Insegnamento ANALISI DEL LINGUAGGIO POLITICO

Nome del corso di laurea Scienze della politica e dell'amministrazione
Codice insegnamento A000003
Curriculum Comune a tutti i curricula
Docente responsabile Romina Perni
Docenti
  • Romina Perni
Ore
  • 42 Ore - Romina Perni
CFU 6
Regolamento Coorte 2018
Erogato Erogato nel 2019/20
Erogato altro regolamento
Informazioni sull'attività didattica
Attività Affine/integrativa
Ambito Attività formative affini o integrative
Settore SPS/01
Anno 2
Periodo Secondo Semestre
Tipo insegnamento Opzionale (Optional)
Tipo attività Attività formativa monodisciplinare
Lingua insegnamento ITALIANO
Contenuti Il corso, dopo aver fornito un quadro introduttivo relativo alle forme e funzioni del linguaggio politico, analizzerà i diversi significati dei concetti di “pubblico” e “pubblicità”. A tal fine verranno analizzate le posizioni di tre classici del pensiero politico (Immanuel Kant, Alexis de Tocqueville, John Stuart Mill).
Testi di riferimento - I. Kant, Per la pace perpetua (1795) e Risposta alla domanda; che cos'è l'Illuminismo? (1784), in Id, Sette scritti politici liberi, a cura di M. C. Pievatolo, Firenze University Press, https://btfp.sp.unipi.it/dida/kant_7/index.xhtml (passi scelti);
- A. de Tocqueville, La democrazia in America (1835-1840), a cura di N. Matteucci, UTET - De Agostini Libri, Novara 2013 (passi scelti)
- J. Stuart Mill, Sulla libertà (1859), a cura di G. Mollica, Bompiani, Milano 2007 (passi scelti).
Gli studenti sono tenuti a discutere all'esame i testi di due autori a scelta tra quelli trattati.

- L. Cedroni – T. Dell'Era, Il linguaggio politico, Carocci, Roma 2002 (solo per i non frequentanti).
Obiettivi formativi Il corso è volto a fornire strumenti di analisi delle diverse forme di linguaggio politico, con particolare attenzione ai caratteri del dibattito pubblico che si sviluppa in seno alle democrazie contemporanee. Visto che i curricula di “Scienze della politica e dell'amministrazione” mirano a formare figure professionali che, anche se a vario titolo e con competenze diverse, sono chiamate a operare nella dimensione pubblica, l'insegnamento mirerà a far acquisire agli studenti un linguaggio rigoroso e adeguato a tale ambito e a prendere coscienza della funzione che la “pubblicità” del potere svolge in ambito politico. In particolare si punterà l'attenzione su:
¿ le diverse funzioni e forme del linguaggio politico;
¿ il significato del carattere “pubblico” di tale linguaggio;
¿ la centralità della “pubblicità” nellla considerazione della democrazia;
¿ modalità e termini del dibattito pubblico nelle democrazie contemporanee;
¿ il dibattito teorico su ruolo, potere e limiti del “pubblico”, inteso sia come oggetto che come soggetto dell'attività politica.
La parte centrale del corso riguarderà l'approfondimento di tali tematiche nelle proposte politiche di tre grandi classici del pensiero politico liberale (Kant, Tocqueville, Mill), attraverso la lettura diretta dei testi.
Le principali abilità che il corso intende sviluppare sono collegate agli obiettivi formativi del Corso di laurea e dei suoi due curricula “Istituzioni e politiche pubbliche” e “Management dell’amministrazione e dei servizi pubblici”, il cui scopo è formare esperti di politica e di amministrazione in senso globale (il primo) e funzionari-manager degli enti pubblici e privati con ruoli di alta responsabilità, ricerca, programmazione e gestione di impresa (il secondo). L'insegnamento di “Analisi del linguaggio politico” si interesserà della presa di consapevolezza del ruolo che ricoprono coloro che agiscono in vario modo nello spazio pubblico. Nell'ambito della comunicazione, lo si farà attraverso l'analisi del linguaggio pubblico, considerando anche la continua evoluzione delle sue tecniche e le modalità particolari con cui esso si struttura a seconda degli ambiti di interesse. Una adeguata conoscenza della natura “pubblica” di azioni e politiche e delle conseguenze di questa riflessione teorica in ambito pratico è fondamentale, poi, sia per l'analisi sia per la progettazione di attività nel settore in questione. Da ultimo, ma non per importanza, il punto di vista della responsabilità ascrivibile ai soggetti che rivestono ruoli pubblici, che necessitano di una formazione teorica sulla natura del potere democratico e sui principi fondanti il dibattito pubblico.
Prerequisiti Nessuno
Metodi didattici Il corso si svolgerà attraverso lezioni frontali. Per l’esposizione di alcuni argomenti si utilizzeranno presentazioni Power Point. Verranno letti e analizzati insieme agli studenti i testi degli autori di riferimento. Si prevede anche la proiezione di immagini e la visione di documenti video dal web o su Dvd.
Altre informazioni La frequenza non è obbligatoria, ma è raccomandata.
Modalità di verifica dell'apprendimento La verifica e la valutazione verranno effettuate attraverso un colloquio orale della durata di circa mezz'ora. Nella valutazione si terrà conto delle conoscenze, abilità e competenze acquisite, anche e soprattutto verificando la capacità di mettere in relazione i diversi argomenti trattati durante il corso e il corretto utilizzo del lessico politico. Gli studenti possono anche presentare delle tesine su un argomento a scelta inerente al programma.

Per informazioni sui servizi di supporto agli studenti con disabilità e/o DSA visita la pagina http://www.unipg.it/disabilita-e-dsa
Programma esteso Nella prima parte del corso sarà fornito un quadro introduttivo dell'insegnamento, a cui seguirà l'analisi dei termini del lessico politico oggetto di studio: “pubblico” e “pubblicità”. Di questi verranno prese in considerazione diverse possibili accezioni, tutte però collegate da un filo conduttore: l'idea della democrazia, seguendo la definizione di Bobbio, di «potere in pubblico». In un secondo momento verranno analizzate le posizioni di Immanuel Kant, Alexis de Tocqueville e Jonh Stuart Mill attraverso la lettura di parti scelte dei testi indicati, in modo da sostanziare quanto definito precedentemente con le proposte di questi tre autori. Nella prospettiva kantiana la pubblicità è ciò che fonda l'accordo della politica con la morale e che definisce, perciò, l'ambito del diritto e della giustizia. Per Kant il controllo pubblico del potere, che in una repubblica, viene garantito strutturalmente, si fonda anche e soprattutto sulla libertà del pubblico uso della ragione. Le posizioni di Tocqueville e Mill, pur nelle loro differenze, verranno presentate come parti di una riflessione, sempre nell'ambito del liberalismo, sulla metamorfosi dell'ambito pubblico a seguito dell'allargamento del “pubblico”: da forza limitante il potere a oggetto essa stessa di limitazione e in cui è dominante il rischio del conformismo e dell'omologazione. In questo senso, se centrale nella riflessione sulla pubblicità kantiana è la caratterizzazione “illuministica”, legata all'uso critico e autonomo della ragione in pubblico, in Mill si punterà maggiormente l'attenzione sul nesso tra libertà di espressione pubblica dell'opinione, carattere problematico della verità e importanza del dialogo. Centrale in Tocqueville sarà invece la riflessione sul ruolo che giocano interessi e opinioni particolari nel confronto pubblico democratico.
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