Insegnamento STORIA DELLA CULTURA IN ETÀ MODERNA

Nome del corso di laurea Studi italiani, classici e storia europea
Codice insegnamento A000195
Curriculum Storia europea
Docente responsabile Erminia Irace
Docenti
  • Erminia Irace
Ore
  • 36 Ore - Erminia Irace
CFU 6
Regolamento Coorte 2023
Erogato Erogato nel 2023/24
Erogato altro regolamento
Attività Caratterizzante
Ambito Discipline storiche, filosofiche, antropologiche e sociologiche
Settore M-STO/02
Anno 1
Periodo Primo Semestre
Tipo insegnamento Opzionale (Optional)
Tipo attività Attività formativa monodisciplinare
Lingua insegnamento italiano
Contenuti Roma, il Papato e lo Stato della Chiesa: mito, immagine e realtà in età moderna (XV-XIX secolo)

In antico regime il Papa era sia il capo della Chiesa cattolica universale sia il sovrano dello Stato della Chiesa. Questi due ruoli furono esercitati in parallelo, si legittimarono l’uno con l’altro e implicarono la costruzione di un imponente apparato di governo formato da funzionari dislocato tra Roma e i territori appartenenti allo Stato della Chiesa (questi ultimi, attraverso il prelievo fiscale, contribuivano a sorreggere le finanze del papato). Nel contempo, per rafforzare la propria duplice immagine di sovrano e di capo della Chiesa, i papi adottarono con continuità una precisa strategia culturale, finalizzata a presentare Roma come erede della Roma antica e del mito culturale della romanità, un mito dotato di grandissima capacità di attrazione in tutta Europa.
Ammirata, imitata, ma anche criticata e detestata, la Roma di età moderna fu una sorta di prisma dalle molteplici sfaccettature. Essa fu una capitale analoga alle altre d’Europa, ma anche la sede di strutture di potere formate da ecclesiastici, nonché una città in cui dominava la memoria dell’antico e, in seguito, del Rinascimento, un elemento che la rendeva diversa da tutte le altre città. Dopo l’unificazione politica della penisola, l’Italia dovette confrontarsi con la intrecciata eredità della Roma “reale” e della Roma del mito.

Testi di riferimento A. Giardina, A. Vauchez, Il mito di Roma. Da Carlo Magno a Mussolini, Roma-Bari, Laterza, 2021, capitoli I-III (vanno bene anche le edizioni precedenti; è disponibile anche la versione ebook);
S. Tabacchi, Lo Stato della Chiesa, Bologna, Il Mulino, 2023 (è disponibile anche la versione ebook);
R. Ago, Roma barocca. Potere, arte e cultura nel Seicento, Roma, Carocci, 2023, capitoli 1-3.


Questo programma è valido anche per gli studenti non frequentanti.
Obiettivi formativi L’insegnamento intende essere un laboratorio nell'apprendimento della storia, approfondendo le tecniche di organizzazione e metodo, l'uso delle fonti storiche e storiografiche al fine di perfezionare le conoscenze e le abilità degli studenti mediante l’analisi dello specifico argomento monografico oggetto del corso. Particolare cura sarà posta allo sviluppo delle abilità inerenti l’analisi e l’interpretazione delle questioni storiche e storiografiche riguardanti il tema oggetto del corso. La medesima attenzione sarà posta nello sviluppo delle abilità inerenti l’argomentazione storiografica e le abilità riguardanti l’interpretazione di temi, documenti e questioni concernenti l’argomento trattato nel corso.
Prerequisiti È molto importante la buona conoscenza delle principali scansioni cronologiche, dei principali avvenimenti e delle principali questioni relative alla storia europea di età moderna. È importante la capacità di utilizzare un appropriato linguaggio storico-critico. I medesimi prerequisiti sono richiesti anche agli studenti che sostengono l’esame da non frequentanti.
Metodi didattici Lezioni frontali in presenza con ricorso anche a presentazioni in powerpoint. Il ricorso alla modalità telematica sincrona (piattaforma Teams) sarà organizzata sulla base delle indicazioni fornite dall’Ateneo.
Altre informazioni a) informazioni dettagliate saranno fornite durante le lezioni;
b) informazioni e materiali utili per la preparazione dell’esame sono reperibili sulla piattaforma Unistudium:
https://www.unistudium.unipg.it/unistudium/login/index.php alla pagina dedicata a questo insegnamento.
Attenzione: gli studenti che non possono frequentare le lezioni (es. studenti lavoratori) e gli studenti con disabilità e/o DSA devono contattare via mail la docente (al recapito erminia.irace@unipg.it) all’inizio delle lezioni al fine di concordare le modalità di svolgimento dell’esame.
Modalità di verifica dell'apprendimento Colloquio orale della durata di circa 20 minuti intorno agli argomenti oggetto del corso. La verifica è finalizzata a valutare, in particolare, il possesso da parte degli studenti di abilità critico-interpretative che attestino la buona comprensione e la capacità di esporre in maniera complessa e argomentata le tematiche oggetto di analisi. Non indispensabili, ma molto ben apprezzate saranno le abilità dimostrate dagli studenti nel saper collegare le conoscenze relative all’esame con le conoscenze riguardanti discipline affini a questo insegnamento, quali la storia medievale, la storia contemporanea, la storia letteraria di età moderna.
Il raggiungimento da parte dello studente della capacità di esprimere una visione approfondita dei temi affrontati (elaborata anche sulla scorta dell’attento studio dei testi compresi nel programma), unita a una buona padronanza espressiva e di linguaggio storiografico, sarà valutato con valutazioni buone o eccellenti (da 27/30 a 30 e lode/30). Una conoscenza più superficiale degli argomenti, unita a capacità espressive poco appropriate, si tradurrà in valutazioni discrete (da 24/30 a 26/30). Lacune formative e/o linguaggio inappropriato – seppur in un contesto di conoscenze minimali del programma d'esame – condurranno a valutazioni sufficienti (da 18/30 a 23/30). Notevoli lacune formative, linguaggio inappropriato e incapacità di orientarsi negli argomenti oggetto di esame saranno valutati negativamente.

Per gli studenti con disabilità e/o DSA certificati sono contemplate misure compensative come previsto dalle indicazioni dell’Ateneo (https://lettere.unipg.it/home/disabilita-e-dsa).
Programma esteso Roma, il Papato e lo Stato della Chiesa: mito, immagine e realtà in età moderna (XV-XIX secolo)

In antico regime il Papa era sia il capo della Chiesa cattolica universale sia il sovrano dello Stato della Chiesa. Questi due ruoli furono esercitati in parallelo, si legittimarono l’uno con l’altro e implicarono la costruzione di un imponente apparato di governo formato da funzionari dislocato tra Roma e i territori appartenenti allo Stato della Chiesa (questi ultimi, attraverso il prelievo fiscale, contribuivano a sorreggere le finanze del papato). Nel contempo, per rafforzare la propria duplice immagine di sovrano e di capo della Chiesa, i papi adottarono con continuità una precisa strategia culturale, finalizzata a presentare Roma come erede della Roma antica e del mito culturale della romanità, un mito dotato di grandissima capacità di attrazione in tutta Europa.
Ammirata, imitata, ma anche criticata e detestata, la Roma di età moderna fu una sorta di prisma dalle molteplici sfaccettature. Essa fu una capitale analoga alle altre d’Europa, ma anche la sede di strutture di potere formate da ecclesiastici, nonché una città in cui dominava la memoria dell’antico e, in seguito, del Rinascimento, un elemento che la rendeva diversa da tutte le altre città. Dopo l’unificazione politica della penisola, l’Italia dovette confrontarsi con la intrecciata eredità della Roma “reale” e della Roma del mito.

Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
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