Insegnamento STABILITÀ DEI PENDII IN ROCCIA E IN TERRENI SCIOLTI
- Corso
- Ingegneria per l'ambiente e il territorio
- Codice insegnamento
- GP006028
- Curriculum
- Comune a tutti i curricula
- Docente
- Claudio Tamagnini
- Docenti
-
- Claudio Tamagnini
- Ore
- 40 ore - Claudio Tamagnini
- CFU
- 5
- Regolamento
- Coorte 2020
- Erogato
- 2021/22
- Attività
- Caratterizzante
- Ambito
- Ingegneria per l'ambiente e territorio
- Settore
- ICAR/07
- Tipo insegnamento
- Obbligatorio (Required)
- Tipo attività
- Attività formativa monodisciplinare
- Lingua insegnamento
- Italiano
- Contenuti
- Moti di filtrazione nei pendii naturali. Analisi delle condizioni di innesco di eventi franosi in terreni sciolti ed ammassi rocciosi e verifiche di sicurezza. Interventi di stabilizzazione di pendii in frana.
- Testi di riferimento
- Picarelli L. (2000), MECCANISMI DI DEFORMAZIONE E ROTTURA DEI PENDII, Hevelius Editore.
Airo' Farulla C. (2015), ANALISI DI STABILITA' DEI PENDII - I METODI DELL'EQUILIBRIO LIMITE, Hevelius Editore.
Desideri A., Miliziano S., Rampello S. (1997), DRENAGGI A GRAVITA' PER LA STABILIZZAZIONE DEI PENDII, Hevelius Editore.
Bromhead E.N., The stability of slopes, 2nd ed., CRC Press. - Obiettivi formativi
- Le conoscenze e le competenze acquisite nell'ambito del corso riguardano: a) le modalità di impiego dei metodi più diffusi per l'analisi della stabilità di versanti naturali e fronti di scavo in rocce lapidee e terreni sciolti; b) i principali metodi impiegati nella pratica applicativa per la stabilizzazione di versanti naturali oggetto di movimenti franosi; c) l'introduzione all'uso di strumenti informatici per l'analisi del regime delle pressioni interstiziali nel sottosuolo mediante il metodo degli elementi finiti, e per la valutazione del coefficiente di sicurezza del pendio mediante i metodi dell'equilibrio limite, in accordo con le prescrizioni delle NTC 2018.
- Prerequisiti
- Gli studenti devono avere una conoscenza approfondita dei principi base:
a) della meccanica dei mezzi continui (solidi e fluidi);
b) della meccanica dei terreni e delle rocce, con particolare riferimento alla descrizione del loro comportamento a rottura;
c) del calcolo a rottura nei mezzi continui e dell’applicazione del metodo dell’equilibrio limite in ingegneria geotecnica. - Metodi didattici
- I metodi didattici impiegati si articolano in:
a) Lezioni frontali in aula su tutti gli argomenti del programma, con confronto con gli studenti mediante proposizione di quesiti su diversi aspetti dei problemi trattati;
b) Esercitazioni in aula svolte nella modalità classica (alla lavagna) o mediante l'uso di software applicativi (seep/w, slope/w);
c) Lezioni frontali a carattere seminariale con supporto del proiettore. - Altre informazioni
- Per maggiori informazioni consultare il sito del Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale al link:
http://www.ing1.unipg.it/didattica/studiare - Modalità di verifica dell'apprendimento
- La valutazione prevede una prova orale della durata di 30', nella quale saranno verificate conoscenze e competenze dei candidati riguardo alle metodologie correntemente in uso per:
a) l'analisi dei moti di filtrazione (confinati e a superfice libera) nei pendii;
b) la valutazione delle condizioni di sicurezza di pendii naturali e fronti di scavo riguardo gli SLU di collasso per scivolamento, mediante l'impiego del metodo dell'equilibrio limite sotto l'effetto di azioni naturali o antropiche;
c) la progettazione e la verifica dell'efficacia di sistemi di stabilizzazione (riprofilatura, drenaggi, inserimento di elementi strutturali). - Programma esteso
- Il programma del corso è suddiviso nelle tre seguenti parti:
1) Moti di filtrazione nei pendii naturali: Analisi del regime delle pressioni interstiziali nei versanti naturali. Condizioni stazionarie: moti confinati e a superficie libera. Condizioni transitorie: ipotesi di Terzaghi-Rendulic. Applicazione del metodo degli elementi finiti ai problemi di filtrazione; impiego del programma SEEP/W.
2) Frane di scivolamento in terreni sciolti: Analisi di stabilità: definizione del coefficiente di sicurezza. Metodi globali dell'equilibrio limite. Metodi delle strisce: formulazione generale. Metodi di Fellenius, Bishop, Janbu, Spencer e Morgernstern & Price. Confronto tra i diversi metodi delle strisce. Impiego del programma SLOPE/W. Analisi del comportamento dei pendii in condizioni dinamiche.
3) Interventi di stabilizzazione di pendii in frana: Criteri generali di intervento. Riprofilatura del pendio, definizione di linea neutra. Drenaggi a gravità: efficienza idraulica. Trincee drenanti. Dreni tubolari. Stabilizzazione mediante elementi strutturali: strutture di sostegno, ancoraggi, pali passivi. - Obiettivi Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile
- No