Insegnamento ETICA PUBBLICA
- Corso
- Politica, amministrazione, territorio
- Codice insegnamento
- 35321805
- Curriculum
- Scienze dell'amministrazione
- Docente
- Vincenzo Sorrentino
- Docenti
-
- Vincenzo Sorrentino
- Ore
- 42 ore - Vincenzo Sorrentino
- CFU
- 6
- Regolamento
- Coorte 2020
- Erogato
- 2021/22
- Attività
- Affine/integrativa
- Ambito
- Attività formative affini o integrative
- Settore
- SPS/01
- Tipo insegnamento
- Tipo attività
- Attività formativa monodisciplinare
- Lingua insegnamento
- Italiano
- Contenuti
- Il corso, dopo aver fornito un quadro introduttivo relativo ai significati e alle problematiche connesse alla nozione di etica pubblica e al suo rapporto con l’etica individuale, si soffermerà sulle diverse declinazioni del principio di responsabilità. Le domande intorno alle quali ruoterà il corso sono: cosa significa, per chi lavora nella pubblica amministrazione o per chi ricopre un ruolo politico, essere responsabile? In che misura il contesto nel quale si trova ad agire - che, ad esempio, può essere caratterizzato da diffuse pratiche di corruzione oppure, come avviene nei regimi autoritari, da una pressione di tipo anche coercitivo all’obbedienza - può giustificare l’individuo? Dato che la responsabilità presuppone la libertà, cosa significa esercitare la propria libertà in rapporto al contesto nel quale ci si trova ad agire? La prospettiva adottata sarà volta ad individuare le condizioni pratiche, soggettive oltre che politico-istituzionali, della crescita del tasso di moralità pubblica degli individui, in primo luogo ovviamente di coloro che appartengono ad organi amministrativi o politici. Al centro dell’analisi verrà posta la questione della correlazione tra norme, costumi, pratiche diffuse e responsabilità individuale, interrogandosi anche sul rapporto, spesso problematico e non privo di tensioni, tra legalità, legittimità e giustizia.
- Testi di riferimento
- M. Weber, La politica come professione, Einaudi, Torino 2001 (pp. 74)
K. Jaspers, La questione della colpa. Sulla responsabilità politica della Germania, Raffaello Cortina, Milano 1996 (pp. 140)
H. Arendt, Responsabilità e giudizio, Einaudi, Torino 2010 (pp. 233)
I non frequentanti dovranno aggiungere il seguente testo:
M. Vergani, Responsabilità. Rispondere di sé, rispondere all’altro, Raffaello Cortina, Milano 2015 (pp. 164) - Obiettivi formativi
- Il corso è volto a fornire strumenti di analisi delle principali problematiche connesse al tema dell’etica pubblica, con particolare attenzione al principio di responsabilità. Il fine non è semplicemente quello di fornire un quadro normativo dei codici di comportamento etici, ma di sollecitare una riflessione critica sulle condizioni pratiche, soggettive oltre che politico-istituzionali, della crescita del tasso di moralità pubblica degli individui.
In questa prospettiva il corso punterà a far acquisire agli studenti conoscenze in merito a:
- le diverse accezioni di etica pubblica;
- il rapporto tra etica individuale ed etica pubblica
- l’etica intesa non solo come una dottrina, ma anche come una pratica di formazione e di trasformazione di sé;
- le diverse declinazioni del principio di responsabilità;
- il rapporto tra legalità, legittimità e giustizia;
- l’etica quale orizzonte di riflessione e di azione in vista della prevenzione di pratiche illecite.
Le principali abilità cui si punta sono strettamente connesse agli obiettivi formativi del Corso di laurea, che mira a preparare gli studenti a interpretare la realtà sociale e politica contemporanea, consentendo loro di acquisire le capacità professionali necessarie per operare efficacemente a livello dirigenziale, pubblico e privato, in ambito locale, statale e sovranazionale. L’obiettivo è quello di rendere gli studenti in grado di confrontarsi con la realtà complessa in cui si inserisce l'azione pubblica e si collocano le strategie decisionali delle istituzioni, valutandone le implicazioni con strumenti di comprensione avanzata delle interazioni tra i diversi fattori in gioco. Questo sia per valutare ex-post i processi decisionali e le scelte, pubbliche e private, che in questo contesto si inseriscono, sia per suggerire ipotesi alternative.
Nello specifico il corso di Etica pubblica mira a fornire strumenti di analisi e di riflessione critica in merito al significato e alle condizioni dell’agire etico in relazione al principio di legalità e, più profondamente, al principio di giustizia. Il fine è quello di rendere gli studenti in grado di avere uno sguardo ampio e autonomo sulle problematiche connesse alla valutazione, sotto il profilo etico, dei comportamenti degli agenti all’interno della sfera pubblica, in una prospettiva realista sempre volta a salvaguardare la coesistenza, spesso non priva di tensioni, tra etica dei principi ed etica della responsabilità. - Prerequisiti
- Nessuno
- Metodi didattici
- Il corso si svolgerà attraverso delle lezioni frontali. Per l’esposizione di molti degli argomenti affrontati si ricorrerà anche all’analisi di brani tratti dai classici del pensiero politico e di documentazione riguardante l'attualità.
Nel caso l’emergenza sanitaria lo continui a richiedere, l’erogazione della didattica si svolgerà in modalità mista. - Altre informazioni
- La frequenza non è obbligatoria, ma è raccomandata
- Modalità di verifica dell'apprendimento
- La valutazione verrà effettuata con un esame orale, che consisterà in una discussione della durata di circa mezz’ora finalizzata a verificare il grado di conoscenza e di comprensione dei contenuti del programma. Le domande saranno volte ad accertare non solo l’acquisizione dei suddetti contenuti, ma anche la capacità di connettere tra di loro i temi trattati durante il corso. Verrà considerato il grado di elaborazione critica dei contenuti e la capacità di collegare le questioni più strettamente teoriche agli aspetti pratico-operativi dell’agire all’interno della sfera pubblica. Agli studenti verrà poi data l'opportunità di presentare delle tesine su uno degli argomenti trattati.
Nel caso l’emergenza sanitaria lo continui a richiedere, gli esami potrebbero svolgersi a distanza.
Per informazioni sui servizi di supporto agli studenti con disabilità e/o DSA visita la pagina http://www.unipg.it/disabilita-e-dsa - Programma esteso
- Nella prima parte del corso ci si soffermerà sui significati e sulle problematiche connesse alla nozione di etica pubblica e al suo rapporto con l’etica individuale. L’assunto di fondo è che i fenomeni collettivi passano sempre attraverso i singoli e che, lungi dall’essere dei meri processi anonimi, fanno sempre leva sulle disposizioni interiori delle persone. Da ciò la centralità del principio di responsabilità. Le domande intorno alle quali ruoterà il corso sono: cosa significa, per chi lavora nella pubblica amministrazione o per chi ricopre un ruolo politico, essere responsabile? In che misura il contesto nel quale si trova ad agire - che, ad esempio, può essere caratterizzato da diffuse pratiche di corruzione oppure, come avviene nei regimi autoritari, da una pressione di tipo anche coercitivo all’obbedienza - può giustificare l’individuo? Dato che la responsabilità presuppone la libertà, cosa significa esercitare la propria libertà in rapporto al contesto nel quale ci si trova ad agire?
Nel corso non ci si richiamerà ad un’etica meramente prescrittiva - che si limiti ad indicare come individui e gruppi dovrebbero comportarsi - ma ad un’etica che si interroghi su come ottenere determinate disposizioni, investendo il campo delle motivazioni soggettive dell’agire. Una prospettiva, quella assunta, volta ad individuare le condizioni pratiche, soggettive oltre che politico-istituzionali, della crescita del tasso di moralità pubblica degli individui, in primo luogo ovviamente di coloro che appartengono ad organi amministrativi o politici. Risulta dunque centrale la questione del rapporto tra norme, costumi, pratiche diffuse e responsabilità individuale.
L’etica sarà intesa non come una mera dottrina, bensì come una pratica (di formazione e di trasformazione di sé), che risulta essere anche uno strumento fondamentale di prevenzione dei comportamenti illeciti. Particolare rilievo assume, in questa ottica, la questione classica della correlazione tra governo di sé e governo degli altri e, più in generale, tra rapporto con sé e rapporto con gli altri. Una questione che consente di non appiattire la relazione tra etica individuale ed etica pubblica sul principio di legalità, ma che apre la riflessione al rapporto, spesso problematico e non privo di tensioni, tra legalità, legittimità e giustizia. All’interno di questo orizzonte problematico, il tema della responsabilità verrà declinato anche in relazione alle questioni dell’obiezione di coscienza e della disobbedienza civile.