Insegnamento STORIA POLITICA DELL'ETÀ CONTEMPORANEA
Nome del corso di laurea | Scienze politiche e relazioni internazionali |
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Codice insegnamento | 10998109 |
Curriculum | Comune a tutti i curricula |
Docente responsabile | Loreto Di Nucci |
Docenti |
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Ore |
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CFU | 9 |
Regolamento | Coorte 2023 |
Erogato | Erogato nel 2024/25 |
Erogato altro regolamento | |
Attività | Base |
Ambito | Formazione interdisciplinare |
Settore | M-STO/04 |
Anno | 2 |
Periodo | Secondo Semestre |
Tipo insegnamento | Obbligatorio (Required) |
Tipo attività | Attività formativa monodisciplinare |
Lingua insegnamento | ITALIANO |
Contenuti | Il corso prenderà in esame le principali fratture storiche dell’Ottocento e del Novecento, analizzate utilizzando come chiave interpretativa la politica. Una particolare attenzione sarà dedicata alle forme costituzionali degli Stati, ai sistemi politici e ai sistemi di rappresentanza. |
Testi di riferimento | - G. SABBATUCCI, V.VIDOTTO, Il mondo contemporaneo, Laterza, ultima edizione. - L. DI NUCCI, Lo Stato-partito del fascismo. Genesi, evoluzione e crisi 1919-1943, Il Mulino, 2010 Durante il corso verranno indicate agli studenti alcune letture integrative. |
Obiettivi formativi | Gli studenti devono anzitutto padroneggiare la storia politica italiana dall’Unità a oggi. Il che vuol dire avere un quadro preciso degli assetti costituzionali dello Stato liberale, di quello fascista e di quello repubblicano; individuare le varie leggi elettorali e cogliere la loro incidenza sui mutamenti dei sistemi politici; e conoscere infine le vicende degli attori politici, movimenti e partiti, e la loro evoluzione alla luce delle grandi fratture rappresentate dalla Grande Guerra, dal fascismo, dal Secondo conflitto mondiale e dalla guerra civile. Sapersi destreggiare senza tentennamenti nella storia nazionale è naturalmente la base di partenza per muoversi con sicurezza nella storia politica del mondo contemporaneo. In particolare, ci si aspetta che, alla fine del corso, gli studenti sappiano riconoscere le varie differenze esistenti fra i principali sistemi politici dell’Europa occidentale e tra questi ultimi e quelli degli Stati Uniti, della Russia, della Cina e del Giappone. Essi devono inoltre riuscire a incrociare la dimensione cronologica con la categoria della rilevanza e dimostrare di possedere un lessico di base di un ideale dizionario storico-politico riuscendo a declinare concetti come Stato, nazione, Costituzione, rappresentanza, diritti. Dotati di questa attrezzatura concettuale saranno in grado di formulare giudizi che non siano avventati né frutto di una frettolosa consultazione di informazioni generiche reperibili in rete. E, oltre a ciò, saranno capaci di illustrare i temi del corso mettendo in campo argomentazioni solide e articolate in forma logica e coerente. Con questa «cassetta degli attrezzi», potranno avvalersi delle conoscenze acquisite per una migliore comprensione di molti altri insegnamenti previsti nel corso di laurea (diritto costituzionale, sociologia, sociologia dei fenomeni politici, storia delle dottrine politiche). |
Prerequisiti | Agli studenti è richiesta una conoscenza delle principali fratture storiche dell'Ottocento e del Novecento. |
Metodi didattici | La didattica prevede lezioni frontali, letture e discussione di testi in aula, presentazione di paper da parte degli studenti, proiezione di DVD, esercitazioni. A disposizione degli studenti è stato predisposto un sillabus che copre due secoli di storia ed è articolato secondo la seguente sequenza: date, eventi, personaggi storici, parole chiave. |
Modalità di verifica dell'apprendimento | Per gli studenti frequentanti l'esame orale sarà incentrato prevalentemente sulla discussione dei temi trattati a lezione, approfonditi sul manuale e sul testo monografico. Gli studenti non frequentanti devono sostenere l'esame sull'intero manuale e sul testo monografico. Le risposte devono essere tali da dimostrare di aver acquisito quello che solitamente nella nostra comunità scientifica di riferimento si chiama «senso storico». Il senso storico lo si acquisisce quando si riconosce la «lunga durata» di un evento, le permanenze e le discontinuità, le periodizzazioni e gli eventi che fanno da spartiacque tra le varie epoche. Per informazioni sui servizi di supporto agli studenti con disabilità e/o DSA visita la pagina http://www.unipg.it/disabilita-e-dsa |
Programma esteso | Il corso di Storia politica dell’età contemporanea ha come arco di riferimento temporale i secoli XIX-XXI. L’apertura, in forma di introduzione, verterà sulle rivoluzioni di fine Settecento, ossia la rivoluzione industriale, la rivoluzione americana e la rivoluzione francese. È questa una scelta obbligata e insieme un metodo di lavoro. La contemporaneità incomincia infatti con l’avvio della modernizzazione sociale da un lato e con la modernizzazione politica dall’altro. Al tempo stesso, la dialettica passato-presente, che costituirà una costante del corso, è pensata come strategia didattica, per educare gli studenti secondo il principio dello scire per causas, ovvero comprendere i fenomeni risalendo alle cause remote e a quelle ultime. Fin dalla prima lezione, o al massimo dalla seconda, si affronterà il problema storico del «lungo Ottocento», ripercorrendo le grandi fratture che lo attraversano. Le principali sono: le rivoluzioni del 1848-49; il Risorgimento e l’unità d’Italia; la Francia del Secondo Impero; l’unificazione tedesca; il modello parlamentare della Gran Bretagna; gli Stati Uniti e la Russia; il socialismo, il nazionalismo e il razzismo; il colonialismo e l’imperialismo; e infine l’antagonismo fra le grandi potenze. All’Ottocento, per quanto lungo, saranno dedicate poche lezioni del corso, che sarà incentrato prevalentemente sul «secolo breve», ossia il Novecento. L’attacco avverrà con un esame della Grande Guerra, per poi illustrare nell’ordine i seguenti temi: la Russia bolscevica; l’Occidente nel primo dopoguerra; il fascismo; la crisi economica e le democrazie occidentali; il nazionalsocialismo in Germania; l’Unione Sovietica di Stalin; la Seconda guerra mondiale; la guerra fredda; il comunismo in Asia; l’inizio della decolonizzazione; il confronto tra democrazia e comunismo negli anni Cinquanta e Sessanta; il mondo postcoloniale; l’Occidente dal 1970 a oggi; la crisi della prima Repubblica in Italia e l’avvio della democrazia dell’alternanza; la globalizzazione e lo scontro di civiltà. |