Offerta Formativa 2022/23 - Regolamento 2022

Corso di laurea in Tecnologie e biotecnologie degli alimenti

Presentazione

Obiettivi formativi specifici
Il Corso di Laurea Magistrale in Tecnologie e Biotecnologie degli Alimenti (CdLM in TBA) ha lo scopo di preparare laureati con buone conoscenze di base nei principali settori delle scienze agro-alimentari e con conoscenze avanzate e qualificanti nel settore delle tecnologie e biotecnologie degli alimenti, delle produzioni birrarie ed olivicolo-olearie. In questo contesto, particolare attenzione viene rivolta alla formazione di laureati con elevato livello di preparazione, sia per quanto riguarda l'approccio scientifico alla risoluzione dei problemi, sia per quanto concerne l'individuazione dei metodi d'indagine e di sperimentazione.
I laureati in TBA acquisiranno specifiche competenze operative finalizzate all'assolvimento dei molteplici compiti gestionali propri delle attività produttive e tecnologiche, laboratori e servizi all'interno della filiera della trasformazione delle materie prime in prodotti alimentari derivati. Le competenze in termini di comunicazione e gestione dell'informazione rappresenteranno per i laureati in TBA la chiave per operare con completa autonomia in ambito professionale e per garantire il loro inserimento negli ambienti di lavoro, in ambito nazionale ed internazionale. In particolare, il CdLM in TBA rivolge la sua attenzione alla formazione di laureati che possano svolgere con competenza le attività di un professionista operante all'interno dei differenti aspetti della filiera agro-alimentare, con specifico riferimento a quelli di seguito descritti:
- gestione di linee di produzione, trasformazione, conservazione e commercializzazione dei prodotti agro-alimentari, delle produzioni birrarie ed olivicolo-olearie;
- studio, progettazione, direzione, sorveglianza, conduzione e collaudo dei processi di lavorazione degli alimenti e di prodotti biologici correlati, ivi compresi i processi di depurazione degli effluenti e di recupero dei sottoprodotti;
- operazioni di distribuzione ed approvvigionamento delle materie prime e dei prodotti finiti, degli additivi alimentari, degli impianti alimentari;
- analisi dei prodotti alimentari, il controllo di qualità e quantità di materie prime alimentari, prodotti finiti, additivi, coadiuvanti tecnologici, semilavorati, imballaggi e quanto altro attiene alla produzione e trasformazione di prodotti agroalimentari, la definizione degli standard e dei capitolati per i suddetti prodotti, nell'interesse di strutture sia private che pubbliche.
- funzioni peritali ed arbitrali in ordine alle attribuzioni elencate nelle lettere precedenti;
- ricerche di mercato e le relative attività in relazione alla produzione agroalimentare;
- ricerca e lo sviluppo di processi e prodotti nel campo agro-alimentare, delle produzioni birrarie ed olivicolo-olearie;
- studio, progettazione, sorveglianza, gestione, contabilità e collaudo per i lavori che attengono alla ristorazione collettiva in mense aziendali, mense pubbliche, mense ospedaliere e qualsivoglia tipo di servizio di mensa e ristorazione;
- attività, operazioni e attribuzioni comuni con altre categorie professionali nei limiti delle rispettive competenze;
- insegnamento nelle scuole di ogni ordine e grado delle materie tecnico-scientifiche concernenti il campo agro-alimentare e quelli affini e ad esso afferenti.

