Summer School a Giurisprudenza
Il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Ateneo di Perugia ha ospitato la Summer School del progetto Jean Monnet “EuPlaw”, svoltasi sotto l’egida dell’Unione Europea.
Alla cerimonia conclusiva è intervenuto il professor Fabrizio Figorilli, Pro Rettore dell’Università, che ha evidenziato il valore dell’iniziativa anche nell’ottica dell’internazionalizzazione che l’Ateneo di Perugia sta perseguendo. Nel corso dell’incontro sono stati consegnati gli attestati di partecipazione ai 20 studenti partecipanti al corso; presenti i professori David Zammit, direttore del Dipartimento di Legge della Università di Malta, John Albert Tito Añamuro, dell'Univerdidad du Norte Colombia, María Cecilia Mendoza Ferrero dell'Università di Buenos Aires, Hedley Christ, dell'Università di Brighton, e Andrea Sassi dell'Università di Perugia.
“Lo spirito di questi corsi sul tema dell'integrazione ragionale secondo i progetti Jean Monnet - rileva la professoressa Valentina Colcelli, coordinatrice dell’iniziativa – ha l’obiettivo di fornire una serie coordinata di iniziative sulla funzione del diritto privato nel sistema giuridico comunitario, aspetto di solito non considerato nei corsi tradizionali di integrazione dell'Unione Europea”.
I venti ragazzi che hanno partecipato sono stati interessati alla materia dell'integrazione attraverso il punto di vista del diritto privato, con aggiornamenti dei contenuti didattici per rendere maggiormente consapevoli gli studenti dell'importanza diritto privato nel processo di integrazione europea.
“Di solito il processo di integrazione sovranazionale si realizza principalmente attraverso trattati internazionali – aggiunge Colcelli -. In ogni caso l'integrazione europea offre un buon
esempio di integrazione giuridica realizzata anche attraverso l'uso di strumenti giuridici familiari utilizzati in diritto privato, come illecito contrattuale o extracontrattuale. Tutto il diritto EU, infatti, sembra pensato per regolare rapporti intersoggettivi - verticali o orizzontali che siano - strumentali alla volontà di perseguire la primauté di tale diritto, la conservazione
dell’ordinamento U.E. e del suo mercato. I rapporti di natura privatistica, quindi, nati nel sistema in esame in un secondo tempo, sono chiamati a svolgere la stessa funzione che è riservata alle posizioni soggettive relative ai rapporti verticali. Il sistema giuridico comunitario assegna così a tipici principi di diritto civile la funzione di garanzia dell’ordine economico voluto dall'Unione. Di qui la possibilità di guardare al processo d'integrazione da un punto
di vista nuovo, il diritto privato".
L'anno prossimo si terrà la Summer school conclusiva di progetto.