Insegnamento LETTERATURA ITALIANA MEDIEVALE E UMANISTICA

Nome del corso di laurea Italianistica e storia europea
Codice insegnamento GP005237
Curriculum Comune a tutti i curricula
Docente responsabile Fabrizio Scrivano
Docenti
  • Fabrizio Scrivano
Ore
  • 36 Ore - Fabrizio Scrivano
CFU 6
Regolamento Coorte 2019
Erogato Erogato nel 2019/20
Erogato altro regolamento
Attività Caratterizzante
Ambito Lingua e letteratura italiana
Settore L-FIL-LET/10
Anno 1
Periodo Secondo Semestre
Tipo insegnamento Opzionale (Optional)
Tipo attività Attività formativa monodisciplinare
Lingua insegnamento italiano
Contenuti Sapienza e sagacia tra medioevo e umanesimo L'ombra del cortigiano.
Testi di riferimento Dante Alighieri, Convivio
Francesco Petrarca, De vita solitaria
Giovanni Pontano. De sermone
Tommaso Guardati, Il novellino
Obiettivi formativi Conoscenza di metodi interpretativi, della storia e della forme letterarie.
Prerequisiti nessuno
Metodi didattici Lezioni frontali, seminario e incontri
Altre informazioni lezioni online causa emergenza Covid-19
Modalità di verifica dell'apprendimento esame orale
Programma esteso Il ruolo del saggio, del letterato, dell'autore; e la sua immagine che nel corso di due secoli (XIV-XV) va rapidamente mutando; e i suoi rapporti con il potere e le istituzioni; e con il potere intrinseco alle sue proposte e prospettive; sono gli argomenti che tratterà il corso. In particolare seguendo alcuni testi esemplificativi, se non esemplari, di alcuni modi di pensare sostanza e funzione dell'intellettuale nella società e nella corte. E in particolare: Dante Alighieri, per il progetto di fusione dei concetti di nobiltà e autore, e per il disegno di un nuovo pubblico di illetterati al cui centro si pone la produzione letteraria in volgare; Francesco Petrarca, per la costruzione dell'immagine del letterato, della sua interiorità e del suo rapporto personale con la lettura e il pensiero; Giovanni Pontano, per aver riproposto l'arte della conversazione al centro delle pratiche sagaci, sia dell'uomo di lettere sia del potere, compresa l'utilizzazione del comico; e infine Tommaso Guardati (Masuccio Salernitano) per aver immaginato il novellare come strumento di rete politica e culturale.
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