Unipg e Istituto Officina dei Materiali del CNR inventano e brevettano un metodo per ottenere additivi alimentari e biofertilizzanti dalle biomasse di scarto agroalimentare
Ricercatori dell’Università degli Studi di Perugia, in collaborazione con colleghi dell’Istituto Officina dei Materiali del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), hanno messo a punto un nuovo metodo ecologico e sostenibile attraverso il quale è possibile trasformare biomasse di scarto in prodotti organici ad alto valore aggiunto, utilizzabili come additivi alimentari o biofertilizzanti. La tecnica è stata validata in laboratorio e riconosciuta come nuovo brevetto nazionale.
Il gruppo autore dell’invenzione oggetto di brevetto è costituito dalle ricercatrici e ricercatori Unipg del Dipartimento di Chimica, Biologia e Biotecnologie – la Prof. Carla Emiliani, la Dott.ssa Eleonora Calzoni e il Dott. Alessio Cesaretti - e del Dipartimento di Fisica e Geologia – il Prof. Daniele Fioretto, il Prof. Francesco Cottone e il Dott. Alessandro Di Michele - , e dalle ricercatrici della sede di Perugia dell’Istituto Officina dei Materiali (IOM) del CNR, la Dott.ssa Silvia Caponi e la Dott.ssa Silvia Tacchi.
Nello specifico, attraverso un approccio multidisciplinare il gruppo di ricerca ha messo a punto e brevettato un bioreattore in grado di recuperare la componente proteica dei prodotti di scarto - in particolare gli scarti della lavorazione delle aridocolture oleaginose del territorio umbro -, attraverso un processo di idrolisi enzimatica, convertendo così un rifiuto in risorsa, in un’ottica di economia circolare.
(Nella foto da sinistra: Dott. Alessio Cesaretti, Dott. Eleonora Calzoni, Prof. Daniele Fioretto, Prof.ssa Carla Emiliani, Dott. Silvia Caponi, Dott. Alessandro di Michele, Dott. Silvia Tacchi, Prof. Francesco Cottone)