibile applicazione di tecniche di ingegneria Naturalistica;
- cenni alla tipologia di interventi non strutturali e strutturali di mitigazione del rischio idraulico.
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