Insegnamento DIDATTICA DELLE LINGUE MODERNE

Nome del corso di laurea Lingue e culture straniere
Codice insegnamento GP004922
Curriculum Comune a tutti i curricula
Docente responsabile Diana Peppoloni
Docenti
  • Diana Peppoloni
Ore
  • 54 Ore - Diana Peppoloni
CFU 9
Regolamento Coorte 2017
Erogato Erogato nel 2018/19
Erogato altro regolamento
Informazioni sull'attività didattica
Attività Affine/integrativa
Ambito Attività formative affini o integrative
Settore L-LIN/02
Anno 2
Periodo Secondo Semestre
Tipo insegnamento Obbligatorio (Required)
Tipo attività Attività formativa monodisciplinare
Lingua insegnamento ITALIANO
Contenuti Il corso affronta i temi principali legati ai processi di acquisizione linguistica e alla didattica delle lingue moderne, combinando tra loro modelli teorici e approcci pratici alla disciplina, e illustrandolo sviluppo diacronico di tali modelli didattici applicati a pubblici sia tradizionali (ad es. lezione di lingua frontale) che nuovi (ad es. lezione di lingua online).
In sintesi i punti trattati saranno i seguenti:
- cosa significa sapere una lingua: il concetto di competenza comunicativa;
- modelli didattici teorici e approcci pratici alla didattica delle lingue in classe;
- apprendimento/insegnamento delle varie componenti linguistiche (dal lessico alla grammatica);
- l'uso delle tecnologie per apprendere/insegnare le lingue;
- la politica linguistica europea;
- il ruolo del metalinguaggio nell’acquisizione linguistica.
Testi di riferimento - Testi di riferimento per il primo modulo:
BALBONI P., Le sfide di Babele, Torino, Utet, 2015 (capitoli 1-6).

- Testi di riferimento per il secondo modulo:
BALBONI P., Le sfide di Babele, Torino, Utet, 2015 (capitoli 7-12).
In lingua inglese:
COUNCIL OF EUROPE, Common European Framework of Reference for Languages: Learning, Teaching, Assessment. Cambridge, Cambridge University Press, 2001 (disponibile all’indirizzo:
https://rm.coe.int/CoERMPublicCommonSearchServices/DisplayDCTMContent?documentId=0900001680459f97)
In lingua francese:
CONSEIL DE L’EUROPE, Cadre Européen Commun de référence pour les langues: Apprendre, enseigner, évaluer, Paris, Didier, 2006 (disponibile all’indirizzo:
https://rm.coe.int/CoERMPublicCommonSearchServices/DisplayDCTMContent?documentId=09000016802fc3a8)
In lingua italiana:
CONSIGLIO D’EUROPA, Quadro comune europeo di riferimento per le lingue: apprendimento insegnamento valutazione, Milano, R.C.S. Scuola, La Nuova Italia-Oxford, 2002 (ristampa 2012).
Il testo precedente può essere integrato con la lettura di:
VEDOVELLI M., Guida all'italiano per stranieri. Dal Quadro comune europeo per le lingue alla Sfida salutare, Roma, Carocci Editore Collana: Manuali Universitari, 2010 (7^ ristampa 2017).

- Testi di riferimento per il terzo modulo:
PEPPOLONI D., Glottodidattica e metalinguaggio, Guerra, Perugia, 2018
Obiettivi formativi Obiettivo del corso è di preparare lo studente all’uso delle tecniche più aggiornate per un insegnamento efficace e motivante della lingua target. Partendo dalle necessarie premesse psicolinguistiche e pedagogiche, attraverso l’analisi delle motivazioni personali e dei livelli di competenza linguistica e pedagogica posseduti, è necessario che lo studente raggiunga un’estesa e approfondita padronanza delle principali teorie didattiche contemporanee e delle relative strategie applicative, pervenendo ad una autonomia di programmazione e azione nel proprio eventuale ruolo futuro di docente di lingua.
Al termine del corso lo studente conoscerà i fondamenti teorici e gli strumenti applicativi della didattica delle lingue moderne, le coordinate storiche del campo di studi e le configurazioni attuali, strettamente connesse all’evoluzione delle ricerche sull’acquisizione delle lingue seconde e a fattori quali le tecnologie multimediali, il multilinguismo, la dimensione interculturale della comunicazione quotidiana e le politiche linguistiche europee. Sul piano operativo, lo studente sarà in grado di applicare in modo appropriato le componenti del processo didattico (l'analisi dei bisogni comunicativi dei discenti, la definizione del curricolo, del sillabo, l’elaborazione dell’unità didattica, etc.) a situazioni didattiche esemplificative specifiche.
Prerequisiti Non sono necessari prerequisiti specifici per seguire il corso. È molto utile il riferimento agli argomenti studiati nel corso di Linguistica generale.
Metodi didattici Lezioni frontali.
Altre informazioni Orario di Ricevimento
Mercoledì, 10:00-12:00 (Dipartimento di Linguistica).
Modalità di verifica dell'apprendimento L’esame prevede una prova orale finale, consistente in una discussione della durata di circa mezz’ora. La prova è finalizzata ad accertare le conoscenze dello studente sui contenuti teorici e metodologici indicati nel programma e trattati durante il corso. È prevista la possibilità di sostenere prove orali in itinere relative ai primi due moduli del corso.
Programma esteso Il corso intende trattare i concetti chiave della didattica delle lingue moderne, sul piano teorico e su quello della pratica pedagogica. Questi sono concetti in costante sviluppo: ogni riflessione educativa, infatti, si colloca in un contesto temporale e spaziale definito, e anche quella riguardante il campo specifico dell’insegnamento delle lingue si confronta, attualmente, con fenomeni di vasta portata quali la mobilità geografica, il multilinguismo, l’evoluzione delle tecnologie multimediali, le politiche educative sovranazionali e così via.

Primo modulo
Partendo da alcune linee guida storiche della disciplina, esamineremo, dunque, le nozioni centrali (interlingua, input linguistico, competenza comunicativa, abilità linguistiche, componente pragmatica etc.) alla luce delle acquisizioni recenti sia nelle scienze del linguaggio e nella psicologia dell’apprendimento (teorie cognitive e socioculturali), sia nell’elaborazione di metodologie didattiche. Ci soffermeremo sulla dimensione interculturale, intesa come processo che oltrepassa l’idea di conoscere la cultura della lingua oggetto di studio (approccio statico), caratterizzandosi invece soprattutto come momento di confronto con le pratiche discorsive di una comunità altra (il nesso lingua-cultura) e come processo educativo che ha degli effetti tangibili sia sul piano dell’esperienza personale, che su quello della relazione con la varietà e diversità culturale (approccio dinamico).

Secondo modulo
Per quanto riguarda le conoscenze e capacità operative del docente di L2, analizzeremo le coordinate fondamentali per l’organizzazione di un corso di lingua: dall’analisi dei bisogni linguistici degli apprendenti alla definizione degli obiettivi e alla programmazione e pianificazione della lezione, dalla scelta di risorse e strumenti alle attività esercitative, dalla gestione dell’interazione in classe alla valutazione del percorso di apprendimento linguistico. Nel corso del modulo verrà inoltre analizzato il documento di riferimento, a livello europeo, per l'insegnamento/apprendimento, valutazione e certificazione delle lingue straniere, ovvero il Quadro Comune Europeo di Riferimento per le Lingue (QCER).
Indirizzato a tutti coloro che si occupano dell’insegnamento delle lingue straniere, il QCER funge allo stesso tempo da riferimento teorico e da strumento operativo: presenta e analizza criticamente quanto finora è stato prodotto nel campo della didattica delle lingue e delle teorie dell’apprendimento di una lingua seconda o straniera e, al contempo, è un utile strumento di consultazione da utilizzare nei contesti educativi in cui occorra progettare percorsi di insegnamento-apprendimento delle lingue straniere.
L'obiettivo di questo modulo è duplice: da un lato quello di orientare gli studenti rispetto alle diverse tipologie di apprendenti con cui il docente di lingua deve confrontarsi, differenziati non solo per fasce di età, ma anche per stili cognitivi e di apprendimento. Dall'altro, guidare alla comprensione delle finalità del QCER, all’identificazione della sua struttura e della sua organizzazione, alla conoscenza della disarticolazione dei livelli e dei corrispondenti descrittori di competenza, fino all’utilizzazione dei descrittori per sviluppare e programmare percorsi didattici per l’insegnamento delle lingue e valutare il raggiungimento degli obiettivi previsti.

Terzo modulo
Le lezioni del modulo introdurranno gradualmente gli studenti alla pratica dell'insegnamento del metalinguaggio, dopo averli indotti a verificare l'importanza della riflessione metalinguistica in classe attraverso una sintesi degli studi di ricerca teorica. Dopo aver chiarito cosa si intenda per metalinguaggio e riflessione metalinguistica, e che ruolo giochino queste due componenti nello sviluppo dell'acquisizione linguistica e della competenza linguistica degli apprendenti, verranno prese in esame le posizioni dei vari approcci e metodi glottodidattici rispetto all'opportunità di introdurre nel corso di lingua momenti di riflessione esplicita sulla lingua oggetto di studio, per arrivare poi a discutere alcune possibili soluzioni applicate sul come insegnare la grammatica di una lingua in base al pubblico di apprendenti che si ha difronte e su quali possono essere li strumenti più efficaci per farlo. Verrà inoltre discusso il concetto stesso di grammatica, illustrando le diverse accezioni che questo termine ha assunto nel corso del tempo.
Nel metalinguaggio si manifesta la riflessività, ossia la capacità del linguaggio umano di parlare di se stesso. La funzione metalinguistica si palesa anche nella comunicazione quotidiana e nelle prime fasi dell’apprendimento linguistico, nella misura in cui il parlante utilizza espressioni come “che significa?”, “che vuoi dire?”, indirizzate non alla conoscenza della realtà esterna, ma alla lingua stessa. La riflessività o capacità metalinguistica è una proprietà universale e specie-specifica, assente nei sistemi di comunicazione animale.
Le attività di riflessione metalinguistica non hanno lo scopo di presentare agli apprendenti le regole di funzionamento delle lingua di arrivo, ma quello di fargliele scoprire e di farli riflettere, per condurli gradualmente a una presa di coscienza su come si rapportano tra di loro i singoli elementi e strutture che costituiscono il sistema linguistico della lingua target. L’insegnamento grammaticale esplicito ha inoltre il merito di favorire la riflessione autonoma dell’apprendente sulla lingua, aumentando la sua capacità di apprendere ad apprendere. La riflessione esplicita sul funzionamento della lingua e sulle proprie produzioni linguistiche, si è rivelato uno strumento efficace nel percorso di acquisizione linguistica, capace inoltre di favorire il confronto all’interno del gruppo-classe, anche e soprattutto nel caso sempre più diffuso di classi multilingui. Se la componente metalinguistica svolge un ruolo positivo fondamentale nel percorso acquisizionale, il docente di lingua deve allora essere adeguatamente formato su come stimolare questa riflessione negli apprendenti.
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