Insegnamento POLITICA ECONOMICA

Nome del corso di laurea Scienze politiche e relazioni internazionali
Codice insegnamento 10001809
Curriculum Scienze politiche
Docente responsabile Marcello Signorelli
Docenti
  • Marcello Signorelli
  • Cristina Montesi (Codocenza)
Ore
  • 42 Ore - Marcello Signorelli
  • 21 Ore (Codocenza) - Cristina Montesi
CFU 9
Regolamento Coorte 2021
Erogato Erogato nel 2022/23
Erogato altro regolamento
Attività Caratterizzante
Ambito Discipline economiche-politiche
Settore SECS-P/02
Anno 2
Periodo Primo Semestre
Tipo insegnamento Obbligatorio (Required)
Tipo attività Attività formativa monodisciplinare
Lingua insegnamento Italiano
Contenuti Il corso di Politica Economica intende fornire gli strumenti analitici fondamentali della teoria della politica economica assieme ad applicazioni concrete riferite alla politica economica europea ed italiana nel nuovo contesto globale, anche con riferimento all'impatto economico della pandemia e le risposte di policy.
Testi di riferimento Libri di riferimento (i primi due sono da acquistare mentre il terzo si trova in pdf su Unistudium):

MARELLI E. e SIGNORELLI M. (2022) “POLITICA ECONOMICA – Le politiche dopo la grande recessione e lo shock pandemico”, Giappichelli Editore, Torino.

MONTESI C. (2016), "Il Paradigma dell’economia civile. Radici storiche e nuovi orizzonti", Umbria Volontariato Edizioni, Terni.

Montesi C. (2020), La scommessa della felicità nel pensiero economico di Robert Michels, in Federici R. (2020) (a cura di), Robert Michels. Un intellettuale di frontiera, Meltemi, Milano, pp.75-110.

Federici R., Montesi C. (2021), I rapporti fra economia e politica. Robert Michels, antiretorica per un sociologo, Gambini Editore.
Obiettivi formativi Il corso di Politica Economica intende fornire gli strumenti analitici fondamentali della teoria della politica economica assieme ad applicazioni concrete riferite alla politica economica europea ed italiana nel nuovo contesto globale.
Lo studente dovrà essere in grado di valutare costi e benefici delle diverse opzioni di politica economica nel nuovo scenario europeo e globale. Egli acquisirà sia una conoscenza teorica che, soprattutto, una capacità di analizzare le evidenze empiriche e discutere criticamente le diverse possibili opzioni di politica economica.
Prerequisiti E' richiesta una buona conoscenza dell'Economia Politica (insegnamento propedeutico).
Metodi didattici Lezioni frontali
Altre informazioni Altre informazioni sono inserite nella piattaforma Unistudium, sezione dedicata a questo specifico insegnamento.
Modalità di verifica dell'apprendimento Esame orale.
Gli studenti Erasmus possono parlare in italiano oppure in una delle seguenti lingue: Inglese, Francese, Spagnolo.
Maggiori dettagli sono inseriti nella piattaforma Unistudium, sezione dedicata a questo specifico insegnamento.
Programma esteso Parte I: Modelli, teorie e politiche

1. Economia politica e politica economica. I modelli macroeconomici

2. Teoria della politica economica

3. Tipologia delle politiche economiche

4. Le politiche economiche keynesiane

5. L’intervento pubblico in economia: teorie ed evidenze empiriche

5.1 Fallimenti del mercato ed intervento pubblico

5.2 Teorie sull’espansione secolare del settore pubblico

5.3 La scuola di “public choice” e la “supply-side economics”

5.4 L'arresto dell'espansione del settore pubblico

5.5 Il peso del settore pubblico: evoluzione e confronti

Parte II: Patologie e ruolo delle politiche economiche

6. Disoccupazione e mercato del lavoro

6.1 Disoccupazione, ciclo e crescita

6.2 Indicatori del mercato del lavoro

6.3 La legge di Okun: il legame tra disoccupazione e reddito

6.4 Disoccupazione frizionale e strutturale

6.5 Disoccupazione, rigidità nel mercato del lavoro ed eurosclerosi

6.6 I modelli insider-outsider, i salari d’efficienza e la teoria dell’isteresi

6.7 Costo del lavoro, salari e produttività

6.8 L’evoluzione delle istituzioni del mercato del lavoro

7. I monetaristi ed il dibattito sulle politiche di stabilizzazione

7.1 La scuola monetarista ed il dibattito con i keynesiani

7.2 I casi keynesiani estremi

7.3 Il caso monetarista estremo e la teoria quantitativa della moneta

7.4 La politica monetaria, secondo keynesiani e monetaristi

7.5 La politica fiscale, secondo keynesiani e monetaristi

7.6 Effetti spiazzamento ed effetti ricchezza

7.7 I ritardi di politica economica e la permanenza degli effetti nel tempo

7.8 Le politiche di stabilizzazione: efficacia, obiettivi, regole e discrezionalità

8. Inflazione e politiche disinflazionistiche

8.1 Inflazione: costi e benefici

8.2 La curva di Phillips

8.3 La visione monetarista e l’assenza di trade-off nel lungo periodo

8.4 Le politiche disinflazionistiche: il ruolo della moneta

8.5 La politica dei redditi e la contrattazione salariale

8.6 Effetti delle rigidità di prezzo: la Nuova Economia Keynesiana

8.7 Le iperinflazioni ed il fiscal drag

9. Le aspettative razionali e la credibilità delle politiche economiche

9.1 La Nuova Macroeconomia Classica

9.2 Le aspettative razionali

9.3 L’offerta à la Lucas ed effetti reali degli errori previsivi

9.4 Implicazioni di politica economica e la “critica di Lucas”

9.5 L’equivalenza ricardiana

9.6 Il ruolo dell'interdipendenza strategica

9.7 La time inconsistency della politica economica

9.8 Credibilità, regole ed istituzioni

Parte III: Politica monetaria e politica fiscale

10. La politica monetaria: obiettivi, strategie e teorie sul central banking

10.1 L’indipendenza delle banche centrali

10.2 Obiettivi finali di politica monetaria e tipi di conservatorismo

10.3 Obiettivi intermedi, strategie di politica monetaria e signoraggio

10.4 Strumenti di politica monetaria e la regola di Taylor

11. La politica fiscale, la sostenibilità del debito pubblico e le politiche di rientro

11.1 Politica fiscale e disavanzi pubblici

11.2 Disavanzo, debito e “premi al rischio”

11.3 La sostenibilità del debito pubblico

11.4 Debito pubblico e politiche di rientro: il caso italiano

11.5 Finanziamento monetario, tassi d’interesse e politica di gestione del debito

11.6 Avanzi primari, crescita reale e gradualità dei consolidamenti fiscali

11.7 Normativa sul bilancio pubblico in Italia e documenti programmatici

12. Politiche macroeconomiche economia aperta

Parte IV: L’economia mondiale: crescita e globalizzazione

13. Crescita e sviluppo nel mondo

13.1 Crescita e sviluppo secondo una prospettiva storica

13.2 Problemi e politiche per lo sviluppo

13.3 Indicatori dello sviluppo e gruppi di paesi

13.4 I Bric: crescita, struttura e politiche di quattro economie emergenti

14. Globalizzazione e politiche commerciali in economia aperta

14.1 La globalizzazione: fasi storiche e driver

14.2 Liberalizzazioni, finanziarizzazione e “global imbalances”

14.3 L’internazionalizzazione delle imprese e gli effetti della globalizzazione sui paesi maturi

14.4 Evoluzione del commercio mondiale

14.5 Teorie degli scambi internazionali e politiche commerciali

14.6 Politiche commerciali: strumenti ed evidenze

14.7 Gli organismi internazionali: dal Gatt alla Wto

Parte V: L’integrazione economica europea

15. Il processo d’integrazione nell’UE: dall’unione doganale al mercato unico. Il bilancio dell’UE

15.1 La Cee, gli allargamenti, i successivi Trattati e le istituzioni

15.2 L’unione doganale, la politica della concorrenza ed i fondi strutturali

15.3 Il Mercato Unico e le quattro liberalizzazioni

15.4 Struttura ed evoluzione del bilancio UE

16. Il Trattato di Maastricht e la “Unione economica e monetaria” europea

16.1 Il Sistema Monetario Europeo

16.2 Il Trattato di Maastricht ed i criteri di convergenza

16.3 Teoria delle aree valutarie ottimali: benefici e costi delle unioni monetarie

16.4 Shock asimmetrici e sistemi assicurativi

16.5 L’UE è un’AVO?

Parte VI: Le politiche economiche nell’eurozona

17. La Bce e la politica monetaria europea

17.1 La Bce: organi e caratteristiche

17.2 Il target d’inflazione ed i due pilastri della strategia monetaria

17.3 Strumenti di politica monetaria ed il grado di attivismo della Bce

17.4 Una valutazione basata sulla performance macroeconomica

17.5 La dispersione dell’inflazione ed il tasso di cambio

17.6 La crisi e le operazioni non convenzionali

17.7 I nuovi organismi di vigilanza e l’unione bancaria europea

18. Regole sui bilanci: Patto di stabilità e crescita, Fiscal Compact

18.1 Rischio di default e regole sui bilanci in un’unione monetaria

18.2 Il “Patto di Stabilità e Crescita” e le sue riforme

18.3 La crisi e le nuove regole per l’Eurozona (Fiscal Compact)

18.4 Politiche d’austerità e stagnazione: come uscirne?

19. La crisi finanziaria, la crisi dei debiti sovrani e le risposte dell’UE

19.1 La crisi negli Usa: i mutui subprime e lo scoppio della bolla

19.2 La propagazione della crisi e la Grande Recessione

19.3 Le risposte di politica economica nei vari paesi del mondo

19.4 La crisi dei debiti sovrani e le caratteristiche dei “Piigs”

19.5 Le incerte risposte dell’UE ed i fondi “salva-Stati”

19.6 Le proposte di Eurobond e di una maggiore integrazione europea


Montesi C. (2016), Il Paradigma dell’economia civile. Radici storiche e nuovi orizzonti, Umbria Volontariato Edizioni, Terni.

Il volume analizza i fondamenti dell’Economia Civile (beni relazionali, capitale sociale, dono relazionale, principio di reciprocità); le sue radiche storiche (monachesimo benedettino e francescano; Umanesimo Civile; Illuminismo italiano con un focus particolare sulla figura di Antonio Genovesi, esponente dell’illuminismo napoletano e padre dell’Economia Civile); il suo archetipo antropologico (l’homo reciprocans); le motivazioni del declino dell’Economia Civile a favore dell’Economia Politica inglese del XIX secolo; il tramonto definitivo dell’Economia Civile con l’avvento nel XX secolo della Scienza Economica dagli economisti neoclassici; le cause della riscoperta dell’Economia Civile nella contemporaneità; il Manifesto dell’Economia Civile (principi, metodo, confini); le attuali componenti dell’Economia Civile: la galassia delle organizzazioni della società civile, gli ibridi organizzativi previsti dall’ordinamento giuridico italiano, le imprese profit “civili” (a partire dall’esempio insuperato di Adriano Olivetti); la messa in pratica di forme concrete di collaborazione tra mondo profit “civile” e mondo non profit (generatività di progetti comuni, forme inedite di osmosi).

Montesi C. (2020), La scommessa della felicità nel pensiero economico di Robert Michels, in Federici R. (2020) (a cura di), “Robert Michels. Un intellettuale di frontiera”, Meltemi, Milano, pp.75-110.

Il saggio ha per oggetto il problematico rapporto che intercorre tra economia e felicità affrontato da Robert Michels (1876-1936) nel suo libro “L’Economia della Felicità”, stampato nel 1918. In questo volume Robert Michels, da vero “intellettuale di frontiera”, anticipa e fornisce una risposta ad alcuni degli interrogativi, da sempre ricorrenti nella Storia della Filosofia, ma tipici anche della “scienza della felicità” del XXI secolo: che cosa è la felicità? Quale è il rapporto tra economia e felicità? Quali sono le variabili economiche che la determinano? Quali sono gli altri fattori, di natura non economica, che incidono sulla felicità? Che peso hanno questi ultimi nell’influire sulla felicità? E` opportuno pensare delle politiche pubbliche per la felicità? Quali potrebbero essere queste politiche? Nella lettura interdisciplinare delle diverse determinanti della felicità e delle loro interazioni Robert Michels riesce modernamente a coniugare economia, psicologia, sociologia, storia, prendendo con coraggio le distanze dal paradigma riduzionista dell’economia neoclassica imperante ai suoi tempi e suggerendo una vasta gamma di politiche, da effettuarsi da parte dello Stato e/o da parte dei Sindacati dei lavoratori, per il conseguimento della felicità.

Federici R., Montesi C. (2021), I rapporti fra economia e politica. Robert Michels, antiretorica per un sociologo, Gambini Editore.

Il libro analizza il saggio di Robert Michels dal titolo “Intorno al problema dei rapporti tra economia e politica” scritto nel 1919 che tematizza lo studio delle determinanti del divenire storico. Michels dimostra in questo saggio come tutte le espressioni dell’attività umana (individuali e collettive) non siano determinate esclusivamente da motivazione monetarie e da fattori economici, ma possano essere parimenti influenzate anche dalle motivazioni intrinseche dei soggetti e da fattori culturali (dalle norme legali, dalle norme sociali, dalle norme morali; da fattori psicologici; dalle narrazioni; da fedi religiose; da ideologie politiche; da istituzioni politiche; da strategie politiche; dalle misure di politica economica adottate dagli Stati). Michels offre differenti e suggestivi esempi della potente influenza dei fattori culturali (ampiamente intesi) sulla nascita del capitalismo moderno, sulla crescita/recessione economica di un paese, sul decollo di un’industria nazionale, sulla prosperità/declino economico di una città, perfino sulla genesi delle guerre (che Michels sostiene vengano dichiarate non soltanto per motivazioni economiche). L’aver riscoperto la strategicità delle istituzioni come bussola per l’economia non aveva implicazioni solo sulle modifiche da eventualmente apportare al metodo storico, ma comportava una revisione critica anche della nozione di scienza economica degli economisti neoclassici contemporanei di Michels, un obiettivo che Michels continuò a perseguire, con perseveranza e coraggio, per tutta la sua vita nell’ambito della sua produzione scientifica.
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