Insegnamento STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA I
Nome del corso di laurea | Archeologia e storia dell'arte |
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Codice insegnamento | A001921 |
Curriculum | Generico |
Docente responsabile | Stefania Petrillo |
Docenti |
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Ore |
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CFU | 6 |
Regolamento | Coorte 2024 |
Erogato | Erogato nel 2025/26 |
Erogato altro regolamento | |
Attività | Affine/integrativa |
Ambito | Attività formative affini o integrative |
Settore | L-ART/03 |
Anno | 2 |
Periodo | Primo Semestre |
Tipo insegnamento | Obbligatorio (Required) |
Tipo attività | Attività formativa monodisciplinare |
Lingua insegnamento | Italiano |
Contenuti | Dipingere la storia. Temi, protagonisti e stili dal Neoclassicismo all'eclettismo dell'Italia unita |
Testi di riferimento | Le diapositive presentate a lezione saranno tutte disponibili al termine del corso sulla piattaforma UNISTUDIUM. Bibliografia studenti frequentanti: C. Ginzburg, David, Marat. Arte politica religione, in Id., Paura reverenza terrore, Adelphi, Milano 2015, pp. 81-114. (PDF su Unistudium). T. Clark, Addio a un'idea: modernismo e arti visive, Einaudi, Torino 2005, pp. 15-51. (PDF su Unistudium). A. Villari, «“Civile sentire” e “gravi ammaestramenti”¿: la pittura di storia in Italia dalla Restaurazione ai moti rivoluzionari», in C. Sisi (a cura di), L'Ottocento in Italia, Milano, Electa, 2006, pp. 23-42. (PDF in Unistudium). S. Petrillo, La decorazione pittorica tra nuovi simboli, storia e politica per immagini, in Il Palazzo della Provincia di Perugia, a cura di F.F. Mancini, Perugia, Quattroemme, 2009, pp. 203-209, 213-230 (PDF su Unistudium). Le indicazioni bibliografiche per gli approfondimenti verranno fornite nel corso delle lezioni. Per gli studenti non frequentanti: H. Honour, La causa della libertà, in Romaticismo, Torino Einaudi, 2007, pp. 228-258. C. Ginzburg, David, Marat. Arte politica religione, in Id., Paura reverenza terrore, Adelphi, Milano 2015, pp. 81-114. (PDF su Unistudium). T. Clark, Addio a un'idea: modernismo e arti visive, Einaudi, Torino 2005, pp. 15-51. (PDF su Unistudium). A. Villari, «“Civile sentire” e “gravi ammaestramenti”¿: la pittura di storia in Italia dalla Restaurazione ai moti rivoluzionari», in C. Sisi (a cura di), L'Ottocento in Italia, Milano, Electa, 2006, pp. 23-42. (PDF in Unistudium). S. Petrillo, La decorazione pittorica tra nuovi simboli, storia e politica per immagini, in Il Palazzo della Provincia di Perugia, a cura di F.F. Mancini, Perugia, Quattroemme, 2009, pp. 203-209, 213-230 (PDF su Unistudium). Gli studenti con disabilità e/o con DSA che, avendo compiuto regolare accreditamento tramite SOL, abbiano ottenuto accesso ai servizi d’Ateneo, possono fare richiesta degli strumenti compensativi previsti dalla normativa (ad es. libri di testo in formato digitale; materiali didattici in formati accessibili: presentazioni, dispense, eserciziari, forniti se necessario in anticipo sulle lezioni), per i quali si veda alla pagina https://www.unipg.it/disabilita-e-dsa. Per la richiesta, lo studente è invitato a rivolgersi al docente, che lo metterà in contatto con la Referente per la disabilità e/o DSA del Dipartimento (prof. Alessandra Di Pilla: alessandra.dipilla@unipg.it) |
Obiettivi formativi | Il corso, caratterizzante il curriculum in Storia dell'arte, amplia e approfondisce la conoscenza della Storia dell'arte contemporanea in relazione alla complessa evoluzione della pittura di storia. Attraverso una mirata selezione di autori, opere e fonti, vengono forniti appropriati strumenti metodologici di analisi, comprensione e valutazione critica dei fenomeni. In particolare, gli obiettivi formativi sono: - Conoscere i maggiori protagonisti e le opere che segnano il passaggio dal classicismo al romanticismo, al realismo. Saper riconoscere e inquadrare autori, opere e fenomeni in relazione ai contesti, alla ricezione del pubblico e della critica, al ruolo dei committenti. Saper analizzare e comunicare - applicando in modo appropriato il lessico specifico - iconografie, tipologie formali, modelli organizzativi, modalità di fruizione delle opere, dibattito critico. Acquisire metodiche appropriate e un'adeguata capacità di analisi e giudizio anche in funzione di percorsi autonomi di ricerca e approfondimento. |
Prerequisiti | La conoscenza dei fondamenti della Storia dell'arte dell'Ottocento. |
Metodi didattici | Lezioni frontali con audiovisivi esercitazioni seminari eventuali visite guidate |
Altre informazioni | La frequenza è vivamente consigliata per gli studenti che si laureano in Storia dell'arte Studenti con disabilità e/o DSA: per ogni informazione sui servizi dell’Ateneo, consultare la pagina https://lettere.unipg.it/home/disabilita-e-dsa e mettersi in contatto con la Referente per il Dipartimento (prof.ssa Alessandra Di Pilla: alessandra.dipilla@unipg.it) |
Modalità di verifica dell'apprendimento | Prova orale: la prova, della durata di circa 30 min, prevede domande sugli argomenti trattati a lezione, a partire dal riconoscimento delle opere, e la discussione sui testi indicati in bibliografia. Verranno verificate in pari misura le conoscenze acquisite, la capacità di organizzare l'esposizione con organicità, chiarezza e coerenza, la proprietà di linguaggio e l'uso del lessico specifico, la rielaborazione critica dei contenuti, la capacità di stabilire in modo autonomo collegamenti e di integrare l'esposizione con approfondimenti personali. Presentazione di un approfondimento nell'ambito di un seminario organizzato in itinere. Gli studenti con disabilità e/o con DSA che, avendo compiuto regolare accreditamento tramite SOL, abbiano ottenuto accesso ai servizi d’Ateneo, ai fini dello svolgimento delle prove di verifica possono giovarsi degli strumenti compensativi, delle misure dispensative e delle tecnologie inclusive previsti dalla normativa, da richiedere e concordare con il docente con congruo anticipo rispetto alle prove. Per le informazioni consultare la pagina https://www.unipg.it/disabilita-e-dsa e mettersi in contatto con il Referente del Dipartimento per la Disabilità e i DSA (prof.ssa Alessandra Di Pilla: alessandra.dipilla@unipg.it) |
Programma esteso | Tra la fine del Settecento e l’Unità d’Italia, la pittura di storia in Italia e in Francia assume un ruolo centrale nella costruzione dell’identità nazionale e nella trasmissione di valori civili e morali. In questo contesto, Jacques-Louis David rappresenta il punto di riferimento imprescindibile per la pittura neoclassica: opere come *Il giuramento degli Orazi* (1784) e *La morte di Marat* (1793) incarnano l’ideale di virtù repubblicana e sacrificio civico, attraverso una composizione rigorosa e un linguaggio formale ispirato all’antichità classica. Con l’avvento del Romanticismo, la pittura storica si apre a una dimensione più emotiva e drammatica, come dimostra Eugène Delacroix, le cui rappresentazioni si caricano di pathos e simbolismo, rompendo con la compostezza neoclassica e attingendo a volte a una teatralità visionaria che influenzerà profondamente la pittura europea. In Italia, Francesco Hayez emerge come figura chiave nel coniugare l’eredità neoclassica con le istanze romantiche e patriottiche del Risorgimento. Le sue opere celebrano episodi storici o sentimenti privati, ma si configurano come allegorie della lotta per l’indipendenza e l’unità nazionale. Accanto a lui, artisti come Domenico Morelli, Gerolamo Induno, Giuseppe Bezzuoli contribuiscono a definire un linguaggio pittorico che fonde impegno civile e sensibilità romantica. Parallelamente, la “grande decorazione” – intesa come pittura monumentale destinata a edifici pubblici, palazzi istituzionali e spazi celebrativi – diventa veicolo privilegiato per la narrazione storica e la pedagogia visiva. In Francia, esempi significativi si trovano nelle decorazioni del Louvre, mentre in Italia si affermano cicli pittorici nei palazzi pubblici, nei teatri, nelle accademie. In entrambi i contesti, la pittura di storia si afferma dunque come strumento di costruzione ideologica e culturale, capace di fondere estetica, politica e identità. Per quanto riguarda la pittura di storia in Italia negli anni prima e dopo l'Unità, saranno analizzati alcuni particolari cantieri decorativi a Perugia e a Spoleto. |
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile | 4 Istruzione di qualità 5 Uguaglianza di genere |