Insegnamento STORIA MODERNA II

Nome del corso di laurea Italianistica e storia europea
Codice insegnamento GP005251
Curriculum Comune a tutti i curricula
Docente responsabile Mario Tosti
Docenti
  • Mario Tosti
Ore
  • 36 Ore - Mario Tosti
CFU 6
Regolamento Coorte 2019
Erogato Erogato nel 2019/20
Erogato altro regolamento
Attività Caratterizzante
Ambito Discipline storiche, filosofiche, antropologiche e sociologiche
Settore M-STO/02
Anno 1
Periodo Secondo Semestre
Tipo insegnamento Opzionale (Optional)
Tipo attività Attività formativa monodisciplinare
Lingua insegnamento italiano
Contenuti Il corso intende presentare un percorso tra le tante storie d'Europa scritte dal XVIII secolo a oggi e focalizza la sua analisi sullo sviluppo dell'idea di Europa tra la fine dell'età moderna e gli ultimi due secoli. A un'Europa al contempo patria di civiltà dalla radice comune e di nazioni diverse, tipica del periodo che va dal XVIII al XIX secolo, con la Prima guerra mondiale si è sostituita un'immagine del continente come "rifugio", un valore di civiltà che può vivere solo rinnegando la storia dell'"Europa delle nazioni". Le divisioni della Guerra Fredda e gli avvenimenti degli ultimi decenni hanno ulteriormente cambiato l'idea di Europa e il ruolo svolto dalle storie scritte sulle sue vicende.
Testi di riferimento M.VERGA, Storie d'Europa (Secoli XVIII-XXI), Carocci Editore; Roma 2017
Obiettivi formativi Offrire attraverso il corso uno strumento pedagogico per comprendere l'affermarsi del processo di costruzione e consolidamento delle istituzioni europee. Le storie d'Europa come osservatorio per comprendere il rilievo che hanno avuto nella promozione dell'identità , nell'identificazione del suo patrimonio e delle sue radici culturali.
Prerequisiti Saper collocare fatti ed eventi nello spazio e nel tempo

- Riorganizzare dati e concetti

- Saper leggere, ricavare informazioni e confrontare i documenti storici

-Conoscere i principali strumenti concettuali e terminologici della disciplina

- Comprendere mutamenti e permanenze dei processi storici

-Saper valutare la differenza tra la coscienza storica e lo stereotipo culturale di un evento o periodo

-Conoscere in modo abbastanza approfondito la storia europea dall'Illuminismo alla fine dell'Ottocento.
Metodi didattici Lezioni frontali con proiezione di immagini e utilizzo di carte storiche
Modalità di verifica dell'apprendimento Esame orale
Programma esteso Tra XVIII e XIX secolo si consolida un modello di storia d’Europa utile a definire una civiltà dai tratti largamente comuni e, insieme, un sistema di stati-nazione. La prima guerra mondiale ha segnato la crisi di questo schema “classico”, reso inattuale dalle tragiche conseguenze dei nazionalismi e dalla nuova, plurale, realtà dell’Europa, uscita dalla sconfitta degli Imperi Centrali. Tra le due guerre mondiali, per coloro che intesero preservare la civiltà europea liberale contro i nazionalismi e i totalitarismi, l’Europa diventò, come ha scritto Lucien Febvre, un’idea rifugio, un valore di civiltà che poteva vivere solo rinnegando la storia dell’Europa delle nazioni. Nell’Europa divisa del secondo dopoguerra, le storie d’Europa, quasi tutte di autori dell’Europa atlantica, hanno voluto riaffermare la fiducia in un’idea di civiltà che si identificava con i valori della democrazia e del capitalismo “occidentali” e che ha trovato nei partiti cristiani e liberali e, solo più tardi, nei partiti del socialismo dell’Occidente, gli attori di un processo d’integrazione. Le storie d’Europa degli ultimi decenni del XX secolo sono state soprattutto uno strumento pedagogico per l’affermazione di questo processo, che ha trovato nella crisi del blocco comunista l’opportunità del suo consolidamento. L’azione del Consiglio d’Europa e la “politica della storia” delle istituzioni della Comunità e, poi, dell’Unione Europea hanno avuto infine un rilievo assai significativo nella promozione di un’identità europea che largamente si identifica con il suo “patrimonio” e le sue “radici” culturali.
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