Offerta Formativa 2022/23 - Regolamento 2022

Corso di laurea in Ingegneria della sicurezza per il territorio e il costruito

Prospettive

Risultati di apprendimento attesi
Autonomia di giudizio
Il CdS in "Ingegneria della Sicurezza per il Territorio e il Costruito" forma ingegneri con l'autonomia di giudizio e la capacità critica necessarie a individuare le fonti attendibili, analizzare il materiale disponibile, sintetizzare i relativi concetti, assumere decisioni anche in situazioni caratterizzate da incertezza. In particolare, il laureato sarà in grado di:
- raccogliere e interpretare dati e misure derivanti dal monitoraggio ambientale, con particolare riguardo ai sistemi di misura e di allerta utilizzati per monitorare frane, alluvioni e terremoti;
- valutare in modo documentato e consapevole l'efficacia di scelte progettuali finalizzate alla prevenzione del rischio e alla sicurezza del territorio;
- analizzare e valutare criticamente interventi urgenti da eseguire nelle aree colpite da eventi sismici e catastrofi naturali;
- svolgere il proprio compito in situazioni critiche, caratterizzate da stress singolo e diffuso, e sviluppare e rendere operative risposte progettuali a tali situazioni, utilizzando al meglio le risorse disponibili.

Il CdS forma laureati in grado di pianificare e organizzare il proprio tempo e la propria attività, nonché di prendere decisioni in maniera autonoma, anche in situazioni denotate da emergenza e urgenza tipiche della protezione civile. L'autonomia di giudizio è sviluppata dallo Studente nell'ambito degli insegnamenti e in modo specifico nell'ambito delle attività di tirocinio e dello svolgimento della tesi di laurea. La verifica dell'ottenimento degli obiettivi previsti avviene in sede di verifiche del profitto e durante l'elaborazione della tesi.
Abilità comunicative
Il CdS in "Ingegneria della Sicurezza per il Territorio e il Costruito" deve essere in grado di:
- avere elevate capacità relazionali, necessarie al "lavoro in team" che caratterizza le tematiche del rischio e della sicurezza;
- comunicare correttamente, in modo diretto e privo di ambiguità, le proprie conoscenze ed i risultati del proprio lavoro in forma scritta e orale;
- presentare il proprio punto di vista ad una platea costituita da interlocutori specialisti e non;
- usare un'ampia gamma di strumenti per la comunicazione;
- coordinare e motivare gruppi di lavoro;
- comunicare in lingua inglese, scritta e orale;
- facilitare il dialogo e la sinergia tra autorità preposte nonché tra professionisti con specializzazioni diverse quali, a titolo esemplificativo: tecnici della protezione civile, geologi, architetti, ingegneri, amministratori, costruttori, personale addetto al controllo.
- saper esplicare le proprie abilità comunicative nell'assunzione delle responsabilità previste dal quadro normativo europeo e nazionale in materia di sicurezza, nelle varie fasi dell'attività dell'ingegneria.

L'acquisizione delle abilità comunicative è conseguita mediante le diverse attività formative previste dal CdS (insegnamenti, tirocini, stages), la prova finale che prevede la discussione di un elaborato originale, la partecipazione a seminari e workshop volti alla comunicazione dei risultati delle elaborazioni progettuali, la partecipazione a programmi di scambio culturale. La verifica dell'acquisizione delle abilità comunicative è raggiunta mediante la valutazione, in sede di prova di profitto e di prova finale, degli elaborati tradizionali, digitali e tecnici prodotti dallo Studente.
Capacità di apprendimento
Il laureato in "Ingegneria della Sicurezza per il Territorio e il Costruito" acquisisce una elevata preparazione interdisciplinare e possiede vari strumenti cognitivi per l'aggiornamento continuo e per effettuare rapidamente adattamenti delle proprie capacità al variare delle esigenze dell'impiego. In particolare ha la capacità di aggiornarsi continuamente sugli sviluppi sia di tipo normativo che di tipo tecnico-scientifico nell'ambito della sicurezza, con particolare riguardo a tecniche, metodologie e strumenti di supporto all'analisi e alla mitigazione dei rischi. Ha le competenze necessarie per sviluppare e approfondire ulteriormente le proprie conoscenze e la propria professionalità mediante il prosieguo degli studi con progetti di alta formazione (master, scuole di specializzazione, dottorati di ricerca), o curando la propria formazione in modo continuativo, anche in maniera autonoma. È infatti pienamente consapevole della necessità di tenere aggiornate le proprie conoscenze metodologiche e tecniche, per collocarsi in maniera proficua nella realtà industriale, economica, sociale o accademica.
Lo Studente matura tali capacità di apprendimento attraverso le attività formative connesse agli insegnamenti, alle attività di tirocinio, nonché con quelle connesse all'attività di tesi. La capacità di apprendimento dello Studente viene valutata attraverso forme di verifica continua durante le attività formative, di tirocinio e di tesi. Lo studio individuale è parte fondamentale per il conseguimento dei risultati attesi.
Conoscenza e comprensione
Il laureato magistrale in "Ingegneria della Sicurezza per il Territorio e il Costruito" deve conseguire conoscenze avanzate e competenze scientifiche e professionali nel settore della sicurezza, con particolare attenzione alle tematiche della protezione civile e del rischio derivante da calamità naturali.

