Offerta Formativa 2023/24 - Regolamento 2021
Corso di laurea in Scienze agrarie e ambientali
Attività Formative
Tirocinio |
1) Da verbale dell'incontro di consultazione con le Parti Sociali del 31 ottobre 2019. I dati utilizzati per le seguenti osservazioni derivano dall'incontro di consultazione con le Parti Sociali dal titolo: 'Il DSA3 incontra professionisti e imprese - Tavola rotonda sulla formazione dei futuri laureati' che si è tenuto il 31 ottobre 2019 presso l’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, organizzato dai Presidenti di alcuni dei principali CdS del DSA3 con l’obiettivo di fornire un’occasione di confronto sul ruolo della formazione universitaria a servizio dell’agricoltura e dell’agroindustria italiana, oltre ad essere di stimolo per studenti e laureandi per decidere il proprio futuro professionale. L'iniziativa, inoltre, è particolarmente utile in vista della revisione degli ordinamenti didattici per rinnovare l’offerta formativa del DSA3 a partire dall’Anno Accademico 2020-2021, per raccogliere i pareri e i suggerimenti di autorevoli professionisti. Hanno partecipano, infatti, oltre agli studenti e docenti del DSA3, 11 autorevoli relatori, rappresentanti del mondo del lavoro. Particolare attenzione è stata posta sull’importanza dell’innovazione e della sostenibilità nella proposta di riforma degli ordinamenti didattici del DSA3. Apprezzamenti sono arrivati agli studenti laureati presso il DSA3 da parte degli stakeolders, per la buona preparazione teorica e anche pratica che dimostrano. Fondamentale nella formazione dei laureati le conoscenze sul funzionamento e le caratteristiche delle filiere agroalimentari, compreso l’ultimo anello, vale a dire il consumatore. Al laureato, inoltre, si richiede, in certe realtà del mondo del lavoro, la capacità di trasmettere fiducia, la conoscenza di sé e degli interlocutori, la capacità di essere consulenti di vendita che condividono conoscenze e non solo raccoglitori di ordinazioni; per questo si suggerisce che agli studenti venga fornita anche una preparazione psicologica per la relazione con il cliente. Il capitale umano è il più importante e va progettato e costruito in anticipo dando competenze ma anche flessibilità, curiosità, dinamismo, capacità di mettersi in gioco. Importante è anche la capacità di incrociare saperi e bisogni. Per questo di suggerisce lo strumento del Master per formare personale insieme alle imprese con la massima flessibilità. Inoltre, nel laureato è importante la capacità di comunicazione, la conoscenza delle lingue, la disponibilità ad andare all’estero. Altre competenze richieste sono quelle nella modellistica, nella capacità di programmare in linguaggi come Pyton o R e quella di gestione dei gruppi di lavoro e il project management. I relatori infine hanno indicato agli studenti le modalità di selezione dei candidati per le loro aziende. Per cui, oltre alle competenze tecnico-scientifiche, vengono citati i video curriculum (autopresentazione dei candidati con video di tre minuti), che vanno curati anche nella forma (abbigliamento, sfondo, qualità del prodotto) e devono dar prova anche dei soft skills del candidato; è importante la disciplina e la preparazione anche per i colloqui di lavoro, per conoscere bene la posizione a cui si aspira. Molto importanti anche la conoscenza di sé, la capacità di relazione, le capacità legate al problem solving. Importante anche è l’uso che si fa dei social network, che i datori di lavoro consultano spesso per conoscere meglio i candidati. L’incontro ha consentito, grazie al contributo degli stakeolders, di definire i tre pilastri del processo formativo universitario: il trasferimento delle conoscenze tecnico-scientifiche, l’esercizio e potenziamento degli 'skills' operativi ed infine, come anche emerso dal dibattito, i soft skills e le capacità empatiche necessarie per la gestione dei gruppi ed affrontare le sfide del mercato. Il verbale dell'incontro, con i nomi dei partecipanti è pubblicato nella homepage del DSA3: (http://dsa3.unipg.it/images/verbali_ps/Verbale_incontro_parti_sociali_311019.pdf). L'iniziativa rientra nell'attività a cadenza annuale che il Dipartimento organizza per verificare l’adeguatezza dell’offerta didattica e monitorare il profilo del laureato nei confronti delle aspettative del mondo della produzione, dei servizi e della società civile. 2) Da fonte questionario Tirocinio Pratico Applicativo di DSA3 (TPA). Sono oltre 300 le strutture pubbliche e/o private in convenzione con il DSA3 che ospitano studenti per il tirocinio pratico applicativo (TPA): tra queste, circa 70 sono quelle più attinenti le competenze del CdL-SAA, prevalenti le aziende agricole (45%) e strutture dedite alla ricerca e imprese private della filiera agroalimentare (31%), meno rappresentati gli studi professionali, enti pubblici e associazioni. L'elenco completo, aggiornato e ordinato per settori e tipologia di azienda è pubblicato nella homepage del DSA3 (http://dsa3.unipg.it). I dati utilizzati per le seguenti osservazioni derivano dal questionario predisposto dal Dipartimento per la valutazione dl tirocinio pratico applicativo (TPA) periodo Settembre 2019-Settembre 2020, sia da parte dello studente (TPAs) sia del tutor aziendale (TPAt). Le valutazioni relative a tutti gli indicatori considerati sono in miglioramento rispetto alla media del triennio precedente (m.t.p). La valutazione media rilevata mediante TPAt delle conoscenze iniziali del tirocinante rispetto a quelle richieste per operare nella struttura ospite è buona (3.3/4, era 3.1/4 media triennio precedente, m.t.p.). Ottimo (4/4) risulta la valutazione della socializzazione con il personale dell'azienda (3.7/4 m.t.p.). Molto buona (3.7/4) risulta anche la valutazione relativa al livello di autonomia acquisita dal tirocinante nello svolgimento delle attività (3.5/4 m.t.p.). Ottimamente vengono anche valutate la responsabilità del tirocinante nello svolgimento delle attività (3.9/4, in crescita dal 3.7/ m.t.p.) ed il livello di interesse nello svolgimento delle attività (3.9/4, in crescita dal 3.8/4 m.t.p.). Il giudizio complessivo sull'atteggiamento del tirocinante nell'interfacciarsi con la realtà lavorativa è stato valutato 3.9/4 (3.7/4 la m.t.p.); il 100% dei tutor aziendali ritiene utile ospitare tirocinanti. La valutazione media rilevata mediante TPAs, in generale l'esperienza del TPA è molto positiva con votazione media di 9/10 (il leggero miglioramento rispetto alla media del triennio precedente, m.t.p. 8.7/10), avendo potuto svolgere in modo appropriato le attività previste (9.1/10, in miglioramento rispetto alla m.t.p. 8.7/10), riscontrando una ottima disponibilità dal parte del personale della struttura (9.6/10, in crescita rispetto alla m.t.p. 9.1/10), e ritenendo il tempo impegnato buono per appropriarsi in modo efficace delle funzioni svolte (8.9/10 anche questo in miglioramento rispetto alla m.t.p. 8.3/10). Sale notevolmente, passando da una valutazione sufficiente (6.3/10 m.t.p.) ad una discreta (7.4/10) il giudizio sulle possibilità di impiego del tirocinante nella struttura ospitante. I tutor aziendali, pur riscontrando alcune difficoltà operative dei tirocinanti, auspicano di instaurare un più saldo rapporto tra il CdS e le Aziende, estendibile anche ad altre attività oltre tirocinio, e suggeriscono una miglior articolazione del periodo di presenza dello studente presso la struttura. |
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Prova finale |
Caratteristiche della prova finale Per essere ammessi alla discussione della prova finale occorre aver acquisito tutti i 180 CFU previsti nel piano di studio del corso. Le attività formative relative alla preparazione della prova finale per il conseguimento del titolo prevedono un carico didattico pari a 3 CFU. Tali attività consistono nella elaborazione di uno studio su un tema di rilevante interesse per il settore delle Scienze Agrarie; in particolare, l'elaborato e/o la relazione saranno sviluppate su un argomento di documentazione, sperimentazione e/o ricerca inerente i diversi aspetti delle scienze agro-ambientali. La scelta dell'argomento inerente all'elaborato e/o alla relazione è effettuata dal laureando in funzione dei propri interessi scientifici e professionali e della tipologia delle attività di ricerca e sperimentazione svolte dai docenti del Dipartimento. Il laureando, a tale fine, individua la disponibilità di un docente del Dipartimento che concorda l'argomento della prova con lo studente e svolge il ruolo di guida per la preparazione dell'elaborato e/o della relazione e di relatore durante la discussione della prova finale. Il relatore, inoltre, è responsabile di verificare l'impegno operativo del laureando durante la preparazione e di valutare la completezza dell'elaborato e/o della relazione prima della discussione. La prova finale consiste nella presentazione e discussione dell'elaborato e/o della relazione davanti ad una apposita commissione. La valutazione seguirà i criteri stabiliti nel Regolamento didattico del CdL e del Dipartimento. La valutazione è espressa in centodecimi con eventuale lode. Modalità di svolgimento della prova finale Gli studenti presentano alla Commissione di laurea un elaborato di tesi sperimentale o compilativa. L'elaborato della prova finale viene presentato in forma multimediale durante la seduta di laurea, discusso con la Commissione e quindi sottoposto a valutazione in base ai criteri riportati nel Regolamento Didattico del CdS. |