Insegnamento DIDATTICA DELLE LINGUE MODERNE

Nome del corso di laurea Lingue e culture straniere
Codice insegnamento GP004922
Curriculum Comune a tutti i curricula
Docente responsabile Franco Lorenzi
Docenti
  • Franco Lorenzi
  • Stefania Scaglione (Codocenza)
Ore
  • 36 Ore - Franco Lorenzi
  • 18 Ore (Codocenza) - Stefania Scaglione
CFU 9
Regolamento Coorte 2018
Erogato Erogato nel 2019/20
Erogato altro regolamento
Informazioni sull'attività didattica
Attività Affine/integrativa
Ambito Attività formative affini o integrative
Settore L-LIN/02
Anno 2
Periodo Secondo Semestre
Tipo insegnamento Obbligatorio (Required)
Tipo attività Attività formativa monodisciplinare
Lingua insegnamento Italiano
Contenuti
Il corso affronta i temi principali legati ai processi di acquisizione linguistica e alla didattica delle lingue moderne, collegando modelli teorici e approcci pratici alla disciplina, e illustrando lo sviluppo storico dell’educazione linguistica e della glottodidattica.
In sintesi i punti trattati saranno i seguenti:
- i concetti di competenza linguistica e competenza comunicativa;
- i modelli didattici teorici e gli approcci pratici alla didattica delle lingue in classe;
- l’apprendimento/insegnamento delle varie componenti linguistiche (dal lessico alla grammatica e al testo);
- l'uso delle tecnologie per apprendere/insegnare le lingue;
- la politica linguistica europea;
- il ruolo del metalinguaggio nell’acquisizione linguistica.
Testi di riferimento
- Testi di riferimento per il primo modulo:
BALBONI P., Le sfide di Babele, Torino, Utet, 2015 (capitoli 1-6).

- Testi di riferimento per il secondo modulo:
BALBONI P., Le sfide di Babele, Torino, Utet, 2015 (capitoli 7-12).

CONSIGLIO D’EUROPA, Quadro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento insegnamento valutazione, Milano, R.C.S. Scuola, La Nuova Italia-Oxford, 2002 (ristampa 2012).
Il QCER è disponibile nelle lingue ufficiali del Consiglio d’Europa (francese e inglese) nel portale del Consiglio:
francese - https://www.coe.int/fr/web/language-policy/home
inglese - https://www.coe.int/en/web/language-policy/home
Nel portale del Consiglio e nella pagina Unistudiumdel corso sono presenti indicazioni sulle versioni del QCER nelle altre lingue europee.

I testi precedenti possono essere integrati con la lettura di:
BETTONI, C., Imparare un’altra lingua, Roma-Bari, Laterza, 2001.

- Testi di riferimento per il terzo modulo:
PEPPOLONI D., Glottodidattica e metalinguaggio, Guerra, Perugia, 2018.
Obiettivi formativi
Obiettivo del corso è di preparare lo studente all’uso delle tecniche più aggiornate per un insegnamento efficace e motivante della lingue straniere. Partendo dalle necessarie premesse psicologiche e pedagogiche, attraverso l’analisi delle motivazioni personali e dei livelli di competenza linguistica, è necessario che lo studente raggiunga un padronanza delle principali teorie glottodidattiche contemporanee e delle relative strategie applicative, giungendo ad una autonomia di programmazione e azione nel proprio eventuale ruolo futuro di docente di lingua.
Al termine del corso lo studente conoscerà i fondamenti teorici e gli strumenti applicativi della didattica delle lingue moderne, le coordinate storiche del campo di studi e la situazione attuale, in cui hanno particolare rilievo le ricerche sull’acquisizione delle lingue, le tecnologie multimediali, il multilinguismo, la dimensione interculturale della comunicazione quotidiana e le politiche linguistiche europee. Sul piano operativo, lo studente sarà in grado di applicare in modo appropriato le componenti del processo didattico (l'analisi dei bisogni comunicativi dei discenti, la definizione del curricolo, del sillabo, l’elaborazione dell’unità didattica, etc.) a situazioni didattiche esemplificative specifiche.
Prerequisiti
Non sono necessari prerequisiti specifici per seguire il corso. È molto utile il riferimento agli argomenti studiati nel corso di Linguistica generale.
Metodi didattici
Lezioni frontali.
Altre informazioni
Per informazioni su lezioni ed esami consultare il sito del Dipartimento http://www.lettere.unipg.it/didattica.
La frequenza al corso è fortemente consigliata.
Modalità di verifica dell'apprendimento
L’esame prevede una prova orale finale, consistente in una discussione della durata di circa mezz’ora. La prova è finalizzata ad accertare le conoscenze dello studente sui contenuti teorici e metodologici indicati nel programma e trattati durante il corso. È prevista la possibilità di sostenere prove orali in itinere relative ai primi due moduli del corso.
Programma esteso
Il corso intende trattare i concetti chiave della didattica delle lingue moderne, sul piano teorico e su quello della pratica pedagogica. Questi concetti sono in costante sviluppo: ogni riflessione educativa, infatti, si colloca in un contesto temporale e spaziale definito, e anche quella riguardante il campo specifico dell’insegnamento delle lingue si confronta, attualmente, con fenomeni di vasta portata quali la mobilità geografica, il multilinguismo, l’evoluzione delle tecnologie multimediali, le politiche educative sovranazionali e così via.

Primo modulo
Partendo da alcune linee guida storiche della disciplina, esamineremo le nozioni centrali (competenza linguistica, interlingua, input linguistico, competenza comunicativa, abilità linguistiche, componente pragmatica e così via) alla luce delle acquisizioni recenti sia nelle scienze del linguaggio e nella psicologia dell’apprendimento (teorie cognitive e socioculturali), sia nell’elaborazione di metodologie didattiche. Ci soffermeremo sulla dimensione interculturale, intesa come processo che oltrepassa l’idea di conoscere la cultura della lingua oggetto di studio (approccio statico), caratterizzandosi invece soprattutto come momento di confronto con le pratiche discorsive di una comunità altra (il nesso lingua-cultura) e come processo educativo che ha degli effetti tangibili sia sul piano dell’esperienza personale, che su quello della relazione con la varietà e diversità culturale (approccio dinamico).

Secondo modulo
Per quanto riguarda le conoscenze e capacità operative del docente di lingue, analizzeremo le coordinate fondamentali per l’organizzazione di un corso: dall’analisi dei bisogni linguistici degli apprendenti alla definizione degli obiettivi e alla programmazione e pianificazione della lezione, dalla scelta di risorse e strumenti agli esercizi, dalla gestione dell’interazione in classe alla valutazione del percorso di apprendimento linguistico. Nel corso del modulo verrà inoltre analizzato il documento di riferimento, a livello europeo, per l'insegnamento/apprendimento, valutazione e certificazione delle lingue straniere, ovvero il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER).
Indirizzato a tutti coloro che si occupano dell’insegnamento delle lingue straniere, il QCER funge allo stesso tempo da riferimento teorico e da strumento operativo: presenta e analizza criticamente quanto finora è stato prodotto nel campo della didattica delle lingue e delle teorie dell’apprendimento di una lingua seconda o straniera e, al contempo, è un utile strumento di consultazione da utilizzare nei contesti educativi in cui occorra progettare percorsi di insegnamento-apprendimento delle lingue straniere.
L'obiettivo di questo modulo è duplice. In primo luogo, prenderemo in considerazione le diverse tipologie di apprendenti con cui il docente di lingua deve confrontarsi, differenziati non solo per fasce di età, ma anche per stili cognitivi e di apprendimento. D'altro lato, presenteremo le finalità del QCER, la sua struttura e la sua organizzazione (livelli e descrittori di competenza), fino all’utilizzazione dei descrittori per sviluppare e programmare percorsi didattici per l’insegnamento delle lingue e valutare il raggiungimento degli obiettivi previsti.

Terzo modulo
Il modulo chiarisce cosa si intenda per metalinguaggio e riflessione metalinguistica, e che ruolo giochino queste due componenti nello sviluppo dell'acquisizione linguistica e della competenza linguistica degli apprendenti. Verranno prese in esame le posizioni dei vari approcci e metodi glottodidattici rispetto all'opportunità di introdurre nel corso di lingua momenti di riflessione esplicita sulla lingua oggetto di studio, per arrivare poi a discutere alcune possibili soluzioni applicate sul come insegnare la grammatica di una lingua in base al pubblico di apprendenti che si ha difronte e su quali possono essere li strumenti più efficaci per farlo. Verrà inoltre discusso il concetto stesso di grammatica, illustrando le diverse accezioni che questo termine ha assunto nel corso del tempo.
Nel metalinguaggio si manifesta la riflessività, ossia la capacità del linguaggio umano di parlare di se stesso. La funzione metalinguistica si manifestafin dalle prime fasi dell’apprendimento linguistico e poi nella comunicazione quotidiana, dove espressioni come “che significa?”, “che vuoi dire?” sono indirizzate non alla conoscenza della realtà esterna, ma alla lingua stessa. La riflessività o capacità metalinguistica è una proprietà universale e specie-specifica, assente nei sistemi di comunicazione animale.
Le attività di riflessione metalinguistica non hanno lo scopo di presentare regole astratte agli apprendenti, bensì quello di far scopriregradualmente le regolarità del sistema e dell’uso linguistico e sviluppare la consapevolezza metalinguistica.
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