Offerta Formativa Master - Regolamento 2023

Gestione agronomica, ecologica e sostenibile dei noccioleti da frutto

Presentazione del Corso

Istituzione
Ai sensi del vigente Regolamento d’Ateneo in materia di Corsi per Master Universitario e Corsi di Perfezionamento di Alta Formazione e del D.M. n. 270/2004, è istituito per l’a.a. 2023/2024 presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali dell’Università degli Studi di Perugia, il Master di primo livello in “Gestione agronomica, ecologica e sostenibile dei noccioleti da frutto” (d’ora in avanti Corso).
Il Corso ha una durata n. 12 mesi per n. 60 crediti formativi universitari.
Il Corso ha sede amministrativa presso l’Università degli Studi Perugia; le attività didattiche si svolgono presso il Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Ambientali, via Borgo XX Giugno 74, Perugia.
Al termine del Corso viene rilasciato il titolo di Master universitario di primo livello.
Obiettivi formativi, finalità del corso e sbocchi professionali
Il Master di I livello in «Gestione agronomica, ecologica e sostenibile dei noccioleti da frutto – Agronomical, ecological and sustainable management of hazelnut orchard », di durata annuale, si articola in 60 crediti formativi ed è finalizzato a fornire le conoscenze (scientifiche) necessarie per formare una figura professionale preparata ad operare da consulente tecnico nel settore della gestione agronomica, ambientale ed economica dei noccioleti da frutto.
Al termine del corso saranno acquisite dal formando conoscenze e capacità teorico-pratiche, agronomiche e fitosanitarie, utili ad una moderna gestione dei noccioleti da frutto avendo massima attenzione alla sostenibilità ambientale ed economica.
La corilicoltura ha attraversato nell’ultimo decennio una fase di profondo rinnovamento, contraddistinta da una forte crescita sia dal lato della domanda, sia da quello dell’offerta. A livello mondiale, le superfici coltivate sono passate da 600.000 a più di 1 milione di ettari, mentre il corrispondente potenziale produttivo è salito da 850.000 a 1,1 milioni di tonnellate. La Turchia mantiene saldamente il ruolo di produttore di riferimento, concentrando circa i 2/3 circa dell’offerta mondiale, ma alle sue spalle si sono consolidate le quote della maggior parte degli storici paesi produttori, quali l’Italia, gli Stati Uniti e l’Azerbaijan. Nuovi rilevanti player, inoltre, si sono affacciati con decisione sul mercato, come ad esempio il Cile, che vanta attualmente uno share del 3% dell’offerta mondiale. In Italia, stando ai dati ufficiali di fonte Istat, nel 2021 la superficie totale investita a nocciolo in Italia è stata pari a poco più di 92.300 ettari, segnando una crescita di oltre
20.000 ettari negli ultimi dieci anni. Il potenziale produttivo corilicolo permane molto concentrato, con l’80% delle superfici investite localizzate in sole tre regioni, Piemonte (29%), Lazio (28%) e Campania (24%). Si registra, tuttavia, un importante fenomeno di crescita anche in altre regioni: tra queste, spiccano soprattutto Toscana e Veneto che oggi coltivano, rispettivamente, 990 e 810 ettari. Altre realtà in fase di crescita, si possono individuare nell’Umbria e nella Basilicata dove sono previsti e in parte già realizzati significativi investimenti. In generale, pertanto, il quadro produttivo italiano, così come quello mondiale, appare destinato a veder crescere ulteriormente il proprio potenziale. L’Italia permane un paese fortemente importatore, con una produzione interna che negli ultimi anni ha coperto dal 53 all’89% del fabbisogno. Sul versante dei consumi, in Italia si registra un consumo apparente di 165.000 tonnellate equivalenti di prodotto in guscio. Circa il 95% del consumo interno è rappresentato da prodotto avviato all’industria agroalimentare mentre la quota restante, che può essere stimata in circa 8 milioni di kg, riguarda le vendite al dettaglio. Pur trattandosi di una quota residuale del consumo interno, gli acquisti di nocciole, così come di tutta la frutta a guscio godono di un rilevante trend positivo, in virtù della fama di alimento dalle proprietà nutritive eccellenti.
In Italia, l’andamento altalenante della produzione è certamente una delle più temibili criticità: il nocciolo, difatti, ha dimostrato negli anni di essere una coltura particolarmente esposta a rilevanti oscillazioni produttive a causa di andamenti climatici avversi. L’accresciuta alea climatica che si prevede per il futuro, in virtù dei noti cambiamenti climatici in atto, rischia quindi di mettere ripetutamente in grave difficoltà le imprese, come nella campagna 2021. Proprio in virtù del cambiamento climatico, risulta importante fornire indicazioni pratiche sulla gestione degli input, in particolare l’acqua, anche in un’ottica di sostenibilità della coltivazione del nocciolo. Pertanto, sarà importante fornire gli strumenti sia in termini tecnologici, che in termini gestionali, di un’irrigazione di precisione, in grado di soddisfare appieno ed in qualsiasi condizione, il fabbisogno irriguo del nocciolo. Ulteriore incertezza, peraltro, si aggiunge circa la capacità di adattamento della specie a nuovi areali di coltivazione, il che espone le aziende a problematiche di varia natura, con riflessi potenziali sulla loro redditività. Per mantenere vitale e competitivo il settore corilicolo è necessario puntare anche sul contenimento dei costi di gestione, sul miglioramento della qualità del prodotto, sulla soluzione di problematiche di carattere agronomico e fitosanitario che possono compromettere la produttività della coltura.
La realtà contemporanea sopra illustrata impone la necessità di disporre di figure professionali, correttamente formate e soprattutto aggiornate, capaci di svolgere al meglio la loro professione di consulenza tecnica e gestionale.
Requisiti di accesso al Corso
L’accesso al Corso è riservato ai laureati in possesso di:
• Laurea vecchio ordinamento in Biotecnologie agro-industriali; Biotecnologie indirizzo Biotecnologie agrarie vegetali; Marketing; Scienze agrarie tropicali e subtropicali; Scienze agrarie; Scienze ambientali; Scienze biologiche; Scienze e tecnologie agrarie; Scienze e tecnologie alimentari; Scienze forestali e ambientali; Scienze forestali; Scienze naturali.
• Laurea specialistica/magistrale afferente alle classi: 6/S Biologia; 64/S Scienze dell’economia; 68/S Scienze della natura; 7/S Biotecnologie agrarie; 22/S Giurisprudenza,102/S; Teoria e tecniche della normazione e dell’informazione giuridica; 40/S Lingua e cultura italiana; 74/S Scienze e gestione delle risorse rurali e forestali; 77/S Scienze e tecnologie agrarie; 78/S Scienze e tecnologie agroalimentari; 82/S Scienze e tecnologie per l'ambiente e il territorio; 84/S Scienze economico-aziendali; LMG/01 Giurisprudenza; LM - 6 Biologia; LM - 7 Biotecnologie agrarie; LM-14 Filologia moderna; LM-56 Scienze dell'economia; LM - 60 Scienze della natura; LM - 69 Scienze e Tecnologie Agrarie; LM - 70 - Scienze e Tecnologie Agroalimentari; LM - 73 Scienze e tecnologie
forestali ed ambientali; LM - 75 Scienze e tecnologie per l'ambiente e il territorio; LM - 77 Scienze economico-aziendali.
• Laurea triennale afferente alle classi: L-2 Biotecnologie; L-7 Ingegneria civile e ambientale; L-13 Scienze biologiche; L-18 Economia aziendale; L-25 Scienze Agrarie e Ambientali; L-26 Scienze e tecnologie alimentari; L-30 Fisica.
• nonché ai possessori di altro titolo conseguito all’estero in discipline e tematiche attinenti ed equipollente in base alla normativa vigente.
Il Collegio Docenti può ammettere, inoltre, possessori di titoli appartenenti ad altre classi, previa valutazione dei curriculum formativi, riconosciuti idonei sulla base delle modalità di ammissione.
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