Il corso in Tecnologie e Biotecnologie degli Alimenti è articolato in tre curricula:
_ Tecnologie Alimentari (TA)
_ Tecnologie olivicolo-olearie (TOO)
_ Tecnologie Birrarie (TB)
Il CdLM in TBA ha la durata di 2 anni, durante i quali lo studente deve acquisire 120 crediti formativi. La ripartizione dell'impegno orario riservato ad ogni CFU è regolata dalle norme riportate nel Regolamento didattico del corso di studio. Relativamente ai CFU totali, 69 CFU sono impegnati con attività caratterizzanti per i curricula TA e TOO, mentre 63 CFU per il curriculum TB, costituite da insegnamenti di tipo fisico, chimico, tecnologico, giuridico ed economico; 21 CFU riguardano le attività affini ed integrative per i curricula TA e TOO, mentre 27 CFU per il curriculum TB;3 CFU sono dedicati alla lingua inglese (livello B2), 8 CFU le attività a scelta dello studente, 15 CFU le attività per la preparazione della prova finale e 4 CFU per il tirocinio pratico-applicativo.
Le attività formative, organizzate su base semestrale, sono sviluppate con modalità didattiche diverse (lezioni frontali, esercitazioni, attività pratiche, seminari, ecc.). In particolare, ogni insegnamento può essere di tipo monodisciplinare o di tipo integrato, secondo quanto indicato dal Regolamento didattico del corso di studio. In ogni caso, le prove di esame degli insegnamenti integrati vengono sempre svolte in modo collegiale dai docenti responsabili dei vari moduli.
In uscita, l'orientamento alla professione è realizzato dal Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali. Tutti gli aspetti relativi all'organizzazione ed alla gestione del CdLM in TBA sono descritti nell'apposito Regolamento didattico, disponibile nel sito web del DSA3.
Descrizione del percorso formativo
Il corso di studio in breve
Il Corso di Laurea Magistrale in Tecnologie e Biotecnologie degli Alimenti (TBA) è orientato alla formazione completa del Tecnologo Alimentare, figura professionale caratterizzata da buone conoscenze di base nei principali settori delle scienze agro-alimentari e conoscenze avanzate e qualificanti nel settore delle tecnologie e biotecnologie alimentari. Il CdLM fornisce elevato livello di preparazione per quanto riguarda l'approccio scientifico alla risoluzione dei problemi, sia per quanto concerne l'individuazione dei metodi d'indagine e di sperimentazione in tutte le filiere agroalimentari (prodotti di origine vegetale, di origine animale, prodotti da fonti alimentari innovative), e permette di ottenere competenze più specifiche attraverso l’articolazione in tre curricula:
_ Tecnologie Alimentari (TA). Fornisce competenze relative alla produzione delle materie prime, alla difesa, alle tecniche analitiche e alle innovazioni tecnologiche in tutti i settori agro-alimentari.
_ Tecnologie Olivicolo-Olearie (TOO). Fornisce competenze specifiche ed aggiornate nel settore dell’olio di oliva dalla produzione delle olive, alla tecnologia di estrazione, condizionamento e confezionamento, sino alle tecniche analitiche.
_ Tecnologie Birrarie (TB). Fornisce competenze specifiche ed aggiornate nel settore della birra dalla produzione delle materie prime tradizionali ed innovative, alle tecnologie di produzione, sino alle tecniche analitiche.
Conoscenze richieste per l'accesso
L'iscrizione al CdLM in TBA è subordinato al possesso della Laurea triennale o del diploma universitario di durata triennale, ovvero di altro titolo di studio conseguito all'estero, riconosciuto idoneo.
L'iscrizione è anche subordinata al possesso di idonei requisiti curriculari e di un'adeguata preparazione personale.
In particolare, il possesso di requisiti curriculari di coloro che intendono iscriversi al CdLM in TBA sono dati per accertati nel caso in cui chi chiede di iscriversi è in possesso della laurea triennale in Scienze e Tecnologie Agroalimentari (classe L-26), conseguita presso l'Università degli Studi di Perugia oppure lauree triennali in Tecnologie Alimentari conseguite in altre Università Italiane, con Ordinamento didattico riferito sia alla classe L-26, del DM 16/03/2007 che alla classe 20 del DM 04/08/2000, come specificato in dettaglio nel Regolamento didattico del corso di studio.
In tutti gli altri casi, per l'iscrizione è necessario, relativamente ai requisiti curriculari, che il richiedente abbia il possesso di almeno 80 CFU in settori scientifico-disciplinari di base e caratterizzanti, distribuiti come specificato in dettaglio nel Regolamento didattico del corso di studio
Tale verifica è effettuata da un'apposita commissione nominata dal Consiglio di Corso di Laurea
La verifica dell'adeguata preparazione personale del richiedente, da svolgere necessariamente dopo la verifica del possesso dei requisiti curriculari, è effettuata da un'apposita commissione nominata dal Consiglio di Corso di Laurea, attraverso un colloquio che si svolge con le modalità definite nel Regolamento didattico del corso di studio. In ogni caso, tale adeguatezza del richiedente è automaticamente verificata per i laureati triennali che abbiano ottenuto un voto di laurea superiore a 99/110 o con voto medio di carriera di almeno 27/30.
In caso di esito positivo delle verifiche, il richiedente potrà perfezionare l'iscrizione alla laurea magistrale entro i termini indicati nel Regolamento didattico di Ateneo ed in quello del corso di studio. Nel caso in cui le precedenti verifiche mettano in evidenza carenze rispetto ai requisiti richiesti, il richiedente, prima di perfezionare l'iscrizione al corso, dovrà dare evidenza del superamento delle carenze secondo le modalità previste dal Regolamento didattico del corso.
Modalità di ammissione
La verifica dell'adeguata preparazione personale del richiedente, che deve essere svolta necessariamente dopo l'accertamento del possesso dei requisiti curriculari, è effettuata da un'apposita Commissione nominata dal Consiglio di Corso di Laurea, attraverso un colloquio che si svolge con le modalità definite nel Regolamento Didattico del corso di studio.
In ogni caso, la personale preparazione del richiedente è data per comprovata per i laureati triennali che hanno ottenuto un voto di laurea superiore a 99/110 o voto medio di carriera di almeno 27/30.
In caso di esito positivo delle verifiche, il richiedente potrà perfezionare l'iscrizione alla laurea magistrale entro i termini indicati nel Regolamento Didattico di Ateneo ed in quello del corso di studio. Nel caso in cui al richiedente siano stati assegnati debiti formativi, lo stesso non potrà perfezionare l'iscrizione al corso fino a quando non avrà assolto agli stessi debiti attraverso il superamento di esami specifici, nell'Ateneo di Perugia o in altri Atenei. Nel caso in cui il richiedente non abbia dimostrato di avere un'adeguata preparazione personale, prima di perfezionare l'iscrizione, dovrà completare la propria preparazione secondo le modalità previste dal Regolamento Didattico del corso.
Orientamento in ingresso
L’organizzazione dell’orientamento è centralizzata a livello di Ateneo (Ufficio orientamento di Ateneo) e di DSA3 (Commissione Orientamento), le cui attività sono finalizzate in primis a favorire una scelta consapevole dei percorsi formativi disponibili, combinando nel contempo informazioni sulle professionalità che si acquisiscono e gli sbocchi occupazionali.
Il DSA3 per l'Orientamento in ingresso ha partecipato alle attività proposte dall'Ateneo (si veda pdf allegato).
La Commissione Orientamento del Dipartimento ha una pagina web dedicata in cui sono riportate tutte le iniziative, i materiali disponibili e la lista dei docenti a cui rivolgersi (vedi link).
Il Dipartimento ha svolto attività di orientamento nell'ambito di AgriUmbria 2022 presso lo stand del DSA3 con distribuzione di materiale informativo relativo ai CdS, e confronto con le scuole superiori presenti alla manifestazione.

Tra le attività del CdS, lo studente interessato al CdS, al fine di una valutazione dei requisiti per l'accesso, potrà rivolgersi al Presidente del CdS o al Responsabile della Segreteria Didattica, i quali forniranno le informazioni relativi ai requisiti curriculari (acquisizione di CFU mancanti relativi a specifici SSD) o alla verifica delle conoscenze personali.
Il Presidente del CdS e i docenti del CdS, coadiuvati dalla Segreteria Didattica svolgono, inoltre, la funzione di orientamento per lo studente, nella scelta delle discipline relative all'Attività a scelta dello studente.
Orientamento e tutorato in itinere
Attività svolte dal DSA3
L’orientamento in itinere si esprime attraverso diverse modalità di erogazione. Attività di tutorato in itinere è svolta da tutti i docenti del CdS, tipicamente durante le ore di ricevimento ed è rivolta ad assistere nella risoluzione di problemi legati alla condizione di studente e al metodo di studio.
Come già evidenziato, il DSA3 ha istituito una Commissione per l'Orientamento composta dai proff.ri:

- Michela Farneselli (Coordinatore della Commissione),
- Benedetta Turchetti
- Roberto Romani
- Domizia Donnini
- Sonia Esposto
- David Grohmann
- Maurizio Micheli
- Gianluca Veneziani
e dalla Dott.ssa Annamaria Travetti (Responsabile Segreteria Didattica).
La Commissione collabora con tutte le iniziative organizzate dall'Ateneo.
Realizzazione di brochures dell'Offerta Formativa, con ulteriore aggiornamento dei materiali sia cartacei che su supporto informatico, per la distribuzione brevi manu e/o per la fruizione sul web, descrittivi dei percorsi offerti dall'Ateneo, con adeguamento del progetto grafico e dei formati; in particolare sono state realizzate sia le brochures dipartimentali che le brochures di area.
Il Dipartimento ha creato una pagina facebook, instagram e twitter al fine di comunicare agli studenti tutte le iniziative di orientamento.
Tutte le informazioni relative al CdS, piano di studi, programmi degli insegnamenti, finalità del corso, sbocchi occupazionali ed altro, sono reperibili nel sito del DSA3 (vedi link: http://dsa3.unipg.it/it/corsi-di-laurea-magistrali).

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Numero degli iscritti
Di seguito il commento ai dati relativi alle caratteristiche degli studenti in ingresso e alla regolarità del percorso formativo (fino alla laurea), con un focus sulle esperienze all'estero e tirocini curriculari. Tali dati derivano da fonti AlmaLaurea profilo dei laureati anno di laurea 2020 (LM70) e dai dati di Ateneo aggiornati al 4 agosto 2021 quando espressamente dichiarato.

INGRESSO
Nell’a.a. 2020/2021 il numero degli iscritti al corso di Tecnologie Biotecnologie degli Alimenti (TBA) (LM-70) è diminuito lievemente, passando da 57 a 52. Situazione analoga si delinea per la regolarità negli studi. Si osserva, una lieve flessione del numero di studenti iscritti in corso nell’a.a. 2020/2021. Tale percentuale risulta dell’69%, che va ad incrementare il numero degli iscritti fuori corso (31%). Dall’analisi del profilo degli iscritti al primo anno si rileva che il 96% ha conseguito la laurea triennale presso l’Ateneo di Perugia e solo il 4% proviene da altro Ateneo. Il voto medio del titolo precedente era inferiore a 90 per il 4%, compreso nel range tra il 91 - 105 per il 64% e una percentuale più alta del 31% tra 106 - 110 (Fonte: dati elaborati dall’Università degli Studi di Perugia).

PERCORSO
La serie storica evidenzia come i flussi in uscita si siano ridotto rispetto agli ultimi anni. Nell’a.a. 2020/201 il tasso di abbandono è dovuto ad un solo mancato rinnovo rispetto all’a.a. 2019/2020, mentre non si registra nessun flusso in entrata. Una quota non trascurabile di studenti ha partecipato a programmi di studio all’estero nell’ambito del programma ERASMUS e ERASMUS TRAINEESHIP (6% per entrambi) (Fonte: Università degli Studi di Perugia, dati riferiti al 30/04/2020). Nel confronto con le precedenti ricognizioni si deve tener conto che la mobilità degli studenti è stata fortemente influenzata dall’emergenza sanitaria da Covid-19 che, a partire dai primi mesi del 2020, ha investito e si è diffusa a livello globale, impattando sulle opportunità di studiare all’estero.
Il monitoraggio della progressione delle carriere degli studenti di TBA restituisce un quadro più completo delle principali performance del corso di laurea. La regolarità negli studi, che misura la capacità di concludere il corso di laurea nei tempi previsti dall’ordinamento, risulta in sensibile miglioramento. Questa tendenza è testimoniata da una consistente percentuale di iscritti che al primo anno hanno sostenuto esami (88%), con una media dei CFU acquisiti di 19,8 e una media dei voti conseguita di 27,64/30. Negli anni successivi al primo, si è però ridotto sensibilmente il voto medio agli esami superati (27,63).

USCITA
Va sottolineato che la riuscita negli studi degli studenti di TBA ha registrato negli ultimi anni un miglioramento marcato. Nell’anno di riferimento, 23 studenti hanno concluso il percorso di studi laureandosi. I dati relativi al profilo dei laureati mostrano che l’83% si è laureato in corso. In particolare, il voto medio di laurea è compreso nel range tra 91 - 105 per il 13%, mentre per l’87% è compreso tra 106 - 110. Tali dati confermano un trend più che positivo che viene registrato negli ultimi anni.
Risultati in termini di occupabilità
Per favorire l’occupabilità di studenti, laureandi e neolaureati del Corso di studi sono stati organizzati una serie di seminari e con esperti e rappresentanti del mondo del lavoro ed inoltre consultazioni con le parti sociali:
Le informazioni sono reperibili al quadro B5 della SUA

L’indagine del 2020 sulla condizione occupazionale dei laureati ha coinvolto: 12 laureati del 2019 a 1 anno dalla laurea, 8 del 2017 a 3 anni e 5 del 2015 a 5 anni. Per un migliore confronto della documentazione si riportano i dati relativi ai soli laureati che non lavoravano al momento della laurea, che in questo commento considera come collettivo esaminato 12, 8 e 5 intervistati rispettivamente a 1 anno, 3 anni e 5 anni della laurea.
Il rapporto di indagine 2020, che delinea la situazione occupazionale dei laureati magistrali in TBA a 1 anno, 3 anni e 5 anni dal conseguimento del titolo, secondo le informazioni fornite dalla banca dati Almalaurea (https://www2.almalaurea.it/cgi-php/universita/statistiche/framescheda.php?anno=2020&corstipo=LS&ateneo=70023&facolta=1351&gruppo=13&pa=70023&classe=11078&postcorso=0540107307100001&isstella=0&annolau=tutti&condocc=2&iscrls=tutti&disaggregazione=&LANG=it&CONFIG=occupazione), mostra un miglioramento costante e continuo dei principali indicatori esaminati rispetto alle rilevazioni precedenti. I dati osservati riflettono una invariata capacità di assorbimento del mercato del lavoro rivolta ai laureati di TBA. Il quadro di sintesi risulta sostanzialmente confermato anche prendendo in esame il tasso di occupazione (include anche quanti risultano impegnati in attività di formazione retribuita) che, nel 2020, risulta pari al 75% ad 1 e a 3 anni dal conseguimento del titolo, mentre dell’80% a 5 anni dal conseguimento del titolo (fonte Istat, 2021c). Il miglioramento delle performance occupazionali appare più evidente nel confronto con i dati rilevati a livello di ateneo (68,5%) e di classe totale atenei (66,1%). Tale effetto figura ancora più apprezzabile se si tiene conto della fase di crisi economica che questi laureati stanno affrontando. Infatti, il periodo di lockdown totale della prima e parziale della seconda metà del 2020 ha influenzato in misura rilevante le azioni di ricerca e la disponibilità a lavorare della popolazione attiva, come mostrato dal tasso di disoccupazione (ottenuto dal rapporto tra persone in cerca di occupazione e le forze di lavoro) che è sceso dal 25 al 10 per i laureati a un anno dalla laurea. Tale dato è confermato sia dall’incremento di coloro che non lavorano e non cercano 33% sia dalla contrazione della percentuale di lavoratori. Per un approfondimento sulla condizione occupazionale, è stata considerata la quota dei laureati che non lavorano e non cercano lavoro, ma che sono impegnati in un corso universitario o in tirocinio/praticantato (sono compresi tutti coloro che sono impegnati in dottorato di ricerca, scuole di specializzazione, master, etc…) che risulta pari a zero e decisamente ridotta se confrontata con il dato osservato a livello di ateneo e di classe sul totale degli atenei per tutti e tre i collettivi esaminati. I tempi di ingresso nel mercato del lavoro (dall’inizio della ricerca al reperimento del primo lavoro) si annullano, passando dai 4,5, media in mesi per i laureati del 2015 a 5 anni dal conseguimento del titolo a 0 media in mesi per quelli del 2017 e 2019. Tempi decisamente più corti rispetto a quelli rilevati a 5 anni dal conseguimento del titolo a livello di ateneo (7,6 media in mesi) e a livello di classe sul totale degli atenei (7,1 media in mesi).
In riferimento ad un altro indicatore relativo all’efficacia della laurea (occupati che nel lavoro utilizzano in misura elevata le competenze acquisite con la laurea) si evidenzia, invece, un andamento negativo negli anni di riferimento. Ponendo l’attenzione sul relativo indice si evidenzia che ad 1 anno dal titolo il 63,7% degli occupati utilizza in misura elevata le competenze acquisite con la laurea, mentre sono i laureati del 2017 e del 2015 a sfruttare maggiormente le competenze apprese durante l’esperienza universitaria con una percentuale dell’83,3% e del 100%, rispettivamente. L’indice di efficacia rilevato sia a livello di ateneo sia a livello di classe su totale di atenei mostra un andamento tendenzialmente più stabile, ma con una percentuale inferiore. Un focus sulle caratteristiche dell’attuale lavoro, in particolare, sulla professione svolta e sulla tipologia dell’attività lavorativa, evidenzia una situazione diversificata legata alla diffusione di diverse tipologie di contratto di lavoro tra Jobs Act, riforme del lavoro, leggi di Stabilità, Decreto Dignità e i decreti legislativi ad esse collegati. La tipologia di attività lavorativa ad 1 anno dalla laurea più diffusa è il lavoro non standard, che coinvolge il 100% degli intervistati. Mentre i laureati a 3 e a 5 anni dal conseguimento del titolo sono assunti con contratti a tempo indeterminato (33% e 50%, rispettivamente). Di contro, questa forma di contratto non riguarda i laureati del 2019 occupati. Auspichiamo, inoltre, che le azioni programmate e mirate del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), verso maggiori investimenti in ricerca e innovazione, siano in grado di determinare un forte miglioramento dell’occupazione di laureati. Alla luce di tali considerazioni, sarebbe interessante monitorare i risultati delle azioni messe in atto per arginare l’alto tasso di emigrazione giovanile.
Le professioni tecniche coinvolgono una percentuale elevata soprattutto per i laureati del 2019 (33%). Percentuale più alta per i laureati a 3 e 5 anni dal titolo, impegnati per il 50%. Il settore e il ramo di attività sono coerenti con il percorso di studi appena concluso.
Nel 2020 la retribuzione mensile netta a 1 anno dal titolo è, in media, pari a 1.292 euro, con differenze sensibili rispetto alle retribuzioni percepite da coloro che sono entrati nel mercato del lavoro prima, che raggiungono i 1.376 e 1.188 euro netti mensili, rispettivamente per i laureati del 2017 e del 2015. Si osserva un miglioramento delle condizioni retributive per i laureati occupati a 5 anni dalla laurea più netto dal confronto tra ateneo e classe su totale di atenei di 1486 e 1408 euro, rispettivamente. Permangono purtroppo le tradizionali differenze di genere a livello di retribuzione mensile netta.
Tutti gli intervistati hanno riscontrato un miglioramento nel proprio lavoro dovuto alla laurea grazie alle competenze acquisite durante il percorso formativo. Dall’analisi del profilo del laureato fornita da Alma laurea emerge, inoltre, che gli stessi sono occupati principalmente nel settore privato.
È decisamente elevata la soddisfazione per il lavoro svolto (valutata su una scala 1-10), che in media raggiunge l’8/10 per i laureati occupati a 1 anno dalla laurea, rispetto a quelle rilevate a livello di ateneo 7,5/10 e classe totale di atenei 7,6/10. In conclusione, dal rapporto di indagine 2020 che delinea la situazione occupazionale dei laureati TBA, secondo le informazioni fornite dalla banca dati Almalaurea mostra un apprezzabile miglioramento se confrontati con i dati osservati a livello di ateneo e di classe su totale di atenei.
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