Il percorso formativo è caratterizzato inizialmente dall'acquisizione di conoscenze fondamentali in ambiti diversi dall'ingegneria civile e ambientale, ma comunque necessari alla gestione delle emergenze; le discipline in questa prima fase focalizzano sui requisiti fondamentali nella gestione di alcuni impianti e processi che sono tenuti a mantenere la propria funzionalità anche a seguito di calamità, quali reti di telecomunicazione e trasmissione dati, impianti energetici e industriali, sistemi elettrici. Tali conoscenze sono integrate da alcune nozioni fondamentali di carattere socio-economico e medico-psicologico, ritenute necessarie nelle situazioni pre-durante-post emergenza. Nella seconda fase del percorso lo studente approfondisce tematiche nell'ambito dell'ingegneria civile-ambientale, apprendendo sia le tecniche necessarie per l'identificazione e la zonazione del rischio sismico e idro-geologico che quelle dedicate alla prevenzione e mitigazione di tali rischi nei confronti del territorio, dei suoi insediamenti e del costruito.

Gli insegnamenti rappresentano lo strumento didattico fondamentale per l'acquisizione delle conoscenze e delle capacità di applicarle alle tematiche oggetto del CdS, nonché alla formulazione di valutazioni e alla capacità di espressione. Lo studio individuale è parte fondamentale per il conseguimento dei risultati attesi. La formazione prevede inoltre attività formative integrative, quali tirocini e stages, anche nella fase di svolgimento della tesi di laurea. Gli strumenti di valutazione delle conoscenze e della comprensione sono le prove di verifica del profitto, finalizzate al controllo del raggiungimento delle finalità esposte.
Capacità di applicare conoscenza e comprensione
Il laureato in "Ingegneria della Sicurezza per il Territorio e il Costruito" avrà capacità applicative e competenze multidisciplinari di tipo culturale, metodologico, tecnico e tecnologico in diversi ambiti e ambienti di lavoro. Saprà applicare e trasferire le proprie conoscenze nel contesto sociale e lavorativo in cui si trova ad operare. In particolare, il laureato di questo CdS avrà la capacità di:
- applicare il quadro normativo nazionale ed europeo in materia di sicurezza, in tutte le fasi dell'attività dell'ingegneria: progettazione, esecuzione e controllo;
- identificare i fattori di rischio di natura sismica e idro-geologica e valutare le condizioni di sicurezza delle popolazioni residenziali in aree e insediamenti urbani;
- individuare ed applicare tecniche di rilievo e di monitoraggio strumentale del territorio e di strutture esistenti, tramite l'uso di dispositivi intelligenti, anche in ottica di "smart land";
- progettare sistemi volti a monitorare, prevenire e fronteggiare calamità naturali che possono danneggiare persone fisiche e risorse materiali, immateriali e organizzative;
- definire strategie di tipo operativo-procedurale e piani di intervento di tipo logistico nelle situazioni di emergenza successive alle calamità;
- pianificare ed eseguire controlli, secondo le disposizioni legislative previste, volti a garantire la sicurezza del territorio e del costruito;
- eseguire diagnosi dello stato di danno di strutture e infrastrutture, e progettare interventi di consolidamento – anche provvisori – per la loro salvaguardia.

Gli Studenti acquisiscono tali capacità con la frequenza delle lezioni, lo svolgimento di attività di tirocinio e la preparazione della tesi. La verifica del raggiungimento degli obiettivi previsti avviene in sede di valutazione del profitto e durante l'elaborazione della tesi.
Sbocchi occupazionali e professionali
Sbocchi
In linea con la declaratoria della Classe di Laurea LM-26, il Laureato Magistrale potrà trovare occupazione nell'ambito dell' ingegneria della sicurezza e della protezione civile. In particolare, potrà svolgere attività di libero professionista o trovare occupazione in aziende, società di servizi e enti pubblici e privati che gestiscono infrastrutture, insediamenti urbani e porzioni di territorio, con le funzioni già citate di programmazione, pianificazione, progettazione e valutazione di interventi - provvisori e/o definitivi - tesi alla prevenzione e riduzione del rischio sismico e idrogeologico.

Potrà inoltre svolgere attività professionali riferibili ai seguenti codici Ateco 2007:
71.12.10 Attività degli studi di ingegneria
74.90.2 Consulenza in materia di sicurezza
74.90.29 Altra attività di consulenza in materia di sicurezza
Accesso a studi ulteriori
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