Insegnamento STORIA DELL'ARTE COMPARATA DEI PAESI EUROPEI
- Corso
- Archeologia e storia dell'arte
- Codice insegnamento
- GP003577
- Curriculum
- Generico
- Docente
- Tommaso Giovanni Mozzati
- Docenti
-
- Tommaso Giovanni Mozzati
- Ore
- 36 ore - Tommaso Giovanni Mozzati
- CFU
- 6
- Regolamento
- Coorte 2020
- Erogato
- 2021/22
- Attività
- Affine/integrativa
- Ambito
- Attività formative affini o integrative
- Settore
- L-ART/02
- Tipo insegnamento
- Opzionale (Optional)
- Tipo attività
- Attività formativa monodisciplinare
- Lingua insegnamento
- Italiano.
- Contenuti
- Lineamenti di storia dell'arte in Spagna fra Quattro e Seicento nei suoi rapporti con la cultura italiana contemporanea, alla luce di capprofondimenti monografici, tematici e metodologici.
- Testi di riferimento
- Sulla produzione artistica spagnola
M. Gómez-Moreno, Renaissance Sculpture in Spain, New York 1971
T. Müller, Sculpture in the Netherlands, Germany, France and Spain, Baltimore 1966, pp. 47-65, 79-87, 133-141 [le illustrazioni sono a fine volume]
La pittura spagnola, a cura di A. Pérez Sanchez, J. M. Bonet, 2 voll., Milano 1995 (per le parti del primo volume relative all'arco cronologico considerato dal corso)
Norma e capriccio: spagnoli in Italia agli esordi della maniera moderna, a cura di T. Mozzati, A. Natali, catalogo della mostra (Firenze, Galleria degli Uffizi, 2013), Firenze 2013
Storia Universale dell’Arte. Arte in Europa 1500-1570, a cura di M. Collareta, Torino 1998 (per le parti di introduzione oltre quelle relative alla Spagna e alla penisola iberica)
Per un inquadramento storico
M. Pellegrini, Le guerre d’Italia 1494-1530, Bologna 2009
Letture consigliate
Per un’introduzione alle problematiche della geografia artistica
E. Castelnuovo, C. Ginzburg, Centro e periferia, in Storia dell’Arte italiana – Materiali e problemi, a cura di G. Previtali, 3 voll., Torino, volume I, 1979, pp. 285-354
Per i rapporti commerciali fra Italia ed Europa
Commercio e cultura mercantile – Il Rinascimento italiano e l’Europa, IV, a cura di F. Franceschi, R. A. Goldthwaite, R. C. Müller, Treviso 2007
Sulla storiografia artistica spagnola fra Otto e Novecento
M. Falomir Faus, Pregiudizi nazionali e costruzioni storiografiche sui rapporti artistici tra l'Italia e la Spagna nel XVI secolo, in L'Italia e l'arte straniera, atti del convegno (Roma, Accademia nazionale dei Lincei, 2012), Roma 2015, pp. 177-189
Ulteriori indicazioni bibliografiche, pertinenti i singoli argomenti trattati nel corso, verranno fornite durante le lezioni. - Obiettivi formativi
- Il corso prevede l’apprendimento dei principali lineamenti della storia dell'arte spagnola in età moderna, supportato da una corretta capacità di lettura delle opere e di analisi delle esperienze figurative con adeguata coscienza metodologica.
- Prerequisiti
- Si presuppone che lo studente abbia acquisito durante il proprio percorso universitario una conoscenza generale del contesto storico e culturale, letterario, filosofico e geografico relativo al periodo in esame, in particolare per quel che riguarda il contesto italiano. Inoltre si auspica una cognizione di base dei principali indirizzi stilistici e delle maggiori personalità che qualificano la storia dell’arte in Italia tra il Medioevo e l’Età Moderna.
- Metodi didattici
- Lezioni frontali con proiezioni, esercitazioni, visite di istruzione. Si prevede di far ricorso alla didattica blended (in presenza e in telepresenza contemporaneamente) con modalità sincrona e/o asincrona.
- Modalità di verifica dell'apprendimento
- L’esame prevede soltanto una prova orale finale che consiste in un colloquio dedicato all’arte spagnola dnel periodo preso in considerazioni, concentrandosi sugli indirizzi stilistici, le problematiche figurative, le scuole e i centri di produzione artistica, le personalità più significative e le loro principali opere.
- Programma esteso
- Il corso si propone di affrontare le vicende dell’arte europea in epoca moderna, concentrandosi in particolare sui contatti fra l’Italia e gli altri stati del continente (Francia, Germania, Inghilterra, Spagna, Fiandre, Portogallo, Ungheria). Nel far questo intende valorizzare le relazioni intessute dalle singole produzioni nazionali con i modelli italiani, verificando la portata di questi ultimi ma concentrandosi però anche sui traffici e sulle influenze che varcarono le Alpi in senso inverso, attraverso rapporti commerciali, diplomatici, politici o grazie alla circolazione di opere ed uomini.
Ogni anno si tratterà pertanto un “caso esemplare”, più circostanziato nel tempo e nello spazio, in grado di testimoniare della vivacità e della fecondità di simili convergenze, riflettendo direttamente sulla storia artistica di un paese e sul dialogo di questa con il canone allogeno offerto dai capolavori della nostra penisola.
Nell’a.a. 2021/2022 il corso vuole indagare l’intrecciarsi degli scambi artistici fra la monarchia spagnola e le diverse entità statali italiane – da Firenze, a Roma, a Napoli – nell’arco lungo che vide la corona scendere in campo, in concorrenza con la Francia, per il predominio sui governi del nord e del sud dello Stivale, e cioè relativamente al cinquantennio compreso fra l’ultimo decennio del Quattrocento e gli anni quaranta del XVI secolo. Sotto il regno di Ferdinando il Cattolico ed Isabella di Castiglia, così come sotto il governo del loro erede Carlo V si susseguirono infatti – in particolare nel territorio compreso fra la Castiglia, l'Aragona e il regno di Napoli – immigrazioni ed emigrazioni artistiche, committenze, scelte collezionistiche, tendenze nell’importazione dall’estero di opere e materiali le quali, oltre a rivestire un rilievo di portata europea, segnarono profondamente la pittura, la scultura e l’architettura francese, intessendo un inedito colloquio con il repertorio antichizzante di gusto rinascimentale.
Si approfondiranno pertanto figure di artisti come quelle di Domenico Fancelli o di Alonso Berruguete, Diego de Silóe o Pedro Machuca; ma anche profili di mecenati come gli stessi Ferdinando e Isabella, la famiglia Mendoza o Francisco Jiménez de Cisneros.
Le esperienze spagnole saranno anche messe in relazione con episodi analoghi sul piano continentale: in particolare si osserverà il modello offerto dalla corte imperiale, grazie al mecenatismo di Massimiliano I e di Margherita d’Asburgo.
Si analizzeranno inoltre esempi più tardi di questo proficuo dialogo, come ad esempio le traiettorie artistiche di El Greco o della famiglia Leoni, nell’intenzione di dimostrare quanto le esperienze vissute dal panorama culturale spagnolo nella prima metà del Cinquecento avranno conseguenze anche fin dentro al regno del successore di Carlo, Filippo II.
Il corso prevede inoltre, in riferimento alle tematiche trattate, una problematizzazione dei concetti di “centro” e “periferia”, propri alla geografia artistica, verificandone l’applicabilità su un piano transnazionale; nel far questo ricollocherà il dibattito relativo ad una simile, capitale stagione artistica, nel contesto della controversa fortuna critica pertinente ai singoli argomenti, la quale, nel corso dell’Otto e del Novecento, si è vista travagliata da letture ideologiche e d’ispirazione nazionalistica, tese di volta in volta a sminuire o a magnificare l’impatto del linguaggio italiano sullo sviluppo del Rinascimento spagnolo.