Insegnamento ANTROPOLOGIA DELLA GLOBALIZZAZIONE
Nome del corso di laurea | Scienze socioantropologiche per l'integrazione e la sicurezza sociale |
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Codice insegnamento | A002014 |
Curriculum | Comune a tutti i curricula |
Docente responsabile | Alexander Koensler |
Docenti |
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Ore |
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CFU | 6 |
Regolamento | Coorte 2022 |
Erogato | Erogato nel 2022/23 |
Erogato altro regolamento | |
Settore | M-DEA/01 |
Anno | 1 |
Periodo | Primo Semestre |
Tipo insegnamento | Obbligatorio (Required) |
Tipo attività | Attività formativa monodisciplinare |
Lingua insegnamento | ITALIANO |
Contenuti | L’obiettivo del corso è quello di incoraggiare delle riflessioni critiche sulla comprensione delle dinamiche globali di flussi di immaginari, di persone e di scambi economici. Incentrandosi sui dibattitti contemporanei relativi al concetto di “globalizzazione” e di movimenti sociali di scala globale, il corso dialoga con approcci dell’antropologia politica, economica e lo studio dei movimenti sociali. Mentre sovente la globalizzazione viene associato prevalentemente alle dinamiche migratorie, questo corso mira ad ampliare lo sguardo alla dimensione poliedrica della globalizzazione, partendo dalle forme di mobilitazione politica. Come estendono movimenti lo spazio di ciò che appare fattibile e pensabile? Come nascono e viaggiano idee in grado di trasformare le società? Il corso presenta casi di studio di movimenti, forme di resistenza contro mega-progetti infrastrutturali e forme sperimentali di attivismo quotidiano in Europa, Asia e America. In particolare, il corso si incentrerà su un approccio etnografico a queste domande e interroga gli effetti sulla vita quotidiana sovente multidirezionali e contradditori di questi processi. Una parte del corso, di carattere seminariale, è dedicato alla discussione critica di alcuni saggi che affrontano gli effetti della globalizzazione sulla vita quotidiana. |
Testi di riferimento | PARTE I: - Stefano Boni, Alexander Koensler e Amalia Rossi (2020), Etnografie militanti. Prospettive e dilemmi. Milano: Meltemi. - Mark Fischer (2017), Realismo capitalista. Milano: No Nero. PARTE II: Un libro a scelta tra i seguenti: (a) Alexander Koensler (2008) Amicizie vulnerabili. Coesistenza e conflitto in Israele. Perugia: Morlacchi. Oppure: (b) Anna Tsing (2005), Friction. An Ethnography of Global Connection. Princeton: Princeton University Press. Oppure: (c) Kregg Hetherington (2020), The Government of Beans. Regulating Life in the Age of Monocrops. Durham: Duke University Press. Oppure: (d) Maple Razsa (2015), Bastards of Utopia. Living Radical Politics After Socialism. Bloomington: Indiana University Press. Oppure: (e) Alexander Koensler (2015): Shifting Paradigms: Israeli-Palestinian Activism. London: Routledge. Oppure: (f) Anna L. Tsing (2021): Il fungo alla fine del mondo. Milano: Keller Oppure: (g) Alexander Koensler & Amalia Rossi (2012): Comprendere il dissenso: Etnografia e antropologia dei movimenti sociali. Perugia: Morlacchi |
Obiettivi formativi | Le principali conoscenze che gli studenti acquisiranno saranno: conoscenza degli approcci e dei metodi; conoscenza del rapporto tra antropologia e forme di governamentabilità; conoscenza degli strumenti e delle tecniche per l’interpretazione dei processi socio-culturali implicati nelle dinamiche economiche. Le principali abilità che permettono di applicare le conoscenze acquisite saranno: capacità di formulare il problema della ricerca e di adottare scelte metodologiche efficaci e innovative; capacità di analisi dei dati e di riflessioni sui temi affrontati. consapevolezza delle interconnessioni tra regole, flussi globali e realtà locali conoscenza della problematicità della nozione di sviluppo conoscenza del ruolo dell'antropologo nelle politiche di cooperazione e di sviluppo |
Prerequisiti | Nessuno |
Metodi didattici | Il corso è organizzato nel seguente modo: lezioni frontali; incontri con gli autori dei testi di studio; gruppi di discussione; visione di materiali etnografici audiovisuali come integrazione delle lezioni frontali. |
Altre informazioni | La frequenza non è obbligatoria ma vivamente consigliata. Nel caso in cui lo studente intenda anticipare l’esame in un anno precedente a quello programmato nel piano di studio, si raccomanda di frequentare il ciclo delle lezioni e di sostenere l’esame nel primo appello utile dopo che le lezioni medesime siano terminate, nel rispetto quindi del semestre di programmazione dell’insegnamento |
Modalità di verifica dell'apprendimento | Esame orale. Gli studenti che frequentano attivamente l'insegnamento potranno sostituire in toto o in parte la verifica finale orale con una tesina scritta concordata durante le lezioni. L'esame si svolgerà con prova orale della durata variabile dai 30 minuti circa. La valutazione della prova è composta dagli aspetti seguenti: 1. Conoscenza e comprensione – Capacità di applicare conoscenza e comprensione: Sintesi 2. Conoscenza e comprensione – Capacità di applicare conoscenza e comprensione: Dettaglio 3. Autonomia di giudizio, intesa come capacità di produrre giudizi autonomi partendo dall’interpretazione di una base di dati, pervenendo a riflessioni coerenti su tematiche sociali, scientifiche o etiche; 4. Abilità comunicative, concepite come capacità di trasmettere informazioni, idee, problemi e soluzioni ad altri interlocutori; 5. Capacità di apprendimento, intesa come abilità necessaria ad avanzare negli studi con un elevato grado di autonomia. Nel caso in cui lo studente intenda anticipare l’esame in un anno precedente a quello programmato nel piano di studio, si raccomanda di frequentare il ciclo delle lezioni e di sostenere l’esame nel primo appello utile dopo che le lezioni medesime siano terminate, nel rispetto quindi del semestre di programmazione dell’insegnamento. Per informazioni sui servizi di supporto agli studenti con disabilità e/o DSA visita la pagina http://www.unipg.it/disabilita-e-dsa |
Programma esteso | L’obiettivo del corso è quello di incoraggiare delle riflessioni critiche sulla comprensione delle dinamiche globali di flussi di immaginari, di persone e di scambi economici. Incentrandosi sui dibattitti contemporanei relativi al concetto di “globalizzazione” e di movimenti sociali di scala globale, il corso dialoga con approcci dell’antropologia politica, economica e lo studio dei movimenti sociali. Mentre sovente la globalizzazione viene associato prevalentemente alle dinamiche migratorie, questo corso mira ad ampliare lo sguardo alla dimensione poliedrica della globalizzazione, partendo dalle forme di mobilitazione politica. Come estendono movimenti lo spazio di ciò che appare fattibile e pensabile? Come nascono e viaggiano idee in grado di trasformare le società? Il corso presenta casi di studio di movimenti, forme di resistenza contro mega-progetti infrastrutturali e forme sperimentali di attivismo quotidiano in Europa, Asia e America. In particolare, il corso si incentrerà su un approccio etnografico a queste domande e interroga gli effetti sulla vita quotidiana sovente multidirezionali e contradditori di questi processi. In un certo senso, il corso quindi mira a offrire uno sguardo antropologico “dietro le quinte” su alcuni dei più urgenti problemi contemporanei, dall’economia, ai conflitti all’attivismo e all’ambientalismo. L’attenzione etnografica alle pratiche quotidiane e su fenomeni culturali considerati spesso marginali o periferici mette in luce come essi siano spesso i luoghi privilegiati per l’elaborazione di forme di mobilitazione e stili di vita innovativi. Una parte del corso, di carattere seminariale, è dedicato alla discussione critica di alcuni saggi che affrontano gli effetti della globalizzazione sulla vita quotidiana. |