Insegnamento POLITICA ECONOMICA
Nome del corso di laurea | Economia aziendale |
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Codice insegnamento | 20704906 |
Sede | PERUGIA |
Curriculum | Economia e legislazione aziendale |
Docente responsabile | Marcello Signorelli |
Docenti |
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Ore |
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CFU | 6 |
Regolamento | Coorte 2019 |
Erogato | Erogato nel 2021/22 |
Erogato altro regolamento | Informazioni sull'attività didattica |
Attività | Affine/integrativa |
Ambito | Attività formative affini o integrative |
Settore | SECS-P/02 |
Anno | 3 |
Periodo | Secondo Semestre |
Tipo insegnamento | Obbligatorio (Required) |
Tipo attività | Attività formativa monodisciplinare |
Lingua insegnamento | ITALIANO |
Contenuti | Il corso di Politica Economica intende fornire gli strumenti analitici fondamentali della teoria della politica economica assieme ad applicazioni concrete riferite alla politica economica europea ed italiana nel nuovo contesto globale, anche con riferimento alla fase pandemica e gli sviluppi successivi. |
Testi di riferimento | Due libri di riferimento: MARELLI E. e SIGNORELLI M. (2022) “POLITICA ECONOMICA – Le politiche dopo la grande recessione e lo shock pandemico, Giappichelli Editore, Torino. MARELLI E. e SIGNORELLI M. (2018) “E SE L'ITALIA TORNASSE ALLA LIRA? Vantaggi, costi e rischi", LibreriaUniversitaria.it Edizioni, Padova. Montesi C. (2019), La forza del dono, in Casucci M. (2019) (a cura di), Economia e beni relazionali. Tra desideri e realizzazione dell’uomo, Orthotes, Napoli-Salerno, pp.139-158. |
Obiettivi formativi | Il corso di Politica Economica intende fornire gli strumenti analitici fondamentali della teoria della politica economica assieme ad applicazioni concrete riferite alla politica economica europea ed italiana nel nuovo contesto globale. Lo studente dovrà essere in grado di valutare costi e benefici delle diverse opzioni di politica economica nel nuovo scenario europeo e globale. Egli acquisirà sia una conoscenza teorica che, soprattutto, una capacità di analizzare le evidenze empiriche e discutere criticamente le diverse possibili opzioni di politica economica. |
Prerequisiti | E' richiesta una buona conoscenza della Macroeconomia (insegnamento propedeutico). |
Metodi didattici | Lezioni frontali |
Altre informazioni | Altre informazioni sono inserite nella piattaforma Unistudium, sezione dedicata a questo specifico insegnamento. Il corso eroga i contenuti previsti per la disciplina dal DM 616/2017 ai fini del conseguimento dei 24 CFU necessari per l’insegnamento |
Modalità di verifica dell'apprendimento | Esame orale (intero) Gli studenti Erasmus possono parlare in italiano oppure in una delle seguenti lingue: Inglese, Francese, Spagnolo. Maggiori dettagli sono inseriti nella piattaforma Unistudium, sezione dedicata a questo specifico insegnamento. |
Programma esteso | Parte I: Modelli, teorie e politiche 1. Economia politica e politica economica. I modelli macroeconomici 2. Teoria della politica economica 3. Tipologia delle politiche economiche 4. Le politiche economiche keynesiane 5. L’intervento pubblico in economia: teorie ed evidenze empiriche 5.1 Fallimenti del mercato ed intervento pubblico 5.2 Teorie sull’espansione secolare del settore pubblico 5.3 La scuola di “public choice” e la “supply-side economics” 5.4 L'arresto dell'espansione del settore pubblico 5.5 Il peso del settore pubblico: evoluzione e confronti Parte II: Patologie e ruolo delle politiche economiche 6. Disoccupazione e mercato del lavoro 6.1 Disoccupazione, ciclo e crescita 6.2 Indicatori del mercato del lavoro 6.3 La legge di Okun: il legame tra disoccupazione e reddito 6.4 Disoccupazione frizionale e strutturale 6.5 Disoccupazione, rigidità nel mercato del lavoro ed eurosclerosi 6.6 I modelli insider-outsider, i salari d’efficienza e la teoria dell’isteresi 6.7 Costo del lavoro, salari e produttività 6.8 L’evoluzione delle istituzioni del mercato del lavoro 7. I monetaristi ed il dibattito sulle politiche di stabilizzazione 7.1 La scuola monetarista ed il dibattito con i keynesiani 7.2 I casi keynesiani estremi 7.3 Il caso monetarista estremo e la teoria quantitativa della moneta 7.4 La politica monetaria, secondo keynesiani e monetaristi 7.5 La politica fiscale, secondo keynesiani e monetaristi 7.6 Effetti spiazzamento ed effetti ricchezza 7.7 I ritardi di politica economica e la permanenza degli effetti nel tempo 7.8 Le politiche di stabilizzazione: efficacia, obiettivi, regole e discrezionalità 8. Inflazione e politiche disinflazionistiche 8.1 Inflazione: costi e benefici 8.2 La curva di Phillips 8.3 La visione monetarista e l’assenza di trade-off nel lungo periodo 8.4 Le politiche disinflazionistiche: il ruolo della moneta 8.5 La politica dei redditi e la contrattazione salariale 8.6 Effetti delle rigidità di prezzo: la Nuova Economia Keynesiana 8.7 Le iperinflazioni ed il fiscal drag 9. Le aspettative razionali e la credibilità delle politiche economiche 9.1 La Nuova Macroeconomia Classica 9.2 Le aspettative razionali 9.3 L’offerta à la Lucas ed effetti reali degli errori previsivi 9.4 Implicazioni di politica economica e la “critica di Lucas” 9.5 L’equivalenza ricardiana 9.6 Il ruolo dell'interdipendenza strategica 9.7 La time inconsistency della politica economica 9.8 Credibilità, regole ed istituzioni Parte III: Politica monetaria e politica fiscale 10. La politica monetaria: obiettivi, strategie e teorie sul central banking 10.1 L’indipendenza delle banche centrali 10.2 Obiettivi finali di politica monetaria e tipi di conservatorismo 10.3 Obiettivi intermedi, strategie di politica monetaria e signoraggio 10.4 Strumenti di politica monetaria e la regola di Taylor 11. La politica fiscale, la sostenibilità del debito pubblico e le politiche di rientro 11.1 Politica fiscale e disavanzi pubblici 11.2 Disavanzo, debito e “premi al rischio” 11.3 La sostenibilità del debito pubblico 11.4 Debito pubblico e politiche di rientro: il caso italiano 11.5 Finanziamento monetario, tassi d’interesse e politica di gestione del debito 11.6 Avanzi primari, crescita reale e gradualità dei consolidamenti fiscali 11.7 Normativa sul bilancio pubblico in Italia e documenti programmatici 12. Politiche macroeconomiche economia aperta Parte IV: L’economia mondiale: crescita e globalizzazione 13. Crescita e sviluppo nel mondo 13.1 Crescita e sviluppo secondo una prospettiva storica 13.2 Problemi e politiche per lo sviluppo 13.3 Indicatori dello sviluppo e gruppi di paesi 13.4 I Bric: crescita, struttura e politiche di quattro economie emergenti 14. Globalizzazione e politiche commerciali in economia aperta 14.1 La globalizzazione: fasi storiche e driver 14.2 Liberalizzazioni, finanziarizzazione e “global imbalances” 14.3 L’internazionalizzazione delle imprese e gli effetti della globalizzazione sui paesi maturi 14.4 Evoluzione del commercio mondiale 14.5 Teorie degli scambi internazionali e politiche commerciali 14.6 Politiche commerciali: strumenti ed evidenze 14.7 Gli organismi internazionali: dal Gatt alla Wto Parte V: L’integrazione economica europea 15. Il processo d’integrazione nell’UE: dall’unione doganale al mercato unico. Il bilancio dell’UE 15.1 La Cee, gli allargamenti, i successivi Trattati e le istituzioni 15.2 L’unione doganale, la politica della concorrenza ed i fondi strutturali 15.3 Il Mercato Unico e le quattro liberalizzazioni 15.4 Struttura ed evoluzione del bilancio UE 16. Il Trattato di Maastricht e la “Unione economica e monetaria” europea 16.1 Il Sistema Monetario Europeo 16.2 Il Trattato di Maastricht ed i criteri di convergenza 16.3 Teoria delle aree valutarie ottimali: benefici e costi delle unioni monetarie 16.4 Shock asimmetrici e sistemi assicurativi 16.5 L’UE è un’AVO? Parte VI: Le politiche economiche nell’eurozona 17. La Bce e la politica monetaria europea 17.1 La Bce: organi e caratteristiche 17.2 Il target d’inflazione ed i due pilastri della strategia monetaria 17.3 Strumenti di politica monetaria ed il grado di attivismo della Bce 17.4 Una valutazione basata sulla performance macroeconomica 17.5 La dispersione dell’inflazione ed il tasso di cambio 17.6 La crisi e le operazioni non convenzionali 17.7 I nuovi organismi di vigilanza e l’unione bancaria europea 18. Regole sui bilanci: Patto di stabilità e crescita, Fiscal Compact 18.1 Rischio di default e regole sui bilanci in un’unione monetaria 18.2 Il “Patto di Stabilità e Crescita” e le sue riforme 18.3 La crisi e le nuove regole per l’Eurozona (Fiscal Compact) 18.4 Politiche d’austerità e stagnazione: come uscirne? 19. La crisi finanziaria, la crisi dei debiti sovrani e le risposte dell’UE 19.1 La crisi negli Usa: i mutui subprime e lo scoppio della bolla 19.2 La propagazione della crisi e la Grande Recessione 19.3 Le risposte di politica economica nei vari paesi del mondo 19.4 La crisi dei debiti sovrani e le caratteristiche dei “Piigs” 19.5 Le incerte risposte dell’UE ed i fondi “salva-Stati” 19.6 Le proposte di Eurobond e di una maggiore integrazione europea L'impatto economico della pandemia e le risposte di politica economica. PARTE PRIMA DUE DECENNI (O QUASI) CON L’EURO Capitolo 1 Perché l’Italia entrò nell’euro 1.1 La rinuncia alla lira italiana 1.2 Perché molti paesi dell’Unione europea adottarono una moneta comune 1.3 Pro e contro dell’ingresso dell’Italia nell’euro Capitolo 2 Le debolezze iniziali dell’Unione monetaria 2.1 Un’unione valutaria ottimale? 2.2 Un’Ue ancora frammentata 2.3 Un’unione monetaria incompleta Capitolo 3 Il primo decennio di vita dell’euro: opportunità poco sfruttate 3.1 La nuova politica monetaria comune 3.2 Il bonus dell’euro e le opportunità sprecate 3.3 Il declino economico italiano: colpa dell’euro o c’è altro sotto? Capitolo 4 La lunga crisi dell’ultimo decennio: cause e conseguenze 4.1 La crisi finanziaria mondiale 4.2 La Grande Recessione e la difforme risposta di politica economica 4.3 Le fonti di instabilità finanziaria nell’Eurozona 4.4 La crisi dei debiti sovrani 4.5 Una politica monetaria accomodante (nonostante i limiti istituzionali) 4.6 La politica fiscale e l’austerità 4.7 Le conseguenze della lunga crisi PARTE SECONDA E SE L’ITALIA TORNASSE ALLA LIRA? Capitolo 5 Come potrebbe avvenire il ritorno alla lira? 5.1 I Trattati e la storia 5.2 Italexit unilaterale 5.3 Euroexit incontrollata 5.4 Euroexit concordata Capitolo 6 I vantaggi 6.1 Maggiore e più stabile crescita economica e minore disoccupazione 6.2 Il riaggiustamento dei tassi di cambio reali 6.3 Cambi flessibili, svalutazioni (competitive) e resilienza agli shock 6.4 Banca centrale nazionale e politica monetaria autonoma 6.5 Altri possibili vantaggi Capitolo 7 I costi e rischi 7.1 Democrazia vs. segretezza: come gestire operativamente l’uscita dall’euro 7.2 Fughe di capitali e corsa agli sportelli 7.3 Costi e rischi connessi alla ridenominazione dei debiti/crediti privati 7.4 Costi e rischi connessi alla ridenominazione del debito pubblico 7.5 Aumento della spesa per interessi sul debito pubblico 7.6 Effetto contagio, ritorsioni e altri possibili costi e rischi PARTE TERZA QUALE FUTURO PER L’EURO E L’UE? Capitolo 8 Riforme indispensabili per la sopravvivenza dell’euro 8.1 Come completare l’unione monetaria 8.2 Una politica macroeconomica più espansiva 8.3 Un grande piano europeo d’investimenti 8.4 Nuovi strumenti per far fronte a crisi finanziarie 8.5 Un ruolo più efficace per la politica monetaria 8.6 La proposta di una “Moneta fiscale” 8.7 Regole più sensate per i bilanci nazionali 8.8 Una politica fiscale più centralizzata 8.9 Eurobond ed altre modalità di mutualizzazione del debito pubblico 8.10 Un bilancio europeo per la stabilizzazione e la crescita 8.11 Il miglioramento del contesto sociale ed il sogno di un’unione politica Capitolo 9 Possibili scenari per l’euro e per l’Europa 9.1 Scenari alternativi secondo la Commissione 9.2 Scenari ipotetici per il medio e lungo periodo 9.2.1 Il ritorno unilaterale alla lira italiana (scenario A) 9.2.2 La fine dell’euro e del processo di integrazione (scenario B) 9.2.3 Lo “status quo” o l’approccio del “tirare a campare” (scenario C) 9.2.4 Una svolta nella governance e nelle politiche dell’UE (scenario D) Montesi C. (2019), La forza del dono, in Casucci M. (2019) (a cura di), Economia e beni relazionali. Tra desideri e realizzazione dell’uomo, Orthotes, Napoli-Salerno, pp.139-158. Il saggio “La forza del dono” dimostra come il paradigma del dono riesca a permeare tanti momenti di vita delle persone e come esso sia all’opera perfino nella sfera dello Stato e nella sfera del Mercato. L’importanza del dono per il mercato è stata evidenziata dall’Economia Civile in opposizione all’impostazione dell’economia neoclassica che ipotizza la netta cesura tra economia e comunità e che postula come suo archetipo antropologico il paradigma dell’ “homo oeconomicus”, un soggetto che viene dipinto come un agente solamente individualista ed egoista. Il dono, secondo la prospettiva dell’Economia Civile che ha una visione meno riduzionistica dell’essere umano, favorisce la coesione sociale e la “buona società” rende più facile la nascita ed il funzionamento del mercato che, proprio in virtù di questo background, assume un volto più umano, inclusivo ed ambientalmente sostenibile. |