Nome del corso di laurea |
Politiche sociali, sistemi di welfare e terzo settore |
Codice insegnamento |
A005459 |
Curriculum |
Comune a tutti i curricula |
Docente responsabile |
Lyda Favali |
Docenti |
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Ore |
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CFU |
8 |
Regolamento |
Coorte 2025 |
Erogato |
Erogato nel 2025/26 |
Erogato altro regolamento |
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Attività |
Caratterizzante |
Ambito |
Formazione giuridica |
Settore |
IUS/01 |
Anno |
1 |
Periodo |
Secondo Semestre |
Tipo insegnamento |
Obbligatorio (Required) |
Tipo attività |
Attività formativa monodisciplinare |
Lingua insegnamento |
Italiano |
Contenuti |
Il corso ha l’obiettivo di introdurre gli studenti ai principi fondamentali del diritto privato applicato agli enti del Terzo Settore, utilizzando un linguaggio chiaro e accessibile. È pensato per chi si forma in ambito sociale, politico e del welfare, come futuri assistenti sociali, operatori del settore pubblico e privato sociale, o esperti nella pianificazione di interventi e servizi in ambito collettivo e sociale. Il Terzo Settore comprende una vasta gamma di organizzazioni senza scopo di lucro che operano per finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale. Tra queste vi sono associazioni, fondazioni, organizzazioni di volontariato, imprese sociali, cooperative sociali e altri enti riconosciuti dal Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017), normativa di riferimento per la regolazione del settore non-profit in Italia. Il corso adotta una prospettiva interdisciplinare, combinando conoscenze giuridiche, economiche, sociali e di analisi delle politiche pubbliche, con l’obiettivo di inserire la normativa sul Terzo Settore all’interno del più ampio quadro del welfare, della partecipazione civica e della governance dei servizi alla persona. Parte integrante del percorso formativo è l’analisi comparata dei principali modelli europei e internazionali di regolazione del Terzo Settore. Tali modelli si differenziano per il livello di normazione, le strategie di finanziamento e le forme di coinvolgimento della società civile, offrendo chiavi di lettura utili per comprendere e valutare criticamente le caratteristiche e le specificità del contesto italiano. Il corso si articola in due moduli principali: • Modulo introduttivo (circa 20 ore): Introduzione al Codice Civile italiano e alle sue disposizioni fondamentali applicate agli enti del Terzo Settore, con focus su persone giuridiche, strutture interne, gestione patrimoniale, responsabilità e tipologie contrattuali, nonché lo studio di statuti e atti costitutivi. • Modulo specialistico (circa 40 ore): • Il corso approfondisce il Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017), con particolare attenzione alla classificazione degli ETS, alla governance, alla trasparenza, agli strumenti patrimoniali, ai rapporti con la pubblica amministrazione, alle attività di interesse generale e alle modalità di raccolta fondi, incluso il crowdfunding. È prevista un’analisi comparata con i modelli giuridici europei ed internazionali (ad es. Francia, Germania, Spagna e Paesi nordici) che riflettono approcci differenti in termini di regolazione, finanziamento e partecipazione civica, offrendo così strumenti utili per comprendere le specificità del modello italiano nel contesto europeo |
Testi di riferimento |
• Marilena Gorgoni, Il codice del terzo settore. Commento al Decreto legislativo 3 luglio 2017, n. 117, Seconda edizione aggiornata con il DM 15 settembre 2020, Pacini Giuridica, 2021 • Materiali integrativi (norme, sentenze, casi studio) forniti dal docente |
Obiettivi formativi |
Il corso fornisce una solida base giuridica sui principali istituti del diritto privato applicati al Terzo Settore, con un linguaggio accessibile e una prospettiva orientata alla pratica. È pensato per integrare la formazione di figure professionali attive nei sistemi di welfare pubblico e privato – come assistenti sociali, operatori del Terzo Settore, progettisti e funzionari pubblici – offrendo strumenti utili per comprendere e gestire i profili giuridico-organizzativi degli enti non profit. L’approccio è interdisciplinare e comparato: accanto ai fondamenti del diritto civile, il corso analizza la disciplina introdotta dalla riforma del Terzo Settore (Legge 106/2016 e D.Lgs. 117/2017), con costanti riferimenti ai modelli europei più rilevanti. Questo consente agli studenti di collocare le norme giuridiche nel più ampio quadro delle politiche sociali e dei sistemi di governance del welfare territoriale. Al termine del corso, lo studente sarà in grado di: • Comprendere le nozioni essenziali del diritto privato applicabili agli enti del Terzo Settore. • Conoscere e interpretare le principali disposizioni del Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017), con particolare attenzione agli aspetti civilistici, organizzativi e gestionali degli ETS. • Applicare correttamente le norme in contesti operativi reali, relativi a contrattualistica, governance, responsabilità e rapporti con la pubblica amministrazione. • Redigere e analizzare statuti e atti costitutivi, interpretare le responsabilità degli organi sociali, comprendere gli strumenti giuridici per la gestione patrimoniale degli enti. • Sviluppare un approccio critico e comparato al diritto del Terzo Settore, con la capacità di confrontare il modello italiano con quelli di altri paesi dell’Unione Europea. • Acquisire competenze giuridiche funzionali alla progettazione e realizzazione di interventi sociali efficaci e sostenibili. |
Prerequisiti |
Previo superamento dell’esame di laurea Triennale in Diritto delle persone e delle famiglie. |
Metodi didattici |
Verrà adottato un metodo didattico basato sull’analisi di casi concreti, l’esame di statuti ed esempi reali, simulazioni operative e lettura guidata di testi normativi. Questo approccio favorisce il collegamento tra teoria e pratica, facilitando la comprensione del quadro giuridico e del suo impatto sulle attività quotidiane degli enti del Terzo Settore. Gli studenti acquisiranno competenze utili per interagire con il mondo non-profit, comprendere i principali profili giuridici e contribuire consapevolmente alla progettazione e gestione di interventi sociali. |
Altre informazioni |
• Gli studenti Erasmus possono concordare un programma personalizzato e sostenere l’esame in lingua inglese. • È previsto supporto continuativo attraverso tutoraggio individuale o di gruppo. • La tesi di laurea potrà vertere su uno degli istituti affrontati nel corso. |
Modalità di verifica dell'apprendimento |
La valutazione finale si svolge mediante una prova orale composta da 3-4 domande che coprono entrambi i moduli del corso: le nozioni di diritto privato applicate al Terzo Settore e gli approfondimenti sul Codice del Terzo Settore. Durante la prova, della durata compresa tra i trenta e i quarantacinque minuti, lo studente dovrà dimostrare una solida padronanza del linguaggio tecnico-giuridico, capacità di analisi e comprensione critica dei temi affrontati durante le lezioni. L’esame orale generalmente inizia con una domanda libera, scelta dallo studente, e ha l’obiettivo di valutare conoscenze, comprensione e abilità espositive. Per gli studenti frequentanti è prevista una prova scritta facoltativa al termine del primo modulo, composta da 15 domande a risposta singola e 2 domande a risposta aperta. La durata della prova sara’ di circa due ore. Il superamento di questa prova consente l’esclusione del primo modulo dall’esame finale, e il relativo voto concorrerà per 1/3 alla valutazione complessiva. Tale prova è opzionale e non viene verbalizzata nel registro SOL. Gli studenti lavoratori possono accedere all’esonero previa presentazione di idonea certificazione. Chi supera l’esonero sosterrà l’esame finale limitatamente al secondo modulo, restando tuttavia libera la scelta di sostenere l’intero esame qualora lo desideri. Il voto di questa seconda prova concorrera’ per 2/3 alla valutazione complessiva. Nel caso in cui lo studente intenda anticipare l’esame in un anno precedente a quello programmato nel piano di studio, si raccomanda di frequentare il ciclo delle lezioni e sostendere l’esame nel primo appello utile dopo che le lezioni medesime siano terminate, nel rispetto quindi del semestre di programmazione dell’insegnamento. |
Programma esteso |
Il corso si propone di fornire agli studenti una solida base giuridica sui principali istituti del diritto privato applicati al Terzo Settore, con un linguaggio accessibile e una prospettiva operativa. È rivolto a figure professionali in ambito sociale, pubblico e privato sociale (assistenti sociali, progettisti, operatori del welfare) e offre strumenti utili per comprendere e gestire gli aspetti giuridici degli enti non profit. L’approccio è interdisciplinare e comparato, integrando i fondamenti di diritto civile con la normativa specifica introdotta dalla riforma del Terzo Settore (Legge 106/2016 e D.Lgs. 117/2017), arricchita da un’analisi dei principali modelli europei e internazionali. Modulo 1 – Istituzioni di diritto privato per il Terzo Settore (circa 20 ore) Questa prima parte del corso fornisce le basi giuridiche indispensabili per comprendere la natura e il funzionamento degli enti del Terzo Settore, attraverso lo studio selettivo delle istituzioni fondamentali del diritto privato. L’obiettivo è offrire una chiave di lettura critica ma accessibile delle principali categorie civilistiche reinterpretate alla luce delle esigenze specifiche del mondo non profit. Temi trattati: • Fonti del diritto e rapporti tra Codice Civile e Codice del Terzo Settore • Le persone giuridiche: riconosciute e non riconosciute • Capacità giuridica e capacità d’agire • Il contratto: requisiti, tipologie, nullità • Obbligazioni e responsabilità civile degli enti e dei loro amministratori • Patrimonio, diritti reali, vincoli e successioni • Statuti e atti costitutivi: struttura, contenuti, modifiche Attraverso un approccio pratico e interdisciplinare, si evidenzia come molte disposizioni del Codice Civile, pur nate in un contesto tradizionale, continuino a svolgere un ruolo cruciale anche dopo l’introduzione del Codice del Terzo Settore, integrandosi o talvolta essendo derogate da quest’ultimo. Modulo 2 – Il Codice del Terzo Settore e il diritto degli ETS (circa 40 ore) Il secondo modulo costituisce la parte più avanzata e approfondita del corso, dedicata allo studio dettagliato del Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017), che ha ridisegnato il quadro giuridico degli enti non lucrativi in Italia, introducendo un impianto sistematico e innovativo. Temi trattati: • Struttura e principi del Codice del Terzo Settore • Classificazione degli ETS (APS, ODV, imprese sociali, fondazioni, cooperative) • Costituzione e iscrizione al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) • Governance interna, organi sociali, ruoli e responsabilità • Attività di interesse generale e attività diverse • Strumenti economico-finanziari: raccolte fondi, donazioni, sponsorizzazioni, crowdfunding • Rapporti con la pubblica amministrazione e strumenti di collaborazione • Analisi di casi giurisprudenziali recenti e statuti reali Approccio comparato: Particolare attenzione è dedicata al confronto con i modelli giuridici di Francia, Germania, Spagna e Paesi nordici. L’Économie Sociale et Solidaire francese valorizza la governance partecipativa e l’accesso a strumenti di finanza sociale; la Germania si fonda sul principio fiscale di gemeinnützigkeit (utilità pubblica), con una struttura decentralizzata e forti controlli; la Spagna riconosce giuridicamente il Terzo Settore e ne promuove il coinvolgimento istituzionale nelle politiche sociali; i Paesi nordici adottano un modello universalistico, in cui gli enti non profit sono parte integrante del sistema pubblico di welfare. Questi modelli si differenziano per grado di regolazione, strategie di finanziamento e forme di partecipazione civica, offrendo prospettive comparative fondamentali per valutare i punti di forza e di criticità del modello italiano. Risultati attesi Al termine del corso, gli studenti avranno una visione organica delle norme che regolano il Terzo Settore, sapranno orientarsi tra Codice Civile e Codice del Terzo Settore e avranno sviluppato competenze pratiche per la gestione giuridico-amministrativa degli ETS, con una consapevolezza critica delle sfide e delle opportunità, anche alla luce dei modelli europei e internazionali. |
Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile |
• 4: Istruzione di qualità – Educazione giuridica di base • 8: Lavoro dignitoso – Ruolo occupazionale degli ETS • 10: Riduzione disuguaglianze – Inclusione sociale • 16: Istituzioni solide – Cultura della legalità • 17: Partnership sviluppo sostenibile |