Insegnamento POLITICA ECONOMICA

Nome del corso di laurea Scienze politiche e relazioni internazionali
Codice insegnamento 10001809
Curriculum Scienze dell'amministrazione
Docente responsabile Sara Balestri
Docenti
  • Sara Balestri
  • Cristina Montesi (Codocenza)
Ore
  • 42 Ore - Sara Balestri
  • 21 Ore (Codocenza) - Cristina Montesi
CFU 9
Regolamento Coorte 2024
Erogato Erogato nel 2025/26
Erogato altro regolamento
Attività Caratterizzante
Ambito Discipline economiche-politiche
Settore SECS-P/02
Anno 2
Periodo Primo Semestre
Tipo insegnamento Obbligatorio (Required)
Tipo attività Attività formativa monodisciplinare
Lingua insegnamento Italiano
Contenuti Il corso di Politica Economica intende fornire gli strumenti analitici fondamentali della teoria della politica economica assieme ad applicazioni concrete riferite alla politica economica europea ed italiana nel nuovo contesto globale, anche con riferimento all'impatto economico della pandemia e le risposte di policy. Il corso approfondisce inoltre i fondamenti e gli sviluppi dell’Economia Civile, con particolare attenzione al paradigma del dono, al principio di reciprocità e al ruolo dei beni relazionali, oltre al contributo di Robert Michels sul rapporto tra economia, politica e felicità e all’approccio interdisciplinare di Vilfredo Pareto, che evidenziano i limiti del riduzionismo neoclassico e l’importanza di dimensioni sociali, culturali e psicologiche nei processi economici.
Testi di riferimento Libri di riferimento (i testi n-3-4-5-6 si trovano in pdf su Unistudium). Eventuali altri materiali saranno resi disponibili tramite la piattaforma Unistudium. 1) MARELLI E. and SIGNORELLI M. (2025), POLITICA ECONOMICA – Le politiche in tempi di grandi shock e instabilità geopolitiche, Giappichelli Editore, Torino. 2) Federici R., Montesi C. (2021), I rapporti fra economia e politica. Robert Michels, antiretorica per un sociologo, Gambini Editore. 3) Montesi C. (2020), La scommessa della felicità nel pensiero economico di Robert Michels, in Federici R. (2020) (ed.), Robert Michels. Un intellettuale di frontiera, Meltemi, Milano, pp.75-110. 4) MONTESI C. (2016), Il Paradigma dell’economia civile. Radici storiche e nuovi orizzonti, Umbria Volontariato Edizioni, Terni. 5) Montesi C. (2019), La forza del dono, in Casucci M. (2019) (ed.), Economia e beni relazionali. Tra desideri e realizzazione dell’uomo, Orthotes, Napoli-Salerno, pp.139-158. 6) Montesi C. (2024), Vilfredo Pareto: tra logica e non logica, in Federici R., Montesi C. (2024) (eds.), Pareto, graffi di uno scienziato. 1923-2023 cento anni senza Vilfredo Pareto, Mimesis, Sesto San Giovanni (MI), pp. 65-113.
Obiettivi formativi Il corso di Politica Economica intende fornire gli strumenti analitici fondamentali della teoria della politica economica assieme ad applicazioni concrete riferite alla politica economica europea ed italiana nel nuovo contesto globale. Lo studente dovrà essere in grado di valutare costi e benefici delle diverse opzioni di politica economica nel nuovo scenario europeo e globale. Egli acquisirà sia una conoscenza teorica che, soprattutto, una capacità di analizzare le evidenze empiriche e discutere criticamente le diverse possibili opzioni di politica economica. Il  corso intende fornire inoltre nozioni basilari di Economia civile con le relative implicazioni di policy
Prerequisiti E' richiesta una buona conoscenza dell'Economia Politica (insegnamento propedeutico).
Metodi didattici Lezioni frontali
Altre informazioni Altre informazioni sono inserite nella piattaforma Unistudium, sezione dedicata a questo specifico insegnamento.
Modalità di verifica dell'apprendimento Esame scritto (con eventuale orale integrativo). Gli studenti Erasmus possono parlare in italiano oppure in una delle seguenti lingue: Inglese, Francese, Spagnolo. Maggiori dettagli sono inseriti nella piattaforma Unistudium, sezione dedicata a questo specifico insegnamento.
Programma esteso (6 CFU ) La prima parte del corso introduce i modelli macroeconomici, le teorie della politica economica e le diverse tipologie di intervento pubblico, con particolare attenzione alle politiche keynesiane e alle evidenze empiriche sull’intervento dello Stato. La seconda parte analizza il ruolo delle politiche economiche sul mercato del lavoro, sull’inflazione e sulla stabilizzazione macroeconomica, approfondendo il dibattito tra scuole keynesiane, monetariste e new classical. La terza parte è dedicata alle politiche monetarie e fiscali, alla sostenibilità del debito pubblico e alla gestione di economie aperte. Nella quarta parte si esplorano crescita, sviluppo e globalizzazione, con riferimento agli indicatori di sviluppo e alle politiche commerciali internazionali. La quinta parte si concentra sull’integrazione economica europea, dal mercato unico all’Unione Economica e Monetaria, mentre la sesta parte approfondisce le politiche economiche nell’eurozona, la crisi finanziaria, il debito sovrano, le risposte dell’UE e l’impatto della crisi pandemica. Un'ultima parte mette in luce le sfide principali dell'economia italiana in tale contesto. (3 CFU) Federici R., Montesi C. (2021), I rapporti fra economia e politica. Robert Michels, antiretorica per un sociologo, Gambini Editore. Il libro analizza il saggio di Robert Michels dal titolo “Intorno al problema dei rapporti tra economia e politica” scritto nel 1919 che tematizza lo studio delle determinanti del divenire storico. Michels dimostra in questo saggio come tutte le espressioni dell’attività umana (individuali e collettive) non siano determinate esclusivamente da motivazione monetarie e da fattori economici, ma possano essere parimenti influenzate anche dalle motivazioni intrinseche dei soggetti e da fattori culturali (dalle norme legali, dalle norme sociali, dalle norme morali; da fattori psicologici; dalle narrazioni; da fedi religiose; da ideologie politiche; da istituzioni politiche; da strategie politiche; dalle misure di politica economica adottate dagli Stati). Michels offre differenti e suggestivi esempi della potente influenza dei fattori culturali (ampiamente intesi) sulla nascita del capitalismo moderno, sulla crescita/recessione economica di un paese, sul decollo di un’industria nazionale, sulla prosperità/declino economico di una città, perfino sulla genesi delle guerre (che Michels sostiene vengano dichiarate non soltanto per motivazioni economiche). L’aver riscoperto la strategicità delle istituzioni come bussola per l’economia non aveva implicazioni solo sulle modifiche da eventualmente apportare al metodo storico, ma comportava una revisione critica anche della nozione di scienza economica degli economisti neoclassici contemporanei di Michels, un obiettivo che Michels continuò a perseguire, con perseveranza e coraggio, per tutta la sua vita nell’ambito della sua produzione scientifica. Montesi C. (2020), La scommessa della felicità nel pensiero economico di Robert Michels, in Federici R. (2020) (a cura di), “Robert Michels. Un intellettuale di frontiera”, Meltemi, Milano, pp.75-110. Il saggio ha per oggetto il problematico rapporto che intercorre tra economia e felicità affrontato da Robert Michels (1876-1936) nel suo libro “L’Economia della Felicità”, stampato nel 1918. In questo volume Robert Michels, da vero “intellettuale di frontiera”, anticipa e fornisce una risposta ad alcuni degli interrogativi, da sempre ricorrenti nella Storia della Filosofia, ma tipici anche della “scienza della felicità” del XXI secolo: che cosa è la felicità? Quale è il rapporto tra economia e felicità? Quali sono le variabili economiche che la determinano? Quali sono gli altri fattori, di natura non economica, che incidono sulla felicità? Che peso hanno questi ultimi nell’influire sulla felicità? E` opportuno pensare delle politiche pubbliche per la felicità? Quali potrebbero essere queste politiche? Nella lettura interdisciplinare delle diverse determinanti della felicità e delle loro interazioni Robert Michels riesce modernamente a coniugare economia, psicologia, sociologia, storia, prendendo con coraggio le distanze dal paradigma riduzionista dell’economia neoclassica imperante ai suoi tempi e suggerendo una vasta gamma di politiche, da effettuarsi da parte dello Stato e/o da parte dei Sindacati dei lavoratori, per il conseguimento della felicità. Montesi C. (2016), Il Paradigma dell’economia civile. Radici storiche e nuovi orizzonti, Umbria Volontariato Edizioni, Terni. Il volume analizza i fondamenti dell’Economia Civile (beni relazionali, capitale sociale, dono relazionale, principio di reciprocità); le sue radiche storiche (monachesimo benedettino e francescano; Umanesimo Civile; Illuminismo italiano con un focus particolare sulla figura di Antonio Genovesi, esponente dell’illuminismo napoletano e padre dell’Economia Civile); il suo archetipo antropologico (l’homo reciprocans); le motivazioni del declino dell’Economia Civile a favore dell’Economia Politica inglese del XIX secolo; il tramonto definitivo dell’Economia Civile con l’avvento nel XX secolo della Scienza Economica dagli economisti neoclassici; le cause della riscoperta dell’Economia Civile nella contemporaneità; il Manifesto dell’Economia Civile (principi, metodo, confini); le attuali componenti dell’Economia Civile: la galassia delle organizzazioni della società civile, gli ibridi organizzativi previsti dall’ordinamento giuridico italiano, le imprese profit “civili” (a partire dall’esempio insuperato di Adriano Olivetti); la messa in pratica di forme concrete di collaborazione tra mondo profit “civile” e mondo non profit (generatività di progetti comuni, forme inedite di osmosi). Montesi C. (2019), La forza del dono, in Casucci M. (2019) (a cura di), Economia e beni relazionali. Tra desideri e realizzazione dell’uomo, Orthotes, Napoli-Salerno, pp.139-158. Il saggio “La forza del dono” dimostra come il paradigma del dono riesca a permeare tanti momenti di vita delle persone e come esso sia all’opera perfino nella sfera dello Stato e nella sfera del Mercato. L’importanza del dono per il mercato è stata evidenziata dall’Economia Civile in opposizione all’impostazione dell’economia neoclassica che ipotizza la netta cesura tra economia e comunità e che postula come suo archetipo antropologico il paradigma dell’ “homo oeconomicus”, un soggetto che viene dipinto come un agente solamente individualista ed egoista. Il dono, secondo la prospettiva dell’Economia Civile che ha una visione meno riduzionistica dell’essere umano, favorisce la coesione sociale e la “buona società” rende più facile la nascita ed il funzionamento del mercato che, proprio in virtù di questo background, assume un volto più umano, inclusivo ed ambientalmente sostenibile. Montesi C. (2024), Vilfredo Pareto: tra logica e non logica, in Federici R., Montesi C. (2024) (a cura di), “Pareto, graffi di uno scienziato. 1923-2023 cento anni senza Vilfredo Pareto”, Mimesis, Sesto San Giovanni (MI), pp. 65-113. Il saggio descrive il graduale passaggio di Vilfredo Pareto dall’“economia pura” all’“economia applicata” per poi approdare alla “sociologia”, una nuova scienza sociale di cui sarà tra i padri fondatori. Questa transizione scientifica può essere giustificata dalla crescente consapevolezza da parte di Pareto del preponderante ruolo che gli istinti, le passioni, i sentimenti giocano nel guidare le azioni umane rispetto razionalità. Questo processo porta Pareto da un lato al rigetto del riduzionismo dell’economia neoclassica incapace di spiegare i fatti concreti e, dall’altro, attraverso l’invenzione di un nuovo metodo, a gettare le basi per una nuova scienza la sociologia, di cui l’economia diventa solo un sottosistema da reinterpretare secondo una chiave di lettura interdisciplinare che intreccia economia, sociologia, psicologia (in questo senso Pareto può essere considerato anche un pioniere dell’“economia evoluzionista e comportamentale”).
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile Il corso di Politica Economica contribuisce alla comprensione e all’analisi di alcune delle principali sfide globali, in particolare legate agli SDG 1 (Sconfiggere la povertà), SDG 8 (Lavoro dignitoso e crescita economica) e SDG 10 (Ridurre le disuguaglianze).